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Una dieta sana per chi cura il tumore al seno

Uno stile alimentare sano favorisce la buona salute. Mangiare le famose cinque porzioni di frutta e verdura ogni giorno è una ricetta di benessere valida universalmente. Un’alimentazione ricca di cereali, vegetali e legumi, come la dieta Mediterranea, comporta una minore probabilità di sindrome metabolica, che è uno dei fattori di rischio del cancro al seno. Ecco qualche consiglio per la dieta

Per molti pazienti oncologici il cibo è l’ultimo dei pensieri. “Invece, oggi sappiamo che una corretta alimentazione durante le cure è fondamentale per ridurre e prevenire  le conseguenze negative della malattia, può aiutare a tollerare meglio gli effetti collaterali delle terapie e aiuta alle cure che in oncologia si possono fare, così da allontanare il rischio che il tumore si ripresenti” afferma il dottor Luca Imperatori, oncologo ed esperto in .

Rispetto alle altre tipologie di cancro, però, l’alimentazione per il tumore al seno presenta alcune differenze e richiede altre attenzioni. La maggior parte dei malati oncologici corre, infatti, il rischio di dimagrire e indebolirsi. Al contrario, le donne operate per un carcinoma alla mammella possono avere la tendenza a ingrassare per via di alcuni farmaci prescritti durante le terapie.

Il tumore al seno rappresenta il 29% di tutti i tumori diagnosticati. Tra i fattori di rischio scatenanti ci sono quelli su cui è possibile intervenire e sono:
● scarsa attività fisica,
● obesità e/o sovrappeso,
● dieta
● consumo di alcolici prolungato,
● sindrome metabolica.
Ma che cos’è la sindrome metabolica? A cosa è dovuta? Come si cura? La risposta è sempre legata all’alimentazione. La sindrome metabolica è stabilita, infatti, dalla presenza di tre o più di questi fattori scatenati da una scorretta alimentazione:
circonferenza vita maggiore di 85 cm,
pressione arteriosa superiore a 85-130 mm Hg,
glicemia maggiore di 100mg/dL,
trigliceridi maggiori di 150 mg/dL,
colesterolo HDL inferiore a 50 mg/dl.
Secondo gli studi medico scientifici chi ha la sindrome metabolica ha l’insulina alta, uno stato infiammatorio cronico e corre un maggior rischio di tumore al seno e di recidive della malattia, come ha più volte ricordato il dottor Franco Berrino. Lui, che dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha diretto l’importante Progetto Diana-5 con l’obiettivo di ridurre le recidive di carcinoma mammario attraverso un intervento combinato di dieta e attività fisica, è  un esperto sul legame che intercorre tra alimentazione, stile di vita e malattie oncologiche.

Per prevenire il cancro della mammella e le sue recidive, quindi, è bene prestare grande attenzione all’alimentazione, oltre che fare regolarmente attività fisica. Nel suo libro Fermare il tempo. Con piccole dosi di cibo e benessere, utilissimo per imparare a seguire una dieta sana e tenere lontano ogni tipo di cancro, il professor Franco Berrino riassume in una tabella gli alimenti da privilegiare nella dieta:
● cereali integrali,
● legumi, inclusa la soia,
● verdure e frutta,
● frutta a guscio,
● cibo biologico,
● occasionalmente pesce.

Niente latte e latticini

Come raccomanda il dottor Franco Berrino, epidemiologo e consulente scientifico dell’Istituto nazionale tumori di Milano, le donne con tumore al seno dovrebbero evitare il consumo di latte ad alto contenuto di grassi, il burro, i formaggi stagionati. Molti studi condotti, infatti, segnalano che gli estrogeni presenti in questi alimenti sono un fattore di rischio per la recidiva tumorale. Si tratta di un consiglio alimentare rivolto espressamente alle donne malate, perché non ci sono correlazioni tra il consumo di latte e comparsa della malattia oncologica. Ma le alternative non mancano: latte di mandorle, di avena, di cocco, di soia.

Meno zuccheri, più salute

Il Codice europeo contro il cancro e il Fondo mondiale per la ricerca sul cancro raccomandano di evitare le bevande zuccherate e di limitare i alimenti industriali ricchi di grassi e zucchero.

Ti piacciono i dolci? Impara a disabituarti a quel sapore zuccherino che crea una vera e propria dipendenza e che altera la percezione del dolce. Evita di aggiungere zucchero o dolcificante alle bevande, allo yogurt e ad altri piatti. Per due settimane, prova a rimuovere completamente lo zucchero dalla tua alimentazione: riuscirai a spezzare la catena di questa dipendenza. Vedrai che ritroverai la corretta percezione del dolce, non sentirai più quella necessità intensa della zucchero, e ti godrai con piacere un dolcetto una volta alla settimana.
Consiglio -> Ti piace cucinare torte e dolci per la colazione o le occasioni di festa? Impara a usare il malto al posto dello zucchero.

Sì ai cibi fermentati

Lo dicono gli studi che la dieta può agire positivamente sul microbiota. “Uno stato infiammatorio cronico predispone all’insorgenza di alcuni tipi di tumori, tra cui quelli dell’intestino” ci ricorda il nostro nutri coach, Luca Imperatori. “Perché il cibo regola la varietà dei microorganismi che colonizzano l’intestino e che influiscono sul sistema immunitario”. Le ricerche condotte confermano che una dieta ricca di cibi fermentati aumenta la diversità del microbiota intestinale e riduce i segni molecolari dell’infiammazione.

Yogurt e kefir, vegetali fermentati e kombucha sono tutti alimenti utili per aumentare la varietà del microbiota e ridurre le infiammazioni. Al contrario, la presenza di un disequilibrio nei microrganismi intestinali può rendere più vulnerabili alle malattie, a cominciare dai tumori,
Consiglio ->Scopri il kefir, è un latte fermentato simile allo yogurt. Contiene meno grassi ed è ricco di fermenti lattici, calcio e vitamina B. Puoi inserirlo nella colazione del mattino o come merenda sana e nutriente.

Scegli il cibo invece della carne

Della carne rossa sarebbe meglio farne a meno o ridurla il più possibile. Nella dieta di chi ha il tumore al seno, poi, molto meglio sostituire la carne con il pesce. Soprattutto bisogna privilegiare il pesce azzurro che, essendo molto ricco di grassi omega-3, ha una benefica azione anti-infiammatoria.

Mengia meno per mangiare meglio

Ridurre le porzioni così da fornire l’apporto calorico adeguato al reale fabbisogno è importante. Non solo, mangiare meno e soprattutto mangiare poco di sera è molto salutare anche per le donne con il tumore al seno.

Come recita la saggezza popolare: ‘Colazione da re, pranzo da signore e cena da povero‘, bisognerebbe evitare di rendere la cena il pasto principale. A maggior ragione se si cena tardi. Nel suo libro Fermare il tempo, il dottor Berrino scrive: “Nelle donne operate per cancro al seno, più tempo passa fra l’ultimo pasto della giornata e la colazione successiva meno ci sono recidive e metastasi. Concentrare il periodo in cui si mangia in 6-8 ore al giorno, ad esempio fare colazione, pranzo e saltare la cena, migliora tutti i parametri metabolici”.

Ovviamente se la cena è il pasto che riunisce attorno alla tavola tutta la famiglia, la dieta di chi ha un tumore al seno può comunque prevedere un pasto leggero, privilegiando ortaggi e legumi.

Consiglio -> Anche quando mangi poco ricordati di masticare bene: questo è il trucco per evitare di avere la pancia gonfia.

Contributor

Nutrizionista Istituto Nazionale dei Tumori, Patrizia Pasanisi

Dottor Luca Imperatori, Specialista in Oncologia, responsabile dell’Unità operativa semplice di Gestione Integrata dei Tumori della Testa e del Collo, Ospedale S. Croce Fano (PU).  Esperto di Nutrizione, tra i promotori della Fondazione Francesca Pirozzi, nata per sottolineare l’importanza dell’alimentazione per i malati oncologici.

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