Protonterapia, cos’è la cura contro i tumori di cui tutti parlano
L’Istituto Europeo di Oncologia ha aperto il nuovo centro dedicato alla protonterapia. Qui ti spieghiamo come funziona e per quali tumori è indicata
In questi giorni tutti parlano di protonterapia. Ma che cos’è? È una nuova cura innovativa contro il cancro? In realtà, non si tratta di una terapia sconosciuta. Anzi, per gli oncologi è una strada ben nota, ma è poco diffusa perché viene erogata con un macchinario davvero all’avanguardia. Nelle scorse settimane, l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano ha lanciato il suo Proton Center e, quindi, facciamo chiarezza su questo percorso terapeutico.
Che cos’è la protonterapia e come si esegue
La protonterapia è una specie di radioterapia, più avanzata e con minori effetti collaterali. In pratica, si tratta sempre di raggi che vanno ad agire sulla massa tumorale. Ma, a differenza della radio, che si basa su raggi x, la protonterapia utilizza i fasci di protoni, che sono molto più precisi e meno invasivi. La conseguenza? La terapia si concentra solo sul tumore e preserva il resto dei tessuti sani.
I dati, infatti, sottolineano meno ricadute negative per i pazienti oncologici e durata più breve del percorso, con un numero inferiore di sedute. In pratica, chi si sottopone alla protonterapia registra meno nausea, vomito, stanchezza, diarrea, perdita di capelli o irritazione cutanea. Dettaglio importante: è adatta anche per i malati pediatrici.
Ma come si esegue la terapia? Prima, ci si sottopone ad alcuni esami, come Tac, Risonanza magnetica o Pet, che danno al medico un’immagine più accurata possibile del tumore, in 3D. Questo permette allo specialista di valutare con la massima precisione dove direzionare il fascio di raggi. Poi, via libera alla cura che si fa in ambulatorio, dura al massimo 2 minuti a seduta ed è davvero indolore. La durata del percorso va dalle 2 alle 8 settimane, a seconda del tipo di neoplasia.
"Prima della protonterapia, ci si sottopone ad alcuni esami, come Tac, Risonanza magnetica o Pet, che danno al medico un’immagine più accurata possibile del tumore. Questo permette di valutare con la massima precisione dove direzionare il fascio di raggi. Poi, via libera alla cura che si fa in ambulatorio, dura al massimo 2 minuti a seduta ed è indolore. La durata del percorso va dalle 2 alle 8 settimane".
Per quali tumori è indicata la protonterapia e dove su fa
“La protonterapia permette di curare più tumori, compresi alcuni che oggi non hanno terapie, e di curare meglio molti di quelli che ricevono la radioterapia tradizionale” spiega Roberto Orecchia, Direttore Scientifico dello Ieo. “È perfetta per i tumori solidi, per quelli che si sviluppano in organi critici o in sedi difficili da raggiungere, sia per quelli che non rispondono alla radioterapia convenzionale. Spetta a un team multidisciplinare valutare lo stato clinico del paziente e decidere se sia uno strumento valido o meno. In linea di massima, può essere usata con successo da sola o in combinazione con la chemio. La Protonterapia è dunque davvero innovativa, ma allo stesso tempo consolidata, come dimostrano i risultati ottenuti su oltre 200.000 pazienti trattati nel mondo. La sua diffusione è lenta perché un centro protoni richiede investimenti significativi in tecnologie, strutture e risorse umane”.
Secondo gli esperti, la protonterapia è adatta quindi per i tumori solidi, per quelli del sistema nervoso centrale, per i meningiomi, per le neoplasie dell’occhio e per i tumori della testa e del collo. Non solo: funziona anche nei tumori toracici, addominali e pelvici, come quello al pancreas, al fegato, alla prostata, al retto e alla cervice dell’utero.
Oltre al nuovo Proton center dello Ieo, in Italia questo percorso si può fare a Trento, al Cnao di Pavia e all’Infn di Catania per i tumori oculari. Nei prossimi mesi, dovrebbero aprire anche due centri al Pascale di Napoli e all’Irccs di Candiolo (To).
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