5 Minuti17 Dicembre 2023

Cancro, sì alla seconda opinione


Chiedere una seconda opinione quando si ha una diagnosi di tumore, o anche durante il percorso di cura, è una pratica sempre più diffusa. Anzi, è un tuo diritto. E qui facciamo un po’ di chiarezza

Oggi si usano i termini inglesi, ovvero ‘second opinion’. Ma al di là dei tecnicismi, cercare una seconda opinione quando si riceve una diagnosi di tumore è la norma. Infatti, chiedere un altro consulto, davanti a parole come cancro o nodulo, ti aiuta a capirne di più, a sciogliere i dubbi e a scegliere il percorso migliore per te con un pizzico di serenità in più.

Infatti, questa pratica sta prendendo sempre più piede, come sottolineano anche gli ultimi dati dell’Associazione italiana oncologia medica e di Fondazione Aiom: nell’ultimo anno è aumentata del 45% e, addirittura, nel 78% dei casi è lo stesso oncologo curante che consiglia al paziente di richiedere un altro parere.

Un secondo consulto è un tuo diritto e si fa anche online

Non tutti lo sanno. E forse neanche tu. Ma chiedere una seconda opinione è un diritto vero e proprio del paziente oncologico. “Già, è assolutamente legittimo che la persona voglia avere tutte le informazioni del caso” spiega Giordano Beretta, Presidente di Fondazione AIOM. “Oggi, grazie alla ricerca, terapie e trattamenti sono sempre di più e la scelta del migliore percorso di cura, quindi, diventa davvero ampia. Nel caso dei tumori più rari, poi, queste scelte sono molto complesse ed è giusto affidarsi alle conoscenze di un esperto che tratta queste patologie tutti i giorni”.

“È importante che un medico comprenda alcuni suoi limiti e sappia quando è più opportuno indirizzare il paziente a un secondo specialista” continua il prof. Beretta. “Tra l’altro, oggi queste richieste avvengono anche per i tumori più diffusi e conosciuti, come quelli al seno, e non solo subito dopo la diagnosi, ma anche durante le diversi fasi del percorso di cura”.

Negli ultimi tempi, questo diritto si può esercitare anche online. Tante strutture, infatti, organizzano il servizio di televisita: si prenota, si manda via mail tutta la documentazione e poi si procede con il consulto a distanza. Una comodità in più se lo specialista che si vuole contattare non lavora nella tua città…

"Negli ultimi tempi, questo diritto si può esercitare anche online. Tante strutture organizzano il servizio di televisita: si prenota, si manda via mail tutta la documentazione e poi si procede con il consulto a distanza. Una comodità in più se lo specialista che si vuole contattare non lavora nella tua città". 

Cancro e seconda opinione: i consigli degli esperti

Gli oncologi di Aiom hanno anche redatto un decalogo da seguire per guidare il paziente alla ‘second opinion’. Allora, con il loro aiuto, ti suggeriamo anche noi alcuni consigli per chiedere un altro consulto e farlo nel modo più utile e ‘produttivo’:

  • Scegli lo specialista adatto: questa seconda opinione deve essere davvero costruttiva e autorevole, quindi vale la pena contattare un oncologo esperto in materia. Quindi, documentati e chiedi anche nominativi al primo oncologo o al tuo medico curante.
  • Vai preparata: questo consulto deve essere utile, quindi scriviti tutte le domande da fare al medico. Per esempio, esistono protocolli sperimentali? Può fornirti dati e precisazioni sugli esiti di interventi e trattamenti? Chiedi indicazioni dettagliate anche su durata del percorso di cura ed effetti collaterali.
  • Non esagerare con le seconde opinioni: fermati al secondo consulto e non iniziare a collezionare pareri o visite, che rischiano di crearti soprattutto confusione e indecisione. E dopo questo consulto, fai il punto della situazione con l’oncologo di riferimento, che ti deve aiutare a tirare le somme.