7 Minuti28 Febbraio 2024

Tumore e diritti, le risposte alle domande che tutti si fanno


Quando si parla di cancro e tutele, i dubbi sono tanti. Qui cerchiamo di risolvere quelli più frequenti

Negli articoli precedenti, abbiamo parlato di cancro, diritti e tutele dei pazienti oncologici. Abbiamo poi acceso i riflettori sulla legge 104 e sull’invalidità civile. Ma quando si affrontano questi argomenti, così importanti e delicati, la chiarezza non è mai abbastanza.

Infatti, scommettiamo che hai ancora diverse domande sul tema, anche perché durante il percorso di cura cambiano situazioni e dettagli. Allora, in questo articolo vogliamo rispondere a molte delle domande che tutti si fanno e ai dubbi più diffusi per cercare di semplificare e migliorare la tua quotidianità. Ricordati sempre che puoi contattare anche un patronato. E se alla fine hai ancora qualche interrogativo, scrivici a info@koalastrategy.com.

Cosa si fa quando finiscono i giorni di malattia concessi dalla 104 o dal tuo contratto, ma si è ancora in terapia?  

Per alcune categorie di lavoratori, in particolare del settore pubblico, a seconda del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), è possibile usufruire di permessi speciali per affrontare patologie oncologiche e gravi che richiedono terapie salvavita. Questi permessi includono i giorni di ricovero ospedaliero, trattamento in day hospital e giorni di assenza per cure, che non vengono conteggiati come giorni di malattia normalmente previsti e sono retribuiti interamente. Inoltre, alcuni CCNL escludono anche i giorni di assenza dovuti agli effetti collaterali delle terapie salvavita dal calcolo del periodo di comporto, prolungando indirettamente il periodo di conservazione del posto di lavoro e garantendo il mantenimento dello stipendio al lavoratore malato.

Ti consigliamo di richiedere al tuo medico curante o all’oncologo un certificato e presentare domanda, debitamente motivata e documentata, al tuo datore di lavoro.

In alternativa, potresti valutare di richiedere altri benefici previsti dalla legge 104 come, ad esempio, la riduzione dell’orario di lavoro.

Oltre ai 3 giorni al mese, previsti dalla legge 104, è possibile ottenere un congedo?

Sì, le modalità e le condizioni per ottenerlo sono previste dal tuo contratto nazionale. Il congedo, della durata massima di 30 giorni all’anno, può essere fruito anche in modo frazionato. Tali giorni di congedo si aggiungono al periodo di comporto, durante il quale il lavoratore non può essere licenziato.

Questo tipo di congedo è riservato ai malati oncologici che abbiano ottenuto un riconoscimento di invalidità civile superiore al 50% e che necessitino di cure mediche connesse alla propria invalidità. Ricordati che per questo congedo non è richiesto il riconoscimento dello stato di handicap, ma solo quello di invalidità.

La domanda deve essere presentata al datore di lavoro per i dipendenti pubblici o all’INPS o ente di previdenza cui si versano i contributi per i dipendenti privati.

“Per alcune categorie di lavoratori, in particolare del settore pubblico, a seconda del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, è possibile usufruire di permessi speciali per affrontare patologie oncologiche e gravi che richiedono terapie salvavita. Questi permessi includono i giorni di ricovero ospedaliero, trattamento in day hospital e giorni di assenza per cure, che non vengono conteggiati come giorni di malattia normalmente previsti e sono retribuiti interamente".

Dopo la fine delle terapie si hanno permessi per le visite di controllo?

Certo. Per determinate categorie di lavoratori, specialmente nel settore pubblico, in base a quanto stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), oltre ai permessi previsti dalla legge 104/92, sono disponibili permessi orari o giorni di malattia che garantiscono la protezione del posto di lavoro e la continuità della retribuzione.

Ovviamente, è necessario presentare al datore di lavoro un certificato medico che attesti la necessità delle visite e la loro compatibilità con l’attività lavorativa.

L’utilizzo della 104 influisce con l’età pensionistica?

L’utilizzo della 104/92 non influisce direttamente sull’età pensionistica, ma può avere un impatto sulla pensione stessa. Infatti, il periodo di assenza dal lavoro a causa della malattia non viene conteggiato ai fini del calcolo del trattamento pensionistico perché in questo lasso di tempo non vengono versati i contributi previdenziali. In ogni caso, è importante valutare attentamente la situazione personale e verificare le possibili conseguenze della propria scelta, anche in termini di impatto sulla pensione.

Chi si deve contattare per il rinnovo dell’invalidità?

Bisogna presentare una domanda alla commissione medica dell’ASL locale. Per farlo, devi compilare un modulo specifico e allegare la documentazione medica che attesti la tua patologia e la riduzione della capacità lavorativa. La documentazione medica richiesta può variare a seconda della patologia e delle disposizioni previste dalle singole commissioni mediche. Ti consiglio di contattare il servizio sanitario territoriale della tua ASL per verificare la documentazione necessaria e per prenotare un appuntamento presso la Commissione Medica competente. Ricordati di conservare sempre tutta la documentazione medica per inoltrare le diverse pratiche.

E’ possibile che ci sia un’applicazione diversa della 104 a seconda della Regione? Io e la mia amica abbiamo la stessa patologia ma viviamo in Regioni diverse : io non ho l’accompagnamento e lei sì

La 104 è una legge nazionale e le sue disposizioni si applicano in tutta Italia in modo uniforme. Tuttavia, alcune Regioni potrebbero offrire servizi e agevolazioni aggiuntive, come sconti sui trasporti pubblici o l’accesso a programmi di riabilitazione e fisioterapia.