4 Minuti14 Giugno 2023

Tumore al rene, 3 cose che ci insegna la scrittrice Michela Murgia


L’autrice sarda e il suo racconto del cancro ci ispirano tre verità preziose per tutti noi

“Ho un tumore al rene al quarto stadio”. Così, come un fulmine a ciel sereno, la scrittrice Michela Murgia ha raccontato la sua malattia. L’ha fatto prima sulle pagine del più importante quotidiano italiano e poi ogni giorno sui social, poi ancora nel suo nuovo libro Tre ciotole (Mondadori) e in ogni occasione pubblica.

Non si nasconde la famosa autrice di Accabadora, il suo romanzo più noto, e così cattura l’attenzione della gente su un carcinoma poco conosciuto e ‘raccontato’. Non solo: le sue parole potenti e gli scatti che regala ai follower regalano ai pazienti oncologici come te tante piccole grandi verità sulla malattia. Già, la malattia di Michela Murgia ci insegna (almeno) tre cose, da metabolizzare e tenere ben presenti, come tre bussole che guidano il percorso di cura.

“Il percorso oncologico è debilitante e, soprattutto in certi momenti, monopolizza ogni giornata, ma ricordati che ci sei sempre tu, come persona, con le tue passioni, il lavoro, la quotidianità e i tuoi sogni".

Parla, condividi e non nasconderti

Michela Murgia l’ha fatto su un giornale, visto il suo ruolo di intellettuale, ma da quella prima confessione non ha mai smesso di parlare del tumore, con chiarezza e sincerità. Il cancro non può più essere un tabù, un marchio da nascondere e di cui vergognarsi. Anzi, come ti diciamo spesso qui sul nostro sito e sui social, parlare della malattia e condividerla con gli altri, e anche con pazienti oncologici come te, ti fa sentire meno sola, meno ‘pesante’ e ti aiuta a normalizzare questo percorso.

Ama

La scrittrice sarda ha raccontato che nei prossimi mesi si sposerà e ha presentato la sua grande famiglia ‘queer’, fatta di fidanzato, amici, figli adottivi e legami che vanno al di là dei generi e delle convenzioni. Perché l’amore è linfa vitale, è una forza indispensabile per affrontare i momenti più cupi del percorso oncologico, perché infonde coraggio e la spinta a pensare al futuro. E Murgia ci insegna che non è solo il sentimento che ti lega al partner, ma a qualsiasi persona davvero importante nella tua vita.

Non sei la tua malattia

Un viaggio sull’Orient Express, l’acquisto di una casa, lo studio di una lingua e l’impegno politico… L’autrice ha raccontato di aver vissuto tante esperienze preziose dopo la diagnosi, perché ha deciso di godersi ogni istante e di non perdersi più nulla. Il cancro, infatti, non può e non deve prendersi tutto. Certo, il percorso oncologico è debilitante e, soprattutto in certi momenti, monopolizza ogni giornata, ma ricordati che ci sei sempre tu, come persona, con le tue passioni, il lavoro, la quotidianità e i tuoi sogni.

E tu, stai seguendo il racconto che Michela Murgia sta facendo del tumore al rene? Che cosa ti sta insegnando la vicenda? Scrivicelo alla mail info@koalastrategy.com.