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Protonterapia, effetti collaterali pochi per la nuova terapia protonica


Anche l’Istituto Europeo di Oncologia ha aperto un nuovo centro dedicato alla protonterapia. Ti spieghiamo come funziona questa nuova terapia che cura i tumori con i protoni e dove puoi farla Scopri quali sono i risultati della terapia protonica, efficaci e con meno effetti collaterali di altre terapie analoghe.

Sai la protonterapia cos’è? È un trattamento radiante innovativo che, grazie a una tecnologia avanzata e a un’apparecchiatura sofisticata, cura il cancro in maniera efficace e precisa. Le particelle irradiate per distruggere le cellule tumorali sono i protoni che arrivano a destinazione senza colpire i tessuti sani. Per gli oncologi questa terapia è una opportunità ben nota, ma è poco diffusa perché è necessario avere un macchinario all’avanguardia. La buona notizia è che tra i pochi centri in Italia per la protonterapia, anche l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano ha inaugurato il suo Proton Center  dove ci si può sottoporre alla terapia protonica.

Protonterapia: cos'è e come funziona

La terapia protonica è una specie di radioterapia, più avanzata e con minori effetti collaterali. I suoi raggi vanno a colpire la massa tumorale, ma in maniera ancora più circoscritta. Questo perché, a differenza della radioterapia, che si basa su Raggi X, la protonterapia utilizza i fasci di protoni che sono molto più precisi e meno invasivi. Il risultato è che il fascio di protoni punta direttamente la massa tumorale e preserva il resto dei tessuti sani.

Vediamo come si esegue la terapia protonica. Prima di effettuarla, è necessario sottoporsi ad alcuni esami, come Tac, Risonanza magnetica o Pet, che danno al medico un’immagine più accurata possibile del tumore, in 3D. Questo permette allo specialista di valutare con la massima precisione dove direzionare il fascio di protoni. La protonterapia si fa in ambulatorio, dura pochi minuti a seduta ed è  indolore. Dopo di che si può tornare alla normale vita quotidiana, perché non si è radioattivi. La durata del percorso va dalle 2 alle 8 settimane, a seconda del tipo di neoplasia.

Protonterapia: per quali tumori è consigliata

Secondo gli esperti, la protonterapia è adatta per la cura dei tumori solidi, per quelli del sistema nervoso centrale, per i meningiomi, per le neoplasie dell’occhio e per i tumori della testa e del collo. Infatti, si utilizza per curare i tumori alle ghiandole salivari, alla rinofaringe e all’orofaringe, a ghiandole lacrimali così come a naso e seni paranasali. La precisione millimetrica della terapia protonica è un vantaggio incomparabile perché permette di colpire solo i tessuti malati e risparmiare quelli sani. Ecco perché con la terapia protonica gli effetti collaterali diminuiscono e, nel caso di cura dei tumori della testa, si abbassa il rischio di perdere il gusto, di secchezza salivare, di faticare ad assumere cibo o di complicazioni come la perdita della vista o dell’udito, o la necrosi della mandibola.

Non solo: la terapia protonica si può effettuare anche per curare il cancro alla prostata e alla cervice dell’utero, così come è efficace per trattare tumori gastrointestinali, come il carcinoma del fegato e del retto-ano.
La capacità di raggiungere in sicurezza e curare tumori differenti è un altro dei vantaggi di questo trattamento radiante dalla tecnologia innovativa e sofisticata. “Con la protonterapia i risultati migliorano su quei tumori che oggi ricevono la radioterapia tradizionale, e vogliono ridurre gli effetti collaterali. Ed è anche possibile intervenire nella cura di tumori che ancora non hanno terapie” spiega Roberto Orecchia, Direttore Scientifico dello Ieo. “La protonterapia è una scelta idonea, infatti, nella cura dei tumori che si sviluppano in organi critici o in sedi difficili da raggiungere. Ed è ideale sui quelli che non rispondono alla radioterapia convenzionale”.

Prima della protonterapia, ci si sottopone a esami, come Tac, Risonanza magnetica o Pet,  per valutare dove direzionare il fascio di raggi. La cura si fa in ambulatorio, dura al massimo 2 minuti a seduta ed è indolore.

Protonterapia: effetti collaterali e benefici

I benefici della protonterapia sono molteplici. I dati sottolineano che si hanno meno ricadute negative per i pazienti oncologici. Non solo: anche la durata della terapia è vantaggiosa perché più breve del percorso di radioterapia tradizionale e con un numero inferiore di sedute.

In pratica, per chi si sottopone alla protonterapia gli effetti collaterali, quali nausea, vomito, stanchezza, diarrea, perdita di capelli o irritazioni della pelle sono di gran lunga inferiori perché si verificano in base alle zone trattate.

Tutto ciò si riflette positivamente anche sui tempi di ripresa che risultano più veloci sia dopo ogni seduta che al termine del trattamento. Soprattutto, ricordiamo che la protonterapia è adatta anche per i piccoli malati in età pediatrica: questo è un dettaglio di grande importanza quando si deve scegliere la miglior cura al tumore nei bambini.

Protonterapia i centri in Italia

Oltre al nuovo Proton center dello Ieo, in Italia la terapia protonica si può fare nel Centro di Protonterapia di Trento, al Cnao di Pavia e all’Infn di Catania per i tumori oculari. Nei prossimi mesi, dovrebbero aprire anche due centri al Pascale di Napoli e all’Irccs di Candiolo (To).

I centri in Italia che effettuano la terapia protonica sono, infatti, quelli che dispongono di un apparecchio che produce le particelle e di un sistema che le trasporta e le diffonde in un fascio. Il paziente che deve sottoporsi alla protonterapia, si sdraia sul lettino della struttura che ruota e indirizza con precisione il fascio di radiazioni.

Anche sa dà eccellenti risultati nella cura dei tumori, purtroppo la diffusione della protonterapia procede a rilento perché un centro protoni richiede parecchi investimenti significativi sia in termini di tecnologie e di strutture adeguate sia in termini di risorse umane.

Ovviamente, spetta a un team multidisciplinare valutare lo stato clinico del paziente e decidere quando e se utilizzare la protonterapia. “In linea di massima, si ricorre alla terapia protonica con successo sia da sola che in combinazione con la chemio. I risultati ottenuti su oltre 200.000 pazienti trattati nel mondo confermano che è una terapia innovativa, ma allo stesso tempo consolidata” conclude il professor Orecchia.

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