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Proteggi le tue unghie dalla chemioterapia

La chemioterapia è una delle principali cure oncologiche efficaci contro il cancro. Tra i suoi effetti collaterali indesiderati – sia fisici che emotivi – ci sono anche le ripercussioni sulle unghie di mani e piedi. Fragilità, solchi orizzontali e righe nere sulle unghie sono un piccolo prezzo da pagare quando ci si sottopone alle terapie salvavita mirate o a base di farmaci chemioterapici. Il punto è essere preparati a questi cambiamenti e come comportarsi una volta che cominci a notare i primi segni sulle unghie della chemio.

Gli stessi farmaci che agiscono contro le cellule tumorali aggrediscono anche la pelle e le unghie perché le loro cellule si moltiplicano rapidamente come quelle del cancro. “Infatti, si tratta di una delle parti più aggredite dalle terapie” spiega Myriam Mazza, farmacista e cosmetologa responsabile del progetto di dermocosmesi oncologica ‘Ricomincio da me’. “Diventano molto fragili, si sfaldano, si macchiano e cambiano colore. Spesso, poi, si distaccano. Questi disturbi possono proseguire anche dopo avere concluso le terapie”. Ecco perché è importante avere cura delle unghie di mani e piedi. Segui questi consigli, testati con successo su tante pazienti oncologiche, e vedrai i miglioramenti.

Cosa succede alle unghie durante le terapie

Forse non te l’aspettavi, ma anche le unghie possono raccontare il viaggio che stai affrontando con la terapia oncologica, attraverso gli inestetismi tipici delle terapie. I farmaci chemioterapici lavorano duramente per colpire le cellule tumorali, e spesso finiscono per intaccare anche quelle sane come quelle delle unghie. Giorno dopo giorno, potresti notare piccoli segni orizzontali sulle unghie o variazioni di colore. Ogni modifica ha un perché, e capire questi segnali ti aiuta a riconoscerli, a gestirli e a conviverci con un pizzico di leggerezza in più.

  • Potrebbero comparire delle creste orizzontali ovvero le cosiddette linee di Beau, una sorta di “onda del tempo” che riflette ogni ciclo di trattamento. È come se ogni infusione di chemio lasciasse una firma temporanea sulla superficie dell’unghia, interrompendo per un po’ la sua crescita.
  • Oppure potresti vedere l’unghia sollevarsi dal letto ungueale o addirittura staccarsi, un fenomeno chiamato onicolisi. Succede spesso con alcuni farmaci, come i taxani o certi inibitori mirati. Può dare fastidio e aumentare il rischio di infezioni, soprattutto quando la pelle è già più vulnerabile.
  • A volte, è la pelle intorno all’unghia a patire le spese della terapia, con rossori, gonfiori o piccole ferite che sembrano non voler guarire. Si chiama paronichia, ed è una condizione da tenere d’occhio, perché apre le porte a batteri e funghi quando le difese dell’organismo sono basse.
  • Spesso ci si accorge che le unghie dei piedi si sfaldano e quelle delle mani diventano più fragili, sottili o scolorite. Gialle, verdi, marroni a volte si hanno persino le unghie nere: sono i pigmenti dei farmaci o un accumulo di melanina a causare questi cambiamenti. Non sono pericolosi, ma possono intaccare il tuo modo di percepirti allo specchio.

Consigli per l’igiene di mani e piedi

Quando il sistema immunitario è un po’ più fragile del solito, anche una piccola fessura attorno all’unghia può diventare una porta d’ingresso per batteri e funghi, nelle mani e nei piedi. Per questo, l’igiene è una vera e propria forma di protezione quotidiana. Un gesto d’amore verso te stessa.

  • Un rimedio semplice e alla portata di tutti? L’ammollo in aceto di mele. Basta mescolare due parti di acqua tiepida con una parte di aceto di mele e immergere le dita per qualche minuto. Poi massaggia le unghie con uno spazzolino dedicato. Questo piccolo rituale aiuta a neutralizzare microbi, batteri e placa il senso di prurito. Un gesto semplice che puoi trasformare in un momento di cura.
  • Dopo ogni doccia o bagno, asciuga bene mani e piedi, soprattutto tra le dita. L’umidità è un’alleata invisibile per batteri e funghi, e assorbirla con cura è il primo passo per tenere lontane le infezioni come la sindrome mani e piedi. Il trucco per rimuovere ogni traccia di umidità? Usa il phon per i capelli.
  • Consiglio pratico: indossa calzini in cotone 100% e cambiali spesso. Il cotone lascia respirare la pelle e assorbe l’umidità, aiutando a mantenere i piedi asciutti e protetti. È un piccolo dettaglio che può fare una grande differenza, soprattutto quando ogni accorgimento conta.

Proteggi le unghie dai piccoli traumi

Quando fai la radio o la chemioterapia le unghie si fanno più fragili e vulnerabili. Anche le azioni più banali, come aprire una lattina, sistemare un bottone, infilarsi le scarpe, possono diventare piccoli agguati. La buona notizia? Puoi difenderti con qualche attenzione in più.

  • Inizia da un gesto semplice ma strategico: tieni le unghie corte e riduci il rischio di rotture. Durante le terapie oncologiche è meglio evitare il fai da te per manicure e pedicure., ci sono le estetiste oncologiche specializzate alle quale puoi rivolgerti. Sul sito APEO trovi le estetiste specializzate in estetica oncologica della tua zona.
  • Un punto critico? Le cuticole. Spesso vengono maltrattate durante manicure troppo aggressive. Invece, meritano delicatezza: non tagliarle, non spingerle, non strapparle. Sono la tua barriera naturale contro le infezioni, un confine delle unghie da rispettare soprattutto quando fai la chemioterapia.
  • Poi ci sono i guanti, veri supereroi del quotidiano. Usali ogni volta che metti le mani in acqua, maneggi detersivi o fai lavori manuali. Per una protezione ancora più efficace, prova a indossare guanti di cotone bianco sotto quelli in vinile: il cotone assorbe il sudore, il vinile scherma da urti e agenti chimici. Un piccolo accorgimento, un grande sollievo.
  • Pensa anche ai tuoi piedi. Scarpe strette e tacchi alti possono mettere sotto pressione le unghie, causando dolore e lesioni. Scegli modelli comodi, morbidi, che lascino spazio e respiro.
  • Unghie e terapie oncologiche consigli

    Idratazione e prodotti: pochi e delicati

    Quando la pelle diventa più sensibile, tutto il corpo comincia a parlare un linguaggio nuovo. La pelle tira, le cuticole si fessurano, e arrivi ad avvertire dolore alle unghie delle mani che perdono consistenza giorno dopo giorno. Il rimedio è sorprendentemente semplice: idratare.

    L’importante è usare delicatezza nella cura delle unghie e nella scelta degli ingredienti che entrano in contatto con la tua pelle. Profumi, alcol, conservanti e oli essenziali sono tutte sostanze da evitare perché possono irritare e provocare reazioni. Usa creme idratanti – senza formulazioni aggressive che rimuovono la naturale barriera protettiva del film idrolipidico già assottigliato dalle terapie oncologiche – da massaggiare delicatamente su mani, piedi, unghie e cuticole.

    Se le unghie iniziano a sfaldarsi, se vedi strisce nere sulle unghi o si presentano rigate, puoi applicare smalti rinforzanti che contengono calcio, silicio, filtri solari, vitamina E o proteine della seta. Aiutano a restituire un po’ di forza e a creare una barriera protettiva. Se poi sono colorati, meglio ancora: uno smalto scintillante può camuffare le righe, mentre uno scuro e opaco nasconde le discromie. Un tocco di bellezza fa anche bene all’umore.

    Ma attenzione: niente gel, niente acrilici, niente acetone. Le unghie, in questa fase, hanno bisogno di respirare e rigenerarsi, non di stress extra. Utilizza solo prodotti formulati per essere non tossici, privi di formaldeide, canfora e ftalati. Dimentica il semipermanente almeno per un anno perché è uno smalto troppo aggressivo. Vietata anche la ricostruzione delle unghie durante la chemioterapia.

    Mai provata la crioterapia?

    In questo percorso che stai affrontando, ogni piccolo aiuto può diventare un grande alleato. A volte, anche qualcosa di inaspettato come il freddo può fare la differenza. È il caso della crioterapia, una tecnica semplice ma promettente, che si sta facendo spazio anche nei reparti oncologici più attenti.

    Durante l’infusione di alcuni chemioterapici, in particolare i taxani (come il paclitaxel), può essere utile indossare guanti e calzari refrigerati, mantenuti a temperature tra -5 °C e +5 °C. Può sembrare poco confortevole all’inizio, ma il principio è geniale: raffreddare le estremità riduce il flusso sanguigno locale e limita la quantità di farmaci antitumorali in arrivo alle unghie. Meno farmaco, meno danni. Una sorta di scudo ghiacciato per le tue mani e i tuoi piedi che, dicono gli studi, in questo modo sono meno esposti alle onicolisi.

    Un’altra risorsa da considerare, ma previa approvazione del medico, sono gli integratori. Alcuni studi suggeriscono che la biotina, una vitamina del gruppo B, possa rafforzare la struttura delle unghie rendendole più resistenti e meno soggette a rotture. Anche il silicio, spesso trascurato, sembra dare buoni risultati nel ridurre la fragilità ungueale.

    Fai sempre attenzione, perché non tutto ciò che è naturale è innocuo. Prima di assumere qualsiasi integratore devi parlarne con il tuo oncologo. Il corpo, in questo momento, è in equilibrio delicato, e ogni scelta va fatta con consapevolezza

    Quando consultare il medico

    Non tutti i cambiamenti richiedono un intervento medico, ma è fondamentale sapere quando chiedere aiuto. Alcune modifiche sono normali. Per esempio, le striature orizzontali chiamate linee di Beau sono un effetto comune e solitamente non doloroso, quindi di per sé non richiedono una visita medica. Invece, per l’infiammazione del solco ungueale è bene sentire il medico. Se le alterazioni alle unghie causano dolore, un odore sgradevole o se noti segni di infezione come arrossamento, gonfiore o pus, consulta immediatamente il tuo medico.

    Cura di sé e supporto emotivo

    Le unghie cambiano, si spezzano, si scuriscono o si staccano… Agli occhi degli altri i segni sulle unghie possono sembrare solo dettagli trascurabili. Invece per te possono pesare e ferire. Tieni presente che si tratta di cambiamenti momentanei.

    Nella maggior parte dei casi, le unghie tornano come prima, nonostante adesso ti possa sembrare impossibile. Anche se oggi sono fragili, o se qualcuna si è staccata, ricresceranno più forti e sane. Il corpo ha una memoria gentile e pian piano si rimette in moto.

    A volte, capita che alcune alterazioni durino più a lungo. In questi casi, ci sono soluzioni da valutare con il medico, come una rimozione temporanea, per permettere alla matrice ungueale di rigenerarsi in condizioni migliori.

    Oltre ai trattamenti e ai consigli pratici, c’è un’altra forma di cura che conta moltissimo: quella emotiva. Accettare i cambiamenti del corpo durante le cure concologiche non è facile. Serve pazienza e qualcuno con cui parlarne. Un gruppo di supporto, una psicologa, una persona cara che sappia ascoltare senza giudicare sono tutte figure che possono aiutarti a gestire lo stress e l’ansia legati ai cambiamenti fisici e agli effetti collaterali delle terapie. Non bisogna per forza fare tutto da soli.

    Prenderti cura delle tue unghie, in questo momento, è molto più di una questione estetica. È un gesto silenzioso di cura, potente quanto una medicina.

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