Mutazione genetica BRCA: fai il questionario per la prevenzione


Se sei portatrice di mutazione dei geni BRCA1 o BRCA 2, puoi partecipare al grande studio scientifico e-BRAVE volto a capire l’importanza dello stile di vita nei tumori ereditari della mammella e dell’ovaio.

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Siamo andate a conoscere uno speciale team di ricercatrici della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, per parlare di mutazioni BRCA, ovvero di quei geni BRCA1 e BRCA2 che, tra le altre funzioni, hanno il compito di regolare i meccanismi di riparazione del DNA, quando necessario. Quando si eredita una mutazione dei geni BRCA, ovvero una variante patogenetica, si ha una maggiore predisposizione allo sviluppo di alcuni tipi di tumore.

Il gruppo di ricerca, guidato dalla dottoressa Patrizia Pasanisi, da anni investiga, con studi osservazionali e sperimentazioni cliniche di dieta, il ruolo dello stile di vita nell’insorgenza e nella progressione dei tumori. Da qualche mese le ricercatrici hanno avviato uno studio che mira a coinvolgere un gran numero di donne con mutazioni BRCA1 o BRCA2, per capire se e quali fattori legati allo stile di vita sono legati all’insorgenza di tumore.

La mutazione genetica di Angelina Jolie e Bianca Balti

Del ruolo che hanno i geni BRCA nel cancro al seno ereditario se ne è parlato tanto, soprattutto per la eco dei casi di Angelina Jolie e Bianca Balti. Entrambe le donne, con mutazione genetica BRCA1, hanno scelto due percorsi simili, ma non uguali. E gli esiti sono stati differenti.

L’attrice Angelina Jolie, con madre e zia morte di cancro al seno, ha scelto l’intervento di mastectomia e di annessiectomia bilaterale per contrastare del 90 per cento la possibilità di avere un tumore al seno e di oltre il 90 per cento il cancro all’ovaio.
Anche la modella Bianca Balti è portatrice della mutazione del gene BRCA1, ovvero quella correlata a un rischio più elevato di sviluppo di cancro al seno e tumore dell’ovaio. Nel 2022 si è sottoposta alla mastectomia bilaterale profilattica, con l’intenzione di effettuare in futuro anche la rimozione delle ovaie per prevenire il tumore ovarico, una neoplasia per la quale non è possibile effettuare la diagnosi precoce. Purtroppo, il cancro si è fatto strada prima: un improvviso e fortissimo dolore addominale ha rivelato un carcinoma dell’ovaio già al terzo stadio.

La storia della top model sottolinea quanto sia importante la prevenzione con la chirurgia profilattica. Ma la ricerca può e deve fare di più sul fronte della prevenzione. Quello che, con l’aiuto degli studi, bisogna capire è se sia possibile ridurre le probabilità di sviluppare un tumore, anche quando è determinato da mutazioni dei BRCA1 e BRCA2, attraverso fattori ambientali modificabili, a cominciare dallo stile di vita.

Quanto è diffuso il rischio di tumori ereditari

Sono tanti i fattori che contribuiscono allo sviluppo del tumore della mammella: ambientali, ormonali, metabolici e genetici. “La maggior parte dei tumori al seno viene definita “sporadica” perché insorge senza che ci sia una significativa storia familiare per questa patologia” spiega la dottoressa Pasanisi, direttore della ssd Ricerca nutrizionale e metabolomica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori. “Circa il 20 per cento, invece, si colloca tra i “tumori familiari”, quando in ciascun nucleo esiste più di un componente affetto”

Circa il 5-10 per cento dei tumori mammari e oltre il 15 per cento dei tumori ovarici sono considerati “ereditari”, ovvero riconducibili alla presenza di varianti nel DNA che conferiscono un maggiore rischio di sviluppo del tumore.

Si stima che in Italia le persone con mutazione BRCA1 e mutazione BRCA2 siano circa 150.000, tra donne e uomini. Ma non tutti ne sono consapevoli, soprattutto le persone sane e quelle che non sono a conoscenza di casi di tumore nella storia familiare. In casi di familiarità per la patologia, i test genetici per individuare la mutazione di BRCA1 e BRCA2 possono essere un’arma utile, ma successiva a una consulenza genetica con gli specialisti.

Come gestire il rischio di tumori ereditari

Le mutazioni responsabili delle forme ereditarie di cancro sono mediamente delle varianti difettose di geni detti oncosoppressori. Tra le mutazioni che comportano una predisposizione genetica al cancro, le più famose sono quelle dei geni BRCA1 e BRCA2, che sono geni ad alta penetranza.

“Il rischio di sviluppare un tumore al seno per le donne portatrici di mutazioni BRCA1 e BRCA2 è dell’ordine del 55 per cento circa, nel corso della vita. Purtroppo, le mutazioni in questi geni comportano anche un rischio di tumore ovarico che, per le mutazioni del gene BRCA1 si stima attorno al 40 per cento, probabilità che si dimezza nelle mutazioni del BRCA2” spiega la dottoressa Pasanisi. “In concreto, significa che quando si ha questa mutazione, sono circa 55 su 100 le donne che si ammalano nel corso della vita, contro le 12 su 100 che si ammalano di tumore della mammella sporadico”.

Quindi, per chi eredita una mutazione genetica, il rischio è molto più elevato. A seconda poi che il cancro sia legato alla mutazione BRCA1o BRCA2, si hanno caratteristiche diverse. “Per esempio, in entrambi i casi, il tumore tende a svilupparsi in età più precoce, tra 35 e 50 anni, colpendo le più giovani nel caso di BRCA1 mutato, il più aggressivo anche come caratteristiche” prosegue la dottoressa. “Con la mutazione BRCA1, infatti, sono frequenti i tumori triplo negativi, ossia che non hanno recettori per gli estrogeni, il progesterone né la proteina HER2”.

La mutazione BRCA riguarda uomini e donne

Oggi si sa ancora poco sull’impatto dello stile di vita e di altri fattori cosiddetti ambientali, perché mancano studi prospettici grandi e ben disegnati. Però, senza dati e informazioni offerte dalla ricerca, non possiamo fornire raccomandazioni di prevenzione aggiuntive ai portatori di BRCA mutato. “Che non sono solo donne, ma anche uomini. Infatti, la mutazione genetica si eredita sia nei maschi che nelle femmine; negli uomini, però, l’impatto delle mutazioni BRCA sul rischio di tumore è meno studiato” sottolinea l’esperta. “Il tumore della mammella maschile, ad esempio, resta una malattia molto rara negli uomini. Quando presente è quasi sempre associato a BRCA mutato. Sono soprattutto le mutazioni in BRCA2 ad aumentare il rischio di tumore negli uomini. In particolare, i tumori alla mammella, alla prostata e al pancreas sono significativamente più frequenti negli uomini con mutazione BRCA2 rispetto a BRCA1. Dai dati disponibili risulta, infatti, che lo spettro di tumori negli uomini con mutazione BRCA1 sia più eterogeneo, con una maggiore frequenza di cancro al colon. In conclusione, comunque, anche gli uomini ereditano la mutazione genetica e si ammalano”.

Tornando, però, alle donne con mutazioni BRCA e agli studi su fattori ambientali e stile vita nelle famiglie ad alto rischio genetico, resta il fatto che quello che oggi sappiamo lo dobbiamo a studi che hanno confrontato le donne mutate sane con le donne mutate malate. Si tratta prevalentemente di studi osservazionali retrospettivi e, in quanto tali, spesso viziati da errori. Ecco perché c’è la necessità di uno studio prospettico come e-BRAVE.

4 domande al team e-BRAVE

1.Qual è l’obiettivo dello studio e-BRAVE?

“Il nostro obiettivo è creare una grande web-community di donne portatrici di mutazioni BRCA da seguire nel tempo, per comprendere quali fattori dello stile di vita sono davvero associati allo sviluppo di malattia” ci spiega la dottoressa Patrizia Pasanisi, a capo del progetto. “Il nostro studio e-BRAVE è rivolto alle donne con mutazione dei geni BRCA sia sane che malate. Alle donne mutate sane viene richiesto anche un prelievo di sangue che ci permetterà di studiare “più a fondo” nel tempo eventuali fattori metabolici, di crescita, infiammatori associati all’insorgenza dei tumori BRCA-relati”.

2.Quante donne volete coinvolgere nello studio?

“La nostra attività di ricerca si focalizza sul comprendere come la dieta, l’attività fisica e altre variabili ancora possono influenzare il rischio di tumore delle donne portatrici di mutazioni BRCA. Per ottenere dati consistenti vogliamo coinvolgere circa 2000 donne mutate da osservare per i prossimi anni” risponde la dottoressa Eleonora Bruno, Ricercatore Nutrizionista del team e-BRAVE. “Solo con un importante studio osservazionale prospettico, osserveremo l’impatto dello stile di vita nel tempo”.

3.Quali sono i benefici per le donne con BRCA mutato che aderiscono allo studio?

Abbiamo sviluppato una App che le donne con mutazione BRCA possono scaricare. Attraverso la BRCApp sarà possibile rispondere a brevi questionari, ma soprattutto accedere a contenuti educativi e informativi di varia natura” risponde la dottoressa Andreina Oliverio, Ricercatrice Nutrizionista del team e-BRAVE. “Potranno partecipare a diversi webinar compresi quelli che permettono di seguire a distanza gli eventi, come per esempio gli show-cooking che organizziamo periodicamente. E avranno accesso illimitato e gratuito a video ricette, contenuti educativi, informazioni nutrizionali, sessioni di ginnastica, e tanto altro ancora. Per esempio, per iniziare la giornata con il piede giusto, possono prendere spunto dalla colazione sana e bilanciata suggerita da contenuti e videoricette nella BRCApp e poi seguire una sessione di allenamento”.

Questo vuol dire avere un aiuto per mantenere il peso forma, attivo il metabolismo, garantire prestazioni migliori durante la giornata e imparare qualche cosa in più sullo stile di vita.

4.Qual è l’impegno richiesto alle donne che partecipano allo studio?

“Circa 3 minuti sono il tempo necessario a compilare i brevi questionari per tracciare un identikit delle abitudini” spiega la dottoressa Bruno. “Tutte le donne sane, con mutazione del gene BRCA, sono poi invitate a prenotare un appuntamento da noi all’Istituto dei tumori di Milano, o presso gli altri centri a Roma e Bari, per effettuare gratuitamente una visita antropometrica per valutare la composizione corporea e per effettuare il prelievo di sangue. La colazione la offriamo noi. Per le donne che devono sostenere un viaggio di parecchi chilometri, per raggiungere il centro più vicino, è prevista l’offerta di un buono benzina”.

mutazione BRCA Istituto tumori

Unisciti alla ricerca adesso!

Partecipare è facile e può regalare piacevoli momenti di scambio tra donne che condividono gli stessi timori e le stesse speranze. Lo studio e-BRAVE rappresenta un’opportunità unica per le donne con mutazioni BRCA di seguire da vicino e contribuire attivamente alla ricerca scientifica nello studio dello stile di vita per la prevenzione dei tumori BRCA-relati.

Visita subito il sito e scarica il test da compilare, oppure manda una mail all’indirizzo e-brave@istitutotumori.mi.it

Mara Locatelli

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