14 Minuti2 Settembre 2024

Malato oncologico: diritti e tutele del lavoratore


Chi si trova ad affrontare una malattia oncologica non deve farlo da solo: il nostro ordinamento riconosce una serie di tutele ai lavoratori in cura per il cancro, che vanno dal mondo del lavoro alla previdenza, passando per agevolazioni fiscali e assistenziali. Ecco una panoramica sui diritti del malato oncologico per affrontare con serenità le assenze dal lavoro e gestire il rientro senza stress

In questo articolo aggiornato alle novità INPS di luglio 2024, vediamo alcuni punti della Legge 104 per malati oncologici, quali sono i diritti riconosciuti, come ottenere la pensione per malati di tumore e quali agevolazioni fiscali spettano, anche ai familiari. Ci sono, infatti, diritti e tutele dei lavoratori che garantiscono una protezione correlata alle necessità di cure del paziente oncologico. Dalla conservazione dell’impiego durante il periodo di malattia ai permessi retribuiti ex legge 104, dalla flessibilità nelle mansioni al riconoscimento dell’invalidità, esistono numerose disposizioni legislative a tutela dei lavoratori e pazienti oncologici nel difficile percorso di cura e reinserimento lavorativo.

Periodo di comporto e i giorni di malattia oncologica

Oltre alla retribuzione o all’indennità di malattia, il lavoratore con un tumore ha diritto a conservare il posto per un periodo predeterminato stabilito dalla legge, e dal contratto collettivo o individuale nel caso siano siano più favorevoli. Questo lasso di tempo, che si riferisce alle assenze connesse con le necessità della malattia, è detto periodo di comporto.

In base al tipo di CCNL possono esserci due modi di conteggiare il periodo di comporto per la malattia oncologica: il ‘comporto secco’, si riferisce al conteggio di un’unica e ininterrotta malattia di lunga durata. Quando, invece, gli accordi contrattuali stabiliscono che la somma delle diverse assenze per malattia non deve superare il limite annuale si parla di ‘comporto frazionato’ . Quest’ultimo può essere considerato nell’arco dell’anno solare, che indica il periodo di tempo tra il 1° gennaio e il 31 dicembre, oppure come tempo decorrente dall’ultimo episodio di malattia, indipendentemente dall’anno solare in corso.

Per i malati oncologici ci sono diritti garantiti dal CCNL

Bisogna sempre controllare il contratto di categoria (CCNL), perché ci sono casi in cui è previsto che si possa estendere la durata del periodo di comporto. Per esempio, in alcuni CCNL, i giorni di malattia per i malati oncologici utilizzati per terapie salvavita, sia con ricovero ospedaliero che effettuate in day hospital, sono esclusi dal calcolo delle assenze e vengono retribuiti interamente. In questo modo, non si va a intaccare il monte giorni previsto dal periodo di comporto a disposizione

Una recente sentenza del Tribunale di Roma (n. 9384/2023) ha ulteriormente chiarito questi diritti. Il Tribunale si è espresso in favore del paziente oncologico che chiedeva di escludere i giorni di malattia per l’intervento chirurgico tumorale e le successive terapie adiuvanti di chemio e radioterapia dal conteggio dei giorni di comporto, anche se non espressamente indicato nel suo CCNL.

Liste speciale di collocamento

Chi riceve la diagnosi di tumore e non ha ancora un lavoro, se ottiene l’accertamento di un’invalidità superiore al 46% può iscriversi nelle liste speciali del collocamento obbligatorio per l’assunzione in un’azienda.

Scelta del posto di lavoro

Quando il malato oncologico ottiene lo stato di disabilità elevata, detto anche handicap grave secondo la Legge 104/92, può chiedere il trasferimento alla sede di lavoro più comoda da raggiungere e non può essere trasferito senza il suo consenso.  Lo stesso diritto è riconosciuto dalla Legge 104 al caregiver che assiste un familiare malato in stato di handicap grave (art 33, comma 5, L. n. 104 del 1992).

Part time per i malati oncologici

I lavoratori con patologie oncologiche e ridotta capacità lavorativa hanno diritto di passare dal tempo pieno a part-time e la richiesta non può essere negata, nemmeno adducendo esigenze aziendali. La ridotta capacità lavorativa va accertata dalla commissione medica dell’ASL. Il rapporto di lavoro part-time torna a tempo pieno su richiesta del lavoratore, quando lo stato di salute lo rende possibile  (D.lgs.276/2003-art.46: L.61/2000- art.12 bis; L.247/2007).

Mansioni e turni del malato oncologico

Le mansioni assegnate a un malato oncologico devono essere adeguate alle sue capacità lavorative contingenti. Ed è un diritto del malato oncologico con invalidità superiore al 45 % ottenere una revisione delle mansioni in caso di aggravamento, senza decurtazione economica (art. 10 Legge 68 del 1999). Inoltre è possibile non fare i turni notturni, presentando al datore di lavoro un certificato attestante la sua inidoneità a tali mansioni, che deve essere rilasciato dal medico competente o da una struttura sanitaria pubblica.

Le visite fiscali nelle assenze per malattia oncologica

Non tutti sanno che un malato di cancro non ha l’obbligo di rispettare le fasce orarie di reperibilità per la visita fiscale. Questo significa che per i malati oncologici non c’è l’obbligo di rimanere in casa nelle fasce orarie in cui il medico incaricato può eseguire il controllo. La visita fiscale a chi ha una malattia oncologica può essere effettuata solo in accordo con il lavoratore. Questo è un diritto riservato a tutti i lavoratori che sono affetti da patologie che prevedono terapie salvavita, come avviene con il tumore.

Cure ricorrenti: un altro diritto dei malati oncologici

A causa del tumore, può accadere che il lavoratore debba effettuare periodicamente le terapie ambulatoriali che comportano una successiva incapacità al lavoro. In questi casi, è possibile applicare il criterio della ricaduta di malattia, l’importante è barrare questa voce sul certificato e che il trattamento sia effettuato entro 30 giorni dalla precedente assenza (Circ. INPS 136/2003). 

In alternativa, l’INPS spiega che è sufficiente anche un’unica certificazione in cui il medico attesta la necessità di trattamenti ricorrenti che comportano incapacità lavorativa, segnalandoli come l’uno ricaduta dell’altro.

Attenzione: è necessario mandare all’INPS la certificazione prima dell’inizio della terapia, fornendo anche l’indicazione dei giorni previsti per le cure. Successivamente, con cadenza mensile bisogna inviare all’INPS la certificazione della struttura sanitaria con il calendario delle prestazioni effettivamente eseguite. 

Permessi straordinari a chi spettano

Quando un malato oncologico si vede riconosciuta dall’Inps l’invalidità civile superiore al 50%, può ottenere un Congedo straordinario retribuito per massimo 30 giorni all’anno, anche non continuativi, per dedicarsi alle cure oncologiche (art. 7 D.Lgs. 119/2011.). Questi permessi retribuiti si aggiungono ai giorni di malattia che sono previsti dal CCNL della propria categoria e non rientrano nel periodo di comporto.

Permessi retribuiti ex legge 104/1992

Un malato oncologico certificato disabile con una situazione di gravità come da legge 104/1992 può usufruire dei permessi lavorativi retribuiti e lo stesso vale per il familiare che lo assiste. Nello specifico, l’art. 33 della L. 104/1992 spiega che:

  • il lavoratore con disabilità può assentarsi dal lavoro per 2 ore al giorno, se l’orario lavorativo è superiore a 6 ore, altrimenti il permesso orario è di un’ora sola al giorno;
  • in alternativa il lavoratore malato oncologico può usufruire di 3 giorni di permesso mensile, anche frazionabili in ore;
  • Il caregiver ha diritto al permesso retribuito di 3 giorni al mese, a patto che il malato non sia ricoverato e abbia l’attestazione di disabilità grave, secondo l’articolo 3, comma 3, legge 104/1992, n. 104, riconosciuta dalla commissione medica integrata ASL/INPS.

Attenzione: il datore di lavoro non può rifiutare la richiesta, ma può chiedere una programmazione o un preavviso delle giornate di assenza totale o parziale. I permessi non utilizzati nel mese in corso si possono accumulare  e utilizzare successivamente.

Diritto al prepensionamento

 È diritto dei malati oncologici e di tutti i lavoratori con invalidità superiore al 74 per cento richiedere, per ciascun anno effettivamente lavorato, due mesi di contributi figurativi (fino a un totale di cinque anni) utili ai fini pensionistici.

Permessi retribuiti per familiari e caregiver

Anche in assenza di riconoscimento dello stato di invalidità, in base alla normativa (art. 4 L. 53/2000) il coniuge, il convivente e il parente entro il 2° grado, pur non convivente, hanno diritto a 3 giorni all’anno di permessi retribuiti in caso di motivi gravi infermità (come la malattia oncologica) o di decesso. 

Per quanto riguarda i permessi lavorativi legge 104, dal 2022 il diritto ad usufruirne non è più limitato a un solo familiare, bensì può essere riconosciuto a più familiari che si possono alternare per dare assistenza allo stesso malato oncologico con disabilità grave, (INPS messaggio 22 novembre 2023, n. 4143). Il limite dei giorni utilizzabili da ciascun caregiver resta quello di 3 giorni al mese.

Congedo straordinario retribuito

Oltre ai permessi retribuiti, la legge (articolo 42, comma 5 del D.Lgs 151/2001) prevede che si possa richiedere un periodo di congedo retribuito straordinario (continuativo o frazionato), per un massimo di due anni nell’arco dell’intera vita lavorativa per assistere il coniuge disabile con gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 104/1992. In assenza del coniuge o di sua impossibilità a prestare assistenza al malato di cancro disabile grave, possono richiedere l’aspettativa 104 il genitore anche non convivente, oppure, se conviventi, i figli , fratelli o sorelle. Questo  il congedo biennale retribuito non viene riconosciuto a più di un lavoratore per l’assistenza alla stessa persona con disabilità grave. 

L’indennità mensile che si ottiene quando si usufruisce del congedo straordinario 104 è pari alla retribuzione dell’ultimo mese di lavoro prima del congedo, comprensiva della voci fisse e continuative del trattamento (rateo della tredicesima mensilità, e mensilità aggiuntive, gratifiche, indennità, premi, ecc.), esclusi gli emolumenti variabili della retribuzione (Inps messaggio 4 gennaio 2024, n. 30). Lo stesso periodo è coperto da contribuzione figurativa.

Aspettativa non retribuita

Sono previsti anche i congedi non retribuiti o aspettativa non retribuita per gravi motivi familiari della durata di 2 anni al massimo, da usufruire in modalità continuativa oppure frazionata nell’arco dell’intera vita lavorativa (L. 53/2000 art. 20). In pratica, il congedo garantisce il mantenimento del posto ma non prevede retribuzione. I gravi motivi familiari per i quali si applica sono l’assistenza per disabilità di un familiare, impegni in seguito a un lutto familiare e altre condizioni di disagio personale del lavoratore, eccettuata la malattia.

Indennità per i lavoratori autonomi

Sei un professionista iscritto alla Gestione sSeparata? La legge n.81 del 2017 regola le tutele dei lavoratori di questa categoria. Riassumendo, esistono l’indennità di malattia (massimo 61 giorni annui) e l’indennità di degenza ospedaliera (mass. 180 giorni annui). Puoi ottenere anche l’assegno ordinario d’invalidità o la pensione d’inabilità. Infine, puoi sospendere o rateizzare il versamento dei contributi. Per saperne di più, vai alla pagina della Gestione Separata Inps o alla cassa previdenziale della tua categoria.

Come ottenere l'esenzione dai ticket

Esami, medicinali, visite e riabilitazione sono gratis, perché come paziente oncologico, puoi ottenere l’esenzione dal ticket. Abbiamo dedicato un apposito articolo che ti spiega come ottenere il codice 048 e a quali esenzioni hai diritto.