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La diagnosi del tumore: l'inizio del percorso
Uno dei momenti più difficili del percorso oncologico è quello della diagnosi dei tumori, di qualsiasi tipo si tratti. Perché sentirsi dire che hai un cancro è come cadere in un mare in tempesta, dove devi rimanere a galla anche se non sai nuotare. C’è lo shock, che è più paralizzante di una doccia gelida inaspettata, e subito segue la paura, totalizzante. Poi arriva il vortice di emozioni che vanno dallo sconforto alla rabbia, tra confusione e incertezza, decisioni da prendere e possibilità da valutare.
Da dove si comincia a reagire? Le domande davanti alla diagnosi tumorale sono tante e i dubbi si moltiplicano. In queste pagine puoi trovare alcune delle risposte che cerchi, prendere esempio dalle testimonianze di chi è guarito dal cancro, confrontarti con chi ha già vissuto le tue stesse difficoltà e accogliere i consigli e i suggerimenti di chi da anni combatte il tumore a fianco dei malati oncologici.
Come capire di avere un tumore
Procediamo con ordine e partiamo dall’inizio. Per scoprire un tumore, il processo diagnostico inizia solitamente con una valutazione dei sintomi e dei fattori di rischio del paziente, seguita da esami fisici approfonditi e analisi del sangue, per la ricerca dei marcatori tumorali.
Gli esami per un tumore da diagnosticare con certezza possono essere differenti e prescritti in base al quadro generale: si utilizzano tecniche di imaging come radiografia, tomografia computerizzata (TC) e risonanza magnetica (RM) per visualizzare masse tumorali. La biopsia, che prevede il prelievo di un campione di tessuto sospetto per l’analisi al microscopio, è spesso fondamentale per confermare la presenza di cellule cancerose e determinare il tipo e lo stadio del cancro.
Una diagnosi precoce aumenta significativamente le possibilità di guarigione e di successo nel trattamento oncologico. Ecco perché la ricerca scientifica non si ferma e le innovazioni nell’ambito della diagnostica oltre che nella cura sono sempre tante. Basti pensare che tra gli esami che si fanno per diagnosticare i tumori abbiamo i test genomici, diversi dai test genetici o la biopsia liquida, il test che rileva frammenti del Dna con un semplice prelievo del sangue.
Non dimentichiamo l’apporto che può dare l’Intelligenza artificiale: un’innovazione che sta trasformando la diagnostica attraverso algoritmi capaci di analizzare grandi quantità di dati medici, identificando pattern che, altrimenti, possono sfuggire all’occhio umano. E le novità, grazie agli sforzi della ricerca, sono in evoluzione costante.
Come affrontare la diagnosi di cancro
Ci sono tumori più facili da trattare, e ci sono tipi di cancro che risultano pesanti da affrontare, per via dei sintomi e degli effetti collaterali delle terapie oncologiche che richiedono. Basterebbe già questa differenza a spiegare perché si producono reazioni diverse in ogni malato che deve affrontare il percorso di cura, in realtà ci sono molti altri fattori da considerare.
Chi può contare su una rete di persone, amici o familiari, in grado di sostenere e dare supporto lungo la strada delle terapie oncologiche, davanti alla diagnosi di tumore può avere una reazione diversa da chi è solo oppure da chi ha la responsabilità di figli e genitori anziani ai quali pensare. Il sostegno psicologico e la possibilità di accedere a servizi e informazioni garantiti ai pazienti oncologici è fondamentale. Ecco perché noi di Koala Strategy facciamo rete, perché la nostra Koalizione offre quell’aiuto caldo come un abbraccio e che in certi momenti può fare la differenza, contro il senso di smarrimento e di sconforto.
Che differenza c’è tra cancro e tumore
Quando si accende il timore della malattia, in attesa di conoscere l’esito di test e di esami diagnostici, cresce la necessità di saperne di più, di colmare le lacune su una patologia che per fortuna non ci aveva toccato per tanto tempo. Quello che spesso ci si domanda, ma che non sempre si ha il coraggio di chiedere è: “Che cos’è un tumore?”.
Una domanda tira l’altra e l’interrogativo successivo diventa: “Che differenza c’è tra un tumore e un cancro?”. Non bisogna avere paura di dare voce ai propri dubbi. Conoscere le risposte aiuta a dare forma e significato all’avversario da sconfiggere.
Il termine “tumore” si riferisce a una massa anomala di tessuto che si forma quando le cellule si moltiplicano in modo incontrollato. I tumori possono essere benigni o maligni. Un tumore benigno è una massa che cresce localmente e non si diffonde ad altre parti del corpo, generalmente non rappresentando una minaccia grave per la salute.
Al contrario, quello che chiamiamo cancro è il tumore capace di invadere i tessuti circostanti e di creare metastasi, ovvero di diffondere le cellule tumorali anche in zone distanti del corpo attraverso il sistema linfatico o sanguigno. La principale distinzione tra un tumore benigno e il cancro è quindi data dalla capacità di diffondersi ad altri organi e minacciare la salute. Proprio per la particolare aggressività, la diagnosi tumorale precoce è un fattore importante per aumentare le prospettive di guarigione.
Che cosa causa il tumore
Spesso davanti a una diagnosi di cancro, ci si domanda: “Perché io?”. A volte la malattia colpisce anche chi ha sempre condotto una vita sana e si sente al riparo da ogni pericolo. In quel caso, proprio per darsi una ragione della diagnosi, si vuole sapere e capire quali sono le cause dei tumori.
Le mutazioni nel DNA delle cellule che alterano il normale ciclo cellulare, portando a crescita e divisione incontrollate, causano il tumore. Queste mutazioni possono essere innescate da molteplici fattori che spesso si combinano tra loro e portano alla comparsa della malattia oncologica.
Tra i principali fattori di rischio che si considerano possibili cause di tumori ci sono: la familiarità, ovvero una predisposizione genetica che aumenta la probabilità di sviluppare alcuni tipi di tumore; l’esposizione ambientale a inquinamento, agenti fisici, chimici e infettivi; lo stile di vita non salutare; l’invecchiamento.
Quali sono i tumori più diffusi
A oggi, secondo le ultime ricerche, le più frequenti diagnosi di tumore sono il tumore del polmone, del seno, del colon-retto, della prostata e dello stomaco. Le donne si ammalano più spesso di tumore del seno, mentre sono il tumore alla prostata e quello al polmone i più diffusi tra i tumori maschili.
I tipi di tumore più frequenti tra uomini e le forme di cancro che le donne affrontano variano in base alle aree geografiche, perché tra le cause della malattia entrano in gioco, non solo il patrimonio genetico tumorale che determina la predisposizione genetica ai tumori, ma anche l’ambiente con l’esposizione a inquinanti cancerogeni, le abitudini scorrette come il fumo e la sedentarietà, l’invecchiamento della popolazione e la diversa capacità dei servizi sanitari di offrire programmi di screening e cure adeguate.
Come capire se si ha un tumore: sintomi
Ci sono sintomi che possono essere indicativi di un possibile tumore e richiedono una diagnosi medica accurata per escludere o confermare la presenza della malattia.
È importante prestare attenzione ai segnali e non ignorarli, poiché una diagnosi precoce aumenta le possibilità di guarigione e di successo nel trattamento del cancro. Non per questo, però, bisogna pensare che la presenza di uno o più disturbi sia necessariamente sinonimo di tumore certo: solo il medico e gli strumenti diagnostici appropriati possono accertarlo.
I sintomi del cancro che richiedono una diagnosi includono una serie di segnali che possono variare a seconda del tipo di tumore e della sua localizzazione. Alcuni sintomi comuni da comunicare la proprio medico per capire se è opportuna una valutazione medica approfondita sono:
- perdita di peso ingiustificata,
- affaticamento persistente,
- perdita dell’appetito,
- dolore persistente di nuova insorgenza,
- problemi dell’udito o della vista,
- nausea o vomito ricorrente,
- presenza di sangue nelle urine o nelle feci,
- alterazione delle abitudini intestinali,
- febbre ricorrente,
- tosse cronica,
- variazioni di dimensione o colore di un neo,
- presenza di linfonodi ingrossati,
- noduli o rigonfiamenti localizzati,
- sensazione di svuotamento incompleto dell’intestino,
- dolore localizzato all’addome o all’ano.
Questi sintomi non devono essere intesi come il segno certo della malattia, bensì come campanelli, indizi che inseriti in un determinato quadro medico possono essere il segnale di un tumore. Ma solo la diagnosi da parte del medico può escludere o confermare la necessità di fare esami specifici per valutare la presenza della malattia. È importante prestare attenzione e non ignorare questi segnali, semplicemente perché una precoce diagnosi dei tumori aumenta le possibilità di guarigione e di successo nel trattamento del cancro.
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