Metti la voglia di conoscere e raccontare il mondo, aggiungici l’amore e, purtroppo, anche la malattia… Avrai una splendida coppia, che ti farà sognare. Sono Claudia e Mattia, i volti di 2 cuori in viaggio: viaggiatori per passione, fotografi, esperti social con quasi 30.000 followers e tanto altro. E quando provano a presentarsi e a definirsi non hanno dubbi e scelgono subito la frase che campeggia sul loro sito: che la felicità sia la tua bussola.
Perché il progetto di Due cuori in viaggio ha delle radici molto speciali. “E’ nato nel 2018, quasi per gioco” racconta Claudia. “Nel 2017 mi hanno diagnosticato un cancro al seno. Avevo 35 anni e la prima cosa che ho detto a Mattia era che non avrei più potuto girare il mondo. Per fortuna non è stato così e ora mi trovo qui a ripercorrere la nostra storia. Appena sono stata meglio abbiamo aperto il blog perché avevo bisogno di qualcosa di positivo e scrivere dei nostri viaggi mi faceva stare bene”. I Due cuori in viaggio hanno deciso, quindi, di girare il mondo ‘per guarire dal cancro’.
“Nel 2017 mi hanno diagnosticato un cancro al seno. Avevo 35 anni e la prima cosa che ho detto a Mattia era che non avrei più potuto girare il mondo”
Prima la diagnosi di tumore, poi un blog per sognare
Ancora oggi, Claudia si commuove ricordando quei momenti. “In famiglia c’erano già stati dei casi di tumore e mia nonna e mia mamma erano state operate proprio di tumore al seno. Quindi, da quando ho compiuto 18 anni mi sono sempre sottoposta a tutti i controlli del caso. Sono sempre andati bene fino al 2017, quando l’ecografia ha rivelato una massa sospetta. Ho ricevuto la diagnosi il giorno del mio compleanno. Sono stata operata in fretta, mi sono sottoposta alla chemioterapia per sei mesi e poi ho anche scoperto di essere BRCA1, quindi ho fatto la mastectomia preventiva”.
In quei lunghi mesi di buio e dolore, Claudia e Mattia continuano a sognare avventure intorno al mondo. Progettano mete e tour da favola e si aggrappano a questi desideri fino a farli diventare una bussola che guida le loro giornate. “Infatti, nel 2018 abbiamo aperto il blog e gli abbiamo dato sempre più spazio fino a renderlo un lavoro” spiegano all’unisono. “E ovviamente abbiamo ripreso a viaggiare: non contiamo più le valigie fatte, sono tantissime, ma mai abbastanza”.
Dopo il cancro non dai più nulla per scontato
Quando parlano dei due mesi trascorsi a Bali, il loro posto del cuore, si illuminano di entusiasmo e poi diventano più seri per sottolineare una nuova consapevolezza. “Da quando Claudia si è ammalata, la nostra esistenza è cambiata molto” spiega Mattia. “Per assurdo è migliorata: prima sopravvivevamo, ci accontentavamo, ci ripetevamo che in futuro avremmo girato il Pianeta intero, cambiato tanti aspetti della quotidianità, come se ci fosse sempre un domani a disposizione. Quando abbiamo capito che il domani non è così scontato, abbiamo iniziato a vivere con più pienezza, a puntare sulle emozioni e su quello che vogliamo davvero, anche se è più difficile e ti dà meno certezze”.
“Quando abbiamo capito che il domani non è così scontato, abbiamo iniziato a vivere con più pienezza, a puntare sulle emozioni e su quello che vogliamo davvero, anche se è più difficile e ti dà meno certezze”
Nienti limiti, anche con il cancro
Viaggiare, poi, si è rivelato davvero terapeutico. “Appena i medici mi hanno dato il via libera abbiamo ripreso l’aereo” ricorda Claudia. “Non abbiate timore, lo dico a tutti i pazienti oncologici: non fatevi fermare, se il vostro organismo è in forma e i dottori vi danno il permesso potete andare ovunque. Noi abbiamo avuto più paura durante la pandemia, perché eravamo in Asia per un viaggio di 4 mesi e quando hanno chiuso tutto ho temuto di rimanere bloccata a Bali senza poter fare i miei controlli, quindi siamo tornati a casa. Ma per il resto, non ci sono controindicazioni. Anzi, durante la chemio siamo andati spesso a goderci dei weekend in montagna: stare all’aria aperta, muovermi e staccare la mente dalle preoccupazioni mi faceva stare bene, tanto che non ho mai saltato una terapia a differenza di altre pazienti. Insomma, viaggiare può essere davvero curativo”.
Infatti, quando Mattia e Claudia si proiettano nel futuro, il loro sguardo non può che volare lontano, oltre i confini. “Tra 10 anni? Non saremo in Italia, ma in viaggio”. E noi di Koala Strategy li seguiremo…
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