Tumori femminili: novità e cure
Alcune neoplasie colpiscono esclusivamente il genere femminile, come il tumore all’utero o il tumore alle ovaie. Altre, pur non essendo specifiche, sono più frequenti nelle donne. Conoscere i tumori femminili più diffusi, i fattori di rischio e i sintomi a cui prestare attenzione è fondamentale per la prevenzione e la diagnosi precoce. Allo stesso tempo, informarsi sulle terapie disponibili e sui possibili effetti collaterali può aiutare ad affrontare il percorso di cura con maggiore consapevolezza.
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La diagnosi di un tumore può fare paura, ma oggi grazie alla ricerca esistono cure sempre più efficaci. Conoscenza e prevenzione sono le tue migliori alleate per affrontare la malattia e il percorso di guarigione.
In questa sezione trovi articoli approfonditi e ultime novità su:
- i tumori che colpiscono maggiormente le donne
- la prevenzione dei tumori femminili
- i diversi tipi di tumore dell’apparato riproduttivo femminile
- le terapie più diffuse, come la terapia ormonale per il tumore al seno, e le novità importanti.
- le informazione sugli effetti collaterali dei trattamenti e i consigli degli esperti per gestirli.
Prevenzione dei tumori femminili
Anche se si colloca al decimo posto nella classifica dei tumori delle donne (3%), il tumore ovarico è uno dei “big killers” tra le neoplasie ginecologiche (30%). Si tratta, infatti, di un tumore femminile che ha una elevata mortalità dovuta a molti fattori. I sintomi del tumore alle ovaie sono tardivi se non addirittura aspecifici, ovvero che non forniscono segnali chiari. Non ci sono nemmeno strategie di screening che consentano di effettuare una diagnosi precoce, eccetto per le donne che hanno alterazioni dei geni BReast CAncer gene 1 e 2 (BRCA1 e BRCA2). Il più delle volte, infatti, il sospetto di un tumore ovarico nasce durante la visita ginecologica di routine: appuntamento che, a maggior ragione, ogni donna dovrebbe rispettare annualmente, vincendo ogni tipo di pigrizia e di paura del ginecologo.
Screening di prevenzione
La prevenzione dei tumori femminili, ovvero quelli che colpiscono gli apparati riproduttivi e il seno, si basa su tre pilastri fondamentali: screening, stile di vita sano e controlli regolari. Gli screening previsti dal Piano nazionale della prevenzione 2020-2025 sono tre: includono la mammografia per il tumore al seno (ogni 2 anni per le donne tra 50 e 69 anni), il Pap test o HPV test per il tumore della cervice uterina (ogni 3-5 anni per le donne tra 25 e 64 anni) e il test del sangue occulto nelle feci, da eseguire ogni 2 anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni.
Prevenzione HPV: perché
Fondamentale poi nella prevenzione dei tumori femminili, ma non solo, la vaccinazione anti-HPV. Fino a oggi, sono stati identificati oltre 200 tipi di HPV, secondo i dati riportati dall’International HPV Reference Center. In base alle capacità di causare lesioni precancerose sono classificati come HPV ad alto rischio e a basso rischio.
L’infezione HPV può provocare, infatti, l’insorgenza di lesioni benigne e maligne della cute e delle mucose. Il virus è riconducibile in particolare ai tumori della cervice uterina (causa circa nel 95% dei tumori della cervice uterina) e anche in una certa parte di tumori all’ano, pene, vagina, vulva, cavità orale, faringe e laringe.
Grazie alla prevenzione, però, ci sono segnali di miglioramento: la sopravvivenza al tumore all’utero, a 5 anni dalla diagnosi, oggi risulta pari al 68%.
Quanto conta lo stile di vita
Per quanto riguarda lo stile di vita, è importante mantenere un peso corporeo nella norma, fare attività fisica regolare, limitare il consumo di alcol, non fumare e seguire un’alimentazione sana, ricca di frutta e verdura.
I controlli ginecologici annuali sono fondamentali per individuare precocemente eventuali anomalie, soprattutto per quei tipi di cancro che, come il tumore ovarico, non dispongono di screening specifici. Inoltre, la vaccinazione contro l’HPV nelle giovani donne rappresenta un’efficace forma di prevenzione primaria per il tumore della cervice uterina ed altre lesioni cancerose. L’adozione di queste misure preventive può ridurre significativamente il rischio di sviluppare tumori femminili o permetterne una diagnosi precoce, aumentando le possibilità di cura e guarigione.
Grazie alla vaccinazione, alle campagne di screening e alla diagnosi precoce, i tassi di incidenza del tumore della cervice uterina risultano costantemente in calo di circa il 2% all’anno, e anche la mortalità è in diminuzione.
Ovviamente è fondamentale continuare a sottoporsi a regolari controlli ginecologici anche dopo la vaccinazione, poiché nessun metodo offre una protezione assoluta.
I tumori più diffusi tra le donne
Il carcinoma al seno è di gran lunga il più diffuso tumore nelle donne. Infatti rappresenta circa il 30% di tutte le neoplasie diagnosticate nelle donne. I principali fattori di rischio di tumore della mammella sono età, fattori riproduttivi, fattori ormonali, dietetici e metabolici, stile di vita oltre a familiarità ed ereditarietà. La buona notizia è che, grazie alla diffusa consapevolezza e al programma di screening, la maggior parte dei tumori al seno maligni è diagnosticata in fase iniziale, con una sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi del 88%. La diagnosi tempestiva del tumore al seno rende infatti la terapia oncologica più efficace e il trattamento chirurgico può essere conservativo. Non dimentichiamo, poi, i risultati della ricerca scientifica impegnata nella messa a punto di cure all’avanguardia, studiate anche per i casi di tumore al seno metastatico.
Il cancro del colon-retto è il secondo tra i più diffusi tumori che le donne sviluppano. All’origine ci sono la familiarità e gli stili di vita. Non ci sono dubbi infatti che eccessivo consumo di carni rosse e di insaccati, di farine e zuccheri raffinati, il sovrappeso e la ridotta attività fisica, il fumo e l’eccesso di alcool siano tutti fattori di rischio per il tumore del colon retto. In base agli ultimi dati, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è del 66% nelle donne.
Il tumore del polmone per incidenza è il terzo tumore nelle donne italiane (6%). Se da un lato emerge un preoccupante aumento dei casi, dall’altro lo screening per il tumore del polmone nei soggetti a rischio (forti fumatori) sta confermando una riduzione della mortalità e un incremento delle chance di diagnosi in stadio iniziale.
Il carcinoma dell’endometrio rappresenta il 5,5% di tutti i tumori femminili ma diventa la terza neoplasia più frequente nelle donne quando si considera la fascia di età 50-69 anni. Fortunatamente il sintomo d’esordio del tumore dell’endometrio è il sanguinamento uterino anomalo, segnale che permette di diagnosticare l’80% dei carcinomi endometriali quando la lesione è ancora limitata all’utero.
Il tumore della tiroide è il quinto tipo di tumore che le donne italiane sviluppano con maggiore frequenza. Purtroppo è molto diffuso tra le giovani al di sotto dei 40 anni: in questa fascia di età, subito dopo il tumore al seno troviamo infatti il carcinoma della tiroide. La buona notizia è che la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è del 96% nelle donne e del 92% negli uomini.
Tumori delle donne: la parola agli esperti
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