6 Minuti7 Gennaio 2024

Protonterapia: i benefici della terapia protonica


L’Istituto Europeo di Oncologia ha aperto il nuovo centro dedicato alla protonterapia. Ti spieghiamo come funziona questa nuove terapia che cura i tumori con i protoni. Scopri quali sono i risultati della terapia protonica che riduce gli effetti collaterali sgradevoli delle altre terapie

In questi giorni tutti parlano di protonterapia. Ma che cos’è? È una nuova cura innovativa contro il cancro? In realtà, non si tratta di una terapia sconosciuta. Anzi, per gli oncologi è una strada ben nota, ma è poco diffusa perché viene erogata con un macchinario davvero all’avanguardia. Nelle scorse settimane, l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano ha inaugurato il suo Proton Center e, quindi, facciamo chiarezza sul percorso terapeutico.

Che cos’è la protonterapia e come si esegue

La protonterapia è una specie di radioterapia, più avanzata e con minori effetti collaterali. In pratica, si tratta sempre di raggi che vanno ad agire sulla massa tumorale in maniera più circoscritta. A differenza della radioterapia, che si basa su raggi x, la protonterapia utilizza i fasci di protoni che sono molto più precisi e meno invasivi. I risultati? La terapia si concentra solo sul tumore e preserva il resto dei tessuti sani

Secondo gli esperti, la protonterapia è adatta per i tumori solidi, per quelli del sistema nervoso centrale, per i meningiomi, per le neoplasie dell’occhio e per i tumori della testa e del collo. Non solo: funziona anche nei tumori toracici, addominali e pelvici, come quello al pancreas, al fegato, alla prostata, al retto e alla cervice dell’utero.

Ma come si esegue la terapia protonica? Prima, ci si sottopone ad alcuni esami, come Tac, Risonanza magnetica o Pet, che danno al medico un’immagine più accurata possibile del tumore, in 3D. Questo permette allo specialista di valutare con la massima precisione dove direzionare il fascio di raggi. Poi, via libera alla cura che si fa in ambulatorio, dura pochi minuti a seduta ed è davvero indolore. Dopo di che si può tornare alla normale vita quotidiana, perché non si è radioattivi. La durata del percorso va dalle 2 alle 8 settimane, a seconda del tipo di neoplasia.

Prima della protonterapia, ci si sottopone a esami, come Tac, Risonanza magnetica o Pet,  per valutare dove direzionare il fascio di raggi. La cura si fa in ambulatorio, dura al massimo 2 minuti a seduta ed è indolore.

Protonterapia: effetti collaterali e benefici

I benefici della protonterapia sono molteplici. I dati sottolineano che si hanno meno ricadute negative per i pazienti oncologici. Non solo: anche la durata della terapia è vantaggiosa perché più breve del percorso di radioterapia tradizionale e con un numero inferiore di sedute. In pratica, per chi si sottopone alla protonterapia gli effetti collaterali, quali nausea, vomito, stanchezza, diarrea, perdita di capelli o irritazioni della pelle sono di gran lunga inferiori perché si verificano in base alle zone trattate. Tutto ciò si riflette positivamente anche sui tempi di ripresa che risultano più veloci sia dopo ogni seduta che al termine del trattamento. Soprattutto, ricordiamo che la protonterapia è adatta anche per i piccoli malati in età pediatrica: questo è un dettaglio di grande importanza quando si deve scegliere la miglior cura al tumore nei bambini.

Protonterapia: per quali tumori è indicata e dove si fa

“La protonterapia permette di curare più tumori, compresi alcuni che oggi non hanno terapie, e di curare meglio molti di quelli che oggi ricevono la radioterapia tradizionale” spiega Roberto Orecchia, Direttore Scientifico dello Ieo. “È perfetta per intervenire su quelli che si sviluppano in organi critici o in sedi difficili da raggiungere, così come per quelli che non rispondono alla radioterapia convenzionale”.

Ovviamente, spetta a un team multidisciplinare valutare lo stato clinico del paziente e decidere se si può utilizzare o meno la protonterapia. “In linea di massima, si ricorre alla terapia protonica con successo sia da sola che in combinazione con la chemio. I risultati ottenuti su oltre 200.000 pazienti trattati nel mondo confermano che è una terapia innovativa, ma allo stesso tempo consolidata” aggiunge il professor Orecchia.

Anche sa dà eccellenti risultati nella cura dei tumori, purtroppo la diffusione della protonterapia procede a rilento perché un centro protoni richiede parecchi investimenti significativi sia in termini di tecnologie e di strutture adeguate sia in termini di risorse umane.

Oltre al nuovo Proton center dello Ieo, in Italia questo percorso si può fare a Trento, al Cnao di Pavia e all’Infn di Catania per i tumori oculari. Nei prossimi mesi, dovrebbero aprire anche due centri al Pascale di Napoli e all’Irccs di Candiolo (To).