3 Minuti22 Settembre 2022

Il nuovo progetto che velocizza i controlli oncologici


In Lombardia il percorso di cura sarà organizzato dall’ospedale

Il nuovo progetto che velocizza i controlli oncologici

Un percorso a ostacoli tra telefonate, file e reparti. Molti pazienti oncologici (ne avevamo parlato anche qui) definiscono così l’organizzazione dei controlli per i follow up. Già, come se non bastassero l’ansia e la paura legati a questi appuntamenti, ci si mettono anche le questioni pratiche, ovvero impegnative, attese e tempo perso per prenotare visite ed esami nei tempi stabiliti. Tutti problemi che rendono il percorso di cura ancora più complicato.

Qualcosa, per fortuna, sta cambiando. Nelle scorse settimane, la Regione Lombardia ha presentato il nuovo progetto di presa in carico totale del paziente oncologico. L’iniziativa era già partita nei mesi scorsi, in via sperimentale, in alcune Asl del territorio e ora sarà ampliata in altre 16 aziende ospedaliere per arrivare a regime in tutta la Regione nei primi mesi del 2023. A fare da capofila, il prestigioso Istituto Neurologico Carlo Besta, a Milano, polo di eccellenza per le patologie neurologiche.

“Tutte le prestazioni di controllo post-intervento sono proposte automaticamente dall’ospedale, che prenota e alleggerisce così il paziente e la famiglia dal peso di estenuanti ricerche per trovare gli appuntamenti nei tempi indicati"

Ma in che cosa consiste questo progetto? In pratica, tutte le prestazioni di controllo post-intervento sono proposte automaticamente dall’ospedale, che prenota e alleggerisce così il paziente e la famiglia dal peso di estenuanti ricerche per trovare gli appuntamenti nei tempi indicati.

“Facciamo l’esempio di una donna operata per un meningioma, un tumore cerebrale tra i più comuni” spiega Letizia Moratti, vicepresidente di Regione Lombardia e assessore al Welfare. “Secondo il protocollo, nei primi 5 anni deve sottoporsi a una risonanza magnetica e a una visita specialistica ogni 3-6 mesi, dal sesto anno in poi bastano visita e risonanza ogni 12 mesi. Tutte queste prestazioni saranno organizzare automaticamente dall’ospedale in cui questa donna è in cura, sempre nel pieno rispetto delle scadenze e informando il medico di famiglia”.

Le varie Asl monitoreranno l’attuazione del progetto per perfezionarlo nei prossimi mesi e renderlo quindi un meccanismo sempre ben oliato e, per esempio, scegliendo per i controlli strutture che siano comode al paziente e ai caregiver. La strada, insomma, sembra tracciata e in questi mesi progetti simili hanno preso il via anche in altre Regioni, come in Toscana e in Emilia Romagna.
E tu, che cosa ne pensi di queste iniziative?