Tumori: tutto sulla biopsia liquida
Nelle ultime settimane si parla tantissimo di questo esame: qui ti spieghiamo quando si esegue e perché è il futuro per la cura del cancro
Nei convegni, sui giornali e nelle corsie degli ospedali: nelle ultime settimane si parla tantissimo di biopsia liquida. Ma che cos’è questo esame? Quando si esegue oggi e perché sarà il futuro per la cura dei tumori? In questo articolo rispondiamo a queste domande e ti spieghiamo tutto quello che devi sapere sulla biopsia liquida.
Nei giorni scorsi, è stato anche presentato in Parlamento un libro che fotografa proprio l’importanza sempre più grande di questo esame: 20 anni fa, nel 2003, le pubblicazioni dedicate al tema erano meno di 50, oggi superano quota 10.000. Ecco perché, se sei un paziente oncologico, è importante saperne di più e noi ti aiutiamo a fare chiarezza qui.
Che cos'è la biopsia liquida e come funziona
In pratica, la biopsia liquida è un esame che rileva le tracce del tumore, fotografando quindi lo stato della malattia e, dettaglio fondamentale, lo fa attraverso un semplice prelievo di sangue. Già, è proprio questa la differenza: di solito, spesso dopo l’intervento chirurgico che ha rimosso il tumore, si esegue la classica biopsia, quella dei tessuti malati, ma questo metodo implica alcune criticità.
Infatti, si tratta di un esame abbastanza invasivo e non sempre facile perché prelevare i campioni di tessuti in alcune zone non è immediato. I risultati, poi, arrivano in genere dopo 4 settimane. Invece, la biopsia liquida consiste in un esame del sangue, quindi è veloce e indolore e dà i risultati in una sola settimana.
Come funziona la biopsia liquida? Il sangue contiene vari tipi di cellule: quelle importanti per i pazienti oncologici sono le cellule tumorali circolanti, che si identificano con la sigla CTC (che deriva dall’inglese Circulating Tumor Cells). Queste cellule vengono analizzate estraendo dall’esame il loro Dna. Questo viene poi confrontato con il Dna delle cellule sane per ottenere tutte le informazioni sul tumore, come le mutazioni genetiche presenti o la formazione di metastasi.
“Nei prossimi anni la biopsia liquida diventerà un esame fondamentale perché, affinando le tecniche per trovare le cellule tumorali circolanti, ci darà subito tutte le informazioni sul tumore e lo farà con la massima precisione".
Per quali tumori si esegue oggi la biopsia liquida e perché
La biopsia liquida, quindi, sembrerebbe un esame semplice ed efficace. Ma trovare nel sangue queste famose cellule tumorali circolanti non è sempre così immediato e scontato: secondo gli esperti, infatti, a volte ne emergono poche unità e quindi non si ottengono poi informazioni sufficienti sulla stato della malattia.
Ecco perché, dati alla mano, oggi la biopsia liquida si esegue per questi tipi di tumore: carcinoma ai polmoni, al pancreas, alla prostata, all’apparato digerente, ai reni, al seno e per il melanoma. Attualmente si consiglia soprattutto per il tumore al polmone e si calcola, per esempio, che in Italia ci siano ogni anno 8.000 pazienti candidati a questo test. In tutti i casi, la biopsia liquida è molto utile per stabilire la cura e personalizzarla al meglio, perché fa capire il farmaco chemioterapico più efficace per il tipo di tumore, oppure ci dice se è meglio procedere con l’immunoterapia.
La biopsia liquida sarà il futuro nella cura del cancro
I ricercatori non hanno dubbi: nei prossimi anni la biopsia liquida diventerà un esame fondamentale perché, affinando le tecniche per trovare le cellule tumorali circolanti, ci darà subito tutte le informazioni sul tumore e lo farà con la massima precisione. Non solo: potrà anche essere usata per diagnosticare subito la malattia. In Italia, per esempio, è già stata utilizzata con successo per diagnosticare il cancro al polmone in alcune persone che non avevano sintomi specifici ma erano a rischio perché forti fumatori.
Il futuro, insomma, fa ben sperare. E il presente? Il nostro consiglio è quello di informarti sempre e chiedere, per esempio, al tuo oncologo se la biopsia liquida è utile nel tuo caso e se viene effettuata nell’ospedale in cui ti stai curando.