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Alopecia da chemio: come affrontare la perdita di capelli e rimanere te stessa


Per molte donne – e tanti uomini – la caduta dei capelli durante le cure oncologiche rappresenta il momento in cui la malattia diventa “visibile”, anche agli altri. Un cambiamento che non è solo fisico, ma anche emotivo. E tu, che stai affrontando con coraggio la malattia, ti trovi a dover gestire un’ulteriore sfida: come sentirti ancora te stessa, anche senza la tua capigliatura? Le parrucche per la chemioterapia potrebbero essere la risposta alle tue paure.

Quando inizi un percorso di chemioterapia, sai che ci saranno effetti collaterali. Ma forse non ti aspetti che uno dei più difficili da affrontare sia la perdita dei capelli. Eppure, guardarsi allo specchio e non riconoscersi è un colpo duro, che va ben oltre l’aspetto estetico: i capelli sono parte della tua identità, del tuo stile, della tua quotidianità.

La caduta dei capelli, il segno visibile del tumore

Mentre tante trasformazioni del corpo avvengono all’interno, nascoste, la perdita dei capelli è un promemoria quotidiano della malattia, che si riflette nello specchio e nello sguardo altrui. Non si tratta solo di un cambiamento estetico.

L’alopecia indotta dalla chemioterapia è spesso vissuta come un trauma emotivo, perché rende il cancro evidente anche agli occhi degli altri. Il disagio riguarda anche ciglia, sopracciglia, e peli di altre zone che possono cadere, e lascia una sensazione di estraneità verso il proprio corpo, una dolorosa disconnessione tra l’immagine esterna e l’identità interiore. Infatti, in molti casi, l’alopecia oncologica è associata a una minore qualità della vita, a depressione e a un senso di vulnerabilità profonda.

L'impatto della caduta dei capelli sull'identità personale

Per molte donne, i capelli sono un simbolo di femminilità e attrattiva; perderli può farci sentire improvvisamente ‘diverse’, meno riconoscibili, meno ‘noi stesse’. Anche gli uomini percepiscono con forza l’impatto della caduta dei capelli sulla propria immagine corporea e sull’autostima.

Il processo di perdita dei capelli per la chemio inizia tra la seconda e la quarta settimana di trattamento. Si manifesta in modo graduale o con la caduta improvvisa di ciocche, che rimangono tra le dita mentre accarezzi i capelli: sono momenti che segnano emotivamente chi li attraversa.

Ciò che più conta è avere strumenti e sostegno per attraversare questo cambiamento con meno solitudine e maggiore consapevolezza. Perché la bellezza, la dignità e il valore di una persona non risiedono in una ciocca di capelli, ma nel modo in cui si sceglie di affrontare ogni passaggio, anche il più difficile.

Perché si perdono i capelli con la chemioterapia

La caduta dei capelli durante i trattamenti oncologici è la conseguenza diretta dell’effetto che molte terapie hanno sulle cellule del nostro corpo. I farmaci utilizzati per combattere il cancro, infatti, sono formulati per attaccare le cellule a rapida crescita, una caratteristica che accomuna le cellule tumorali, ma… anche i follicoli piliferi. Per questo motivo nei pazienti oncologici in terapia si verifica l’alopecia indotta dalla chemioterapia.

Solitamente, tra il 15° e il 20° giorno dalla prima infusione, i capelli cominciano a cadere: è un processo inevitabile, ma non è un segno che la terapia non funziona. Al contrario, il farmaco sta agendo come previsto.

Quale tipo di chemio fa cadere i capelli

Non tutti i trattamenti antitumorali fanno perdere i capelli. Ma i farmaci chemioterapici – in particolare i taxani (come docetaxel e paclitaxel) e le antracicline – sono tra i più noti per provocare la caduta dei capelli.  Generalmente, la perdita prosegue fino a qualche settimana dopo la fine della chemio. Anche la chemioterapia in pillole può avere lo stesso effetto collaterale perché dipende dal tipo di farmaco impiegato per il trattamento.

L'alopecia, conseguenza di molte terapie tumorali

Ma non è solo la chemioterapia a causare cambiamenti nella capigliatura. La terapia ormonale può provocare diradamento diffuso o calvizie anche per lungo tempo. L’impatto psicologico dell’alopecia può essere così traumatico che, quando non sono adeguatamente supportate, le pazienti arrivano anche a interrompere la terapia ormonale.

Con i farmaci a bersaglio molecolare (target therapy) e l’immunoterapia, la risposta è più variabile: i cambiamenti possono includere diradamento, alterazioni della consistenza, della densità o del colore dei capelli, e possono comparire già dopo poche settimane o anche a distanza di mesi.

Anche la radioterapia provoca perdita dei capelli, però è circoscritta all’area trattata e in alcune situazioni può risultare compromessa, specialmente con dosi elevate di radiazioni.

Conoscere le tempistiche della caduta dei capelli non elimina il disagio, ma aiuta a prepararsi e a reagire in modo più consapevole. Sapere cosa aspettarsi dalle terapie necessarie per contrastare il tumore è un primo passo per ritrovare il controllo in una fase in cui tutto sembra sfuggire di mano.

Il passo successivo può essere quello di decidere di affidarsi a soluzioni pratiche come indossare delle parrucche di capelli veri con un effetto naturale o delle protesi tricologiche fisse: questo può essere un modo concreto per affrontare una trasformazione obbligata con più forza e maggiore libertà.

Emozioni: ciò che spesso non si dice

Non esistono reazioni “giuste” o “sbagliate”. C’è chi affronta la caduta dei capelli con determinazione, rasandoli in anticipo per sentirsi più in controllo. C’è chi sceglie di portare con fierezza la testa scoperta, chi indossa foulard colorati, chi preferisce coprirsi solo in pubblico. E c’è chi cerca una soluzione che permetta di sentirsi il più possibile ‘normale’: guardarsi allo specchio e riconoscersi, anche durante il trattamento.

Parlare di pura vanità sarebbe riduttivo: è legittimo volere sentirsi bene, desiderare di mantenere il proprio stile, il proprio volto. Ed è proprio da questo bisogno che nascono soluzioni come le protesi tricologiche post chemio, parrucche di capelli naturali da indossare e togliere a piacimento o le parrucche fisse, pensate per aderire perfettamente alla cute e offrire un risultato naturale e duraturo.

Le opzioni disponibili: trova la soluzione per te

Le classiche parrucche per la chemioterapia che metti e togli sono comode, leggere, traspiranti, facilmente rimovibili e disponibili in vari stili e colori. Queste parrucche di capelli veri si possono realizzare su misura, personalizzare nei dettagli, così da riflettere quello che desideri o quello che sei. E ci sono le parrucche fisse che aderiscono in modo stabile alla cute, non si spostano e permettono di vivere anche le giornate più impegnative con tranquillità. In tutti i casi, l’importante è scegliere parrucche da chemioterapia riconosciute dal Ministero della Salute come protesi sanitarie.

La scelta dipende da te, dalle tue esigenze, dalla tua sensibilità. Che tu stia affrontando questo momento in prima persona o come caregiver, è importante sapere che esistono soluzioni rivolte al benessere non solo del corpo, ma anche dell’animo. Perché sentirsi se stessi è una parte importante del sentirsi meglio.

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