- Home
- Cancer Coach
- 15 consigli pratici per capire a affrontare la diagnosi
Sappiamo quanto è difficile trovarsi faccia a faccia con la diagnosi e dover affrontare subito la fase successiva che rivoluziona la quotidianità. In questo articolo ti aiutiamo ad orientarti tra i diversi percorsi di cura del tumore. Ogni suggerimento è pensato per accompagnare nei primi passi dopo la diagnosi, gestire lo stress, migliorare la qualità della vita durante le terapie e ottimizzare la risposta alle cure. Ma ricordati che il passo fondamentale è circondarsi di un team medico che ti dia fiducia, sostegno e ascolto.
Come si cura un tumore: le terapie
Per chi non ha familiarità con il mondo oncologico, di solito sa poco o niente delle terapie possibili, anche perché la ricerca medico scientifica è, per fortuna, inarrestabile e le innovazioni nelle cure dei diversi tumori sono continue. Quando il cancro entra nella tua vita o in quella di una persona che ti è cara, però, vuoi giustamente saperne di più, anche solo per capire meglio quello che diranno gli specialistici. Ecco perché, prima di addentrarci nei consigli pratici, ti vogliamo dare un quadro generale delle principali opzioni terapeutiche disponibili oggi per la cura dei tumori. Avere una visione di insieme ti può aiutare sia a contestualizzare il percorso di cura che ti proporranno i medici sia a prepararti mentalmente alle varie fasi.
Chirurgia oncologica
Rappresenta spesso il primo approccio terapeutico e mira alla rimozione fisica del tumore. Le tecniche moderne permettono interventi sempre meno invasivi e più conservativi, con tempi di recupero ridotti.
Chemioterapia
La chemioterapia è uno dei trattamenti principali per la cura del cancro. Utilizza farmaci specifici che circolano nel sangue per colpire e distruggere le cellule tumorali, impedendo loro di crescere e diffondersi. A seconda del tipo di tumore e delle necessità del paziente può essere somministrata per via orale, endovenosa o intramuscolare. Esistono numerosi protocolli chemioterapici, spesso personalizzati in base al tipo di tumore e alle caratteristiche del paziente. I farmaci vengono somministrati a cicli: che prevedono periodi di trattamento alternati a pause, per permettere al corpo di recuperare. La chemioterapia può essere usata:
- per cercare di eliminare completamente il tumore,
- per ridurre la massa tumorale prima di un intervento (terapia neoadiuvante),
- per ripulire ulteriormente la zona già trattata chirurgicamente da eventuali cellule malate residue ed evitare recidive (terapia adiuvante),
- per alleviare sintomi nei casi di tumore in stadio più avanzato.
La chemioterapia è un trattamento molto potente e causa diversi effetti collaterali, molti dei quali sono temporanei e si possono gestire con l’aiuto del team medico. Anche se fa paura, la chemioterapia è oggi più mirata e meglio tollerata rispetto al passato, ed è sempre prescritta quando i suoi benefici superano i possibili rischi. Avere un dialogo aperto con il proprio oncologo è fondamentale per affrontarla con maggiore serenità.
Radioterapia
L’altra terapia nota anche a chi non conosce il cancro da vicino è la radioterapia, che viene spesso abbinata all’intervento chirurgico e/o alla chemio. Questo trattamento impiega radiazioni ionizzanti per impedire alle cellule tumorali di moltiplicarsi.
La radioterapia può essere erogata con radiazioni dirette dall’esterno verso il tumore, oppure direttamente dall’interno per la cura del tumore mirata. In questo caso si parla di brachiterapia che consiste nel collocare la sorgente delle radiazioni all’interno del corpo proprio vicino al tumore da colpire.
Oppure la radioterapia può concentrarsi in modo selettivo all’interno del tumore grazie all’assunzione di specifici farmaci, come nel caso della radioterapia metabolica efficace nella cura di specifiche neoplasie come il tumore alla tiroide.
Infine, ci sono le tecniche innovative come la radioterapia stereotassica, che concentra le irradiazioni in un numero minore di sedute con una precisione millimetrica. Questa radioterapia innovativa è applicabile solo su determinati tipi di tumori e, per ora, disponibile solo in pochi centri oncologici, soprattutto del Nord Italia.
Anche la protonterapia è una moderna forma di radioterapia. Colpisce esclusivamente il bersaglio con grande precisione, risparmiando gli altri tessuti attorno al tumore dall’irradiazione di protoni, necessita di un numero inferiore di sedute rispetto alla radioterapia tradizionale e anche gli effetti indesiderati correlati sono minori. La tecnica richiede apparecchiature sofisticate che, al momento, sono presenti in pochissimi centri oncologici italiani.
Sebbene ogni tipo di radioterapia sia un trattamento sicuro, può provocare diversi effetti collaterali che variano da persona a persona. Non sempre è necessario essere accompagnati alle sedute, ma avere qualcuno vicino può essere d’aiuto, anche dal punto di vista emotivo.
Target Therapy
Le target therapy o terapie biologiche a bersaglio molecolare sono trattamenti oncologici innovativi che agiscono in modo selettivo su specifiche molecole coinvolte nella crescita e nella sopravvivenza delle cellule tumorali.
A differenza della chemioterapia tradizionale, che colpisce indistintamente tutte le cellule in rapida divisione, queste cure mirano bersagli unici come recettori (es. HER2 nel tumore al seno), enzimi (es. BRAF nel melanoma) o fattori angiogenetici.
Le terapie a bersaglio molecolare possono essere somministrate per via endovenosa, per via orale e anche sottocutanea, a seconda dei farmaci impiegati e del tipo di tumore da curare. Vengono prescritte dopo un’analisi molecolare del tumore per identificare la presenza del bersaglio così da personalizzare il trattamento. Ecco perché sono un pilastro della medicina oncologica di precisione ed hanno minori effetti collaterali rispetto alle terapie tradizionali.
Le Target Therapy si impiegano in diverse tipologie di cancro come carcinoma della mammella, cancro al polmone, al colon e melanoma, sia in stadi precoci che avanzati, spesso in combinazione con chemio o radioterapia.
Tra le terapie più note potresti avere già sentito parlare dell’olaparib per la cura del tumore al seno triplo negativo in fase avanzata nelle donne con mutazione genetica BRCA1 o BRCA2, del trastuzumab (anti-HER2), dell’imatinib (leucemia mieloide cronica), degli inibitori di CDK 4/6 (tumore al seno avanzato o metastatico) del vemurafenib (melanomi con mutazione BRAF), solo per citare alcuni dei più noti.
Immunoterapia
L’immunoterapia è un trattamento innovativo che aiuta il sistema immunitario a riconoscere e combattere le cellule tumorali. Dopo anni di studi e di ricerche, l’immunoterapia oncologica si affianca alla chemioterapia e alle terapie a bersaglio molecolare nella cura delle patologie neoplastiche.
A differenza della chemioterapia, che agisce direttamente sulle cellule malate, l’immunoterapia potenzia le naturali difese dell’organismo, insegnando al sistema immunitario come distinguere le cellule tumorali da quelle sane.
Esistono diversi tipi di immunoterapia, tra cui farmaci che “sbloccano” le difese (come gli inibitori dei checkpoint immunitari) o le terapie cellulari avanzate.
Questo trattamento è particolarmente efficace per la cura di specifici tipi di tumore, come il melanoma, alcune neoplasie del polmone, del rene o della vescica. I farmaci immunoterapici si possono somministrare oralmente oppure per via endovenosa e, sono solitamente integrati in un piano terapeutico più ampio.
L’utilizzo è sempre personalizzato e monitorato dal team oncologico specializzato anche per quanto riguarda gli svariati effetti collaterali. L’immunoterapia oncologica rappresenta di conseguenza “la quinta strada” nella cura dei tumori, sviluppata in seguito alla decodificazione del genoma umano e alle ricerche di biologia molecolare.
Terapie ormonali
Utilizzate principalmente per la cura dei tumori ormono-sensibili (come alcuni tipi di cancro al seno o tumore della prostata), le terapie ormonali mirano a bloccare o modificare l’azione degli ormoni che favoriscono la crescita tumorale. In pratica, questi trattamenti agiscono o riducendo i livelli di ormoni nel corpo o bloccando la loro azione, così da affamare il tumore e rallentare la sua crescita.
La terapia ormonale si prescrive spesso dopo l’intervento chirurgico per prevenire recidive e come trattamento a lungo termine. Purtroppo, gli effetti collaterali dell’ormonoterapia sono svariati e di intensità diversa da persona a persona, proprio perché collegati alle variazioni ormonali individuali.
Conviene sempre valutare insieme al team di medici curanti se è la strada più idonea per ciascun paziente, soppesando i pro della terapia salvavita e i contro degli effetti collaterali. Oggi, infatti, le differenti opzioni di cura dei tumori sono sempre più orientate all’attuazione di percorsi terapeutici personalizzati. L’oncologo, considerando numerosi fattori come il tipo e lo stadio del tumore, l’età e le condizioni generali del paziente, elabora un piano di cura che può includere una o più di queste modalità terapeutiche, spesso in combinazione tra loro.
Adattarsi alla nuova realtà: organizzati in cinque mosse
La diagnosi di cancro introduce nella vita quotidiana impegni inattesi, scadenze e decisioni da prendere che possono risultare travolgenti. Adattarsi alla nuova realtà richiede tempo e un approccio organizzato per evitare uno senso di sopraffazione spaesante
Il primo passo è accettare che la tua routine cambierà. Le visite mediche, gli esami diagnostici e le terapie diventeranno parte integrante della tua vita, almeno per un periodo. Creare un sistema organizzativo personale può fare molta differenza nella gestione di questa complessità.
Un metodo efficace consiste nel dotarsi di strumenti pratici:
- Agenda dedicata: procurati un’agenda specifica per il tuo percorso oncologico, dove annotare appuntamenti, terapie e controlli. Tenerla separata dagli altri impegni aiuta a mantenere ordine mentale.
- Diario dei sintomi: registra regolarmente come ti senti, eventuali effetti collaterali delle terapie e cambiamenti che noti. Queste informazioni saranno preziose per il tuo team medico.
- Cartella documenti: crea una cartella fisica o digitale dove conservare tutti i documenti medici: referti, prescrizioni, analisi del sangue, immagini diagnostiche. Portala sempre con te alle visite.
- Lista di domande: prima di ogni appuntamento medico, prepara una lista di domande o dubbi da chiarire. Nei momenti di stress è facile dimenticare aspetti importanti.
- Rete di supporto: identifica le persone fidate che possono accompagnarti alle visite, aiutarti con gli spostamenti o semplicemente offrirti supporto emotivo quando necessario.
L’altro aspetto fondamentale è la gestione del tempo. Prima impari a stabilire le priorità, concedendoti flessibilità e più facile sarà navigare in questo mare in tempesta. Ci saranno giorni in cui ti sentirai meglio e altri, invece, che saranno molto più difficili. Pianifica le attività importanti nei periodi in cui prevedi di avere più energie, ma sii gentile con te stessa/o quando hai bisogno di riposo.
Infine, ricorda che adattarsi non significa rinunciare alla tua vita precedente. Cerca, quando possibile, di mantenere alcune routine e attività che ti davano gioia e senso di normalità. L’obiettivo è integrare il percorso oncologico nella tua vita, senza che diventi l’unica dimensione della tua esistenza.
10 cose da fare quando ricevi la diagnosi di tumore
- Respira: d’ora in poi scoprirai che il tuo respiro può trasformarsi in una preziosa ancora che ti aiuterà a rimanere con i piedi per terra e a prendere le migliori decisioni possibili in mezzo alla tempesta. Quindi, impara a respirare al meglio. Online trovi tanti corsi brevi, libri e app che ti insegnano a farlo. Approfittane.
- Prenditi 15 minuti: visite, esami, persone a cui comunicare che hai un tumore… Le tue giornate stanno per diventare davvero piene. Punta ogni giorno la sveglia del cellulare per fermarti e prenderti un quarto d’ora di ozio totale, tutto tuo.
- Trova il miglior oncologo per te: sottolineiamo ‘per te’. Perché esistono informazioni aggiornate e valutazioni su parametri oggettivi che ti aiutano a scegliere, come il fatto che il miglior percorso di cura per un carcinoma al seno si faccia nelle Breast Unit o che ci siamo centri oncologici più specializzati nel trattamento di un tipi di tumore piuttosto che un altro. Prima di scegliere, chiedi il parere di chi ha vissuto un’esperienza simile e prendi più appuntamenti per avere un secondo o anche un terzo consulto. Non scegliere solo lo specialista più bravo, ma anche quello più umano, che ti infonde fiducia e ti fa sentire a tuo agio.
- Costruisci la tua squadra: l’oncologo e il chirurgo non saranno le uniche figure presenti nel tuo percorso di cura del tumore. Per esempio, potrebbe servirti un fisioterapista, un esperto di medicina integrata, un nutrizionista o uno psicologo. Cerca informazioni tramite l’ospedale, le associazioni dei pazienti, la rete, il passaparola e anche le pagine del nostro sito sono fonti utili per organizzare il team che ti accompagnerà nel percorso di cura del tumore.
- Adegua l’alimentazione: quello che porti a tavola è importante per affrontare al meglio interventi, terapie e la guarigione. Il principio fondamentale è ridurre lo stato infiammatorio dell’organismo. Assicurati di fornire al tuo corpo tutti i nutrienti, ma non esagerare con carne, zuccheri e grassi.
- Fai attività fisica: perché sostiene il tuo sistema immunitario e ti aiuta a rispondere meglio alle cure del tumore. Per iniziare, possono bastare 30 minuti di attività, 2 o 3 volte alla settimana, e va benissimo una corsa in bicicletta, lo yoga o lo stretching casalingo, ovviamente sempre sotto consiglio del medico. Ma serve anche abbinare la tonificazione muscolare, come ci spiega la nostra fisioterapista.
- Allontana lo stress: per quanto ti sembri difficile allontanare l’ansia è possibile. Esistono tante tecniche, dalla meditazione allo yoga fino all’attività fisica vera e propria che tengono a bada il cortisolo, l’ormone dello stress.
- Dormi: perché riposare è vitale per il sistema immunitario e per il tuo benessere fisico e mentale. Cerca di avere orari regolari, andando a letto ogni sera alla stessa ora. Torniamo di nuovo all’importanza di fare attività fisica perché ti aiuta a riposare meglio la notte. Se, però, hai difficoltà ad addormentarti, parlane con il medico: può consigliarti rimedi efficaci e compatibili con le cure per il tumore che stai seguendo.
- Cerca il confronto: saperne di più sul tipo di tumore che hai o sulla cura che ti ha proposto l’oncologo è naturale. Però, ricorda che Internet non ha la laurea in medicina, quindi non fidarti ciecamente delle notizie o dei commenti che trovi. Puoi utilizzare i servizi di counseling oncolgico, utili per offrire sostegno emotivo e preziosi consigli pratici basati sull’esperienza diretta. E puoi contattare gruppi e associazioni di volontari. Condividere esperienze con chi sta affrontando un percorso simile può essere davvero terapeutico: sentirai che le tue paure, i dubbi e le speranze sono comuni a molte altre persone.
- Pensare positivo: può sembrare un’impresa impossibile, invece coltivare l’ottimismo rende più affrontabile il percorso oncologico. Circondati di persone allegre ed empatiche e allontana chi ti regala pessimismo e malinconia. Allena il pensiero positivo con un esercizio semplice ed efficace: ogni sera scrivi su un quaderno il momento ‘migliore’ della giornata e rileggi queste annotazioni in tutti i momenti bui.