Cancro e cure: è ora dell’immunoterapia
Tutte le novità dal più grande congresso mondiale di oncologia
Gli addetti ai lavori lo chiamano ASCO ed è il congresso della Società americana di oncologia clinica, il più famoso appuntamento del settore che si tiene ogni anno a Chicago. Qui si riuniscono gli specialisti che arrivano da tutto il mondo e che presentano le novità sul fronte della ricerca. Ovvero, tutto quello che c’è da sapere su diagnosi e cure contro il cancro.
L’appuntamento del 2022 si è chiuso da poche settimane e la protagonista del convegno è stata senza dubbio l‘immunoterapia. Le cure che attivano il sistema immunitario e lo spingono ad attaccare le cellule malate sono il presente e saranno il futuro per i pazienti oncologici.
Già negli ultimi tempi, questa strada si è dimostrata un’ottima arma perché efficace e con minori effetti collaterali rispetto alla chemioterapia e i nuovi studi presentati all’ASCO lo hanno confermato.
Ad attirare l’attenzione di esperti e pazienti, per esempio, è stata la ricerca chiamata CheckMate-816 e dedicata al tumore al polmone. Gli scienziati hanno usato una combinazione di immunoterapia (con la molecola nivolumab) e chemio addirittura prima dell’intervento chirurgico e i risultati sono stati ottimi: il numero delle guarigioni, infatti, è aumentato e il rischio di recidiva si è ridotto di oltre l’80%.
“Questo studio ha arruolato 358 pazienti e le conclusioni possono davvero portare a una modifica delle linee guida” ha spiegato afferma Federico Cappuzzo, Direttore dell’Oncologia medica 2 all’Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma. “Ad oggi, l’intervento è considerato l’unico strumento per una guarigione definitiva. Una percentuale compresa tra il 30% e il 55% dei pazienti però sviluppa una recidiva dopo la chirurgia. Ma con l’unione di nivolumab più chemioterapia, è possibile ottenere una potenziale guarigione”.
“La protagonista del convegno è stata senza dubbio l'immunoterapia. Le cure che attivano il sistema immunitario e lo spingono ad attaccare le cellule malate sono il presente e saranno il futuro per i pazienti oncologici”
Anche per chi ha un melanoma metastico ci sono buone notizie. Prima questi malati avevano un’aspettativa di vita piuttosto bassa. Ora, invece, la combinazione di due farmaci immunoterapici (nivolumab e ipilimumab) fa davvero sorridere, come dimostra uno studio che ha arruolato 945 persone. In pratica, la nuova cura ‘cronicizza’ il melanoma e ha un particolare ‘effetto memoria’, rimanendo efficace sull’organismo anche dopo la fine del trattamento.
Infine, i riflettori si sono accesi anche sul tumore al retto. Il protocollo classico per questa patologia prevede chirurgia, chemioterapia e radioterapia, ma l’immunoterapia ha appena dato una svolta. “Si tratta di uno studio molto piccolo, con solo 12 persone coinvolte, ma con la molecola dostarlimab sono tutti guariti” ha dichiarato il dottor Luis A. Diaz del Memorial Sloan Kettering Cancer Center, tra gli autori della ricerca. “ Credo sia la prima volta che accade nella storia delle terapie per il cancro, è sorprendente: nei 12 pazienti non c’è più traccia del tumore”.