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Menopausa indotta e sesso: i nostri consigli
Quando le terapie oncologiche causano menopausa, la sessualità sembra un problema da accantonare. Qui ti proponiamo 5 consigli psicologici per ritornare protagonista nell’intimità
Arriva la menopausa e la sessualità diventa un problema non da poco. Come se non bastassero le vampate e gli altri disagi causati dalla menopausa indotta, ci si mettono anche le complicazioni nella sfera più intima. Il desiderio cala, ci si sente meno ‘donne’, meno ‘femminili’, il corpo cambia e gli strascichi delle terapie si fanno sentire.
E se le soluzioni più pratiche non mancano (come i lubrificanti per la secchezza vaginale, di cui abbiamo parlato qui), spesso però i freni arrivano dalla mente. Ed è lì che bisogna fare qualcosa. “A livello psicologico subentrano tante insicurezze perché la menopausa, unita al tumore, rappresenta un grande cambiamento, un terremoto emotivo non da poco. Allora, bisogna compiere un importantissimo lavoro su se stesse” spiega Fabrizio Quattrini, sessuologo e psicoterapeuta e presidente dell’Istituto italiano di sessuologia scientifica.
Ecco qui i 5 passi per iniziare e ritornare protagoniste dell’intimità.
1
Parla con il partner e dai il giusto valore alla menopausa: il dialogo con il proprio compagno è sempre fondamentale. Non chiuderti a riccio e non darti colpe per la situazione. Condividi sempre con lui sentimenti, desideri e paure così riuscirete a rimanere vicini e a sentirvi in sintonia anche in questo momento. E ricordati che se ha scelto di stare al tuo fianco, questo cambiamento non conta. Si tratta solo di una tappa, non di tutto il vostro rapporto.
2
Coltiva spazi (e progetti) solo per te: è importante capire che anche questo momento di cambiamento può essere positivo e portarti interessanti novità. Quindi, coltiva degli spazi tutti tuoi per riprendere progetti, idee e passioni che hai sempre accantonato e che potrebbero allargare i tuoi orizzonti e ridarti grinta e voglia di fare (anche tra le lenzuola).
3
Confrontati con chi sta vivendo lo stesso momento: non sei l’unica a provare queste sensazioni. Contatta le associazioni (qui te presentiamo tante) che seguono le pazienti oncologiche per trovare altre donne in menopausa indotta. Prova a conoscerle e a scambiarvi consigli e idee. Spesso, poi, queste associazioni propongono dei percorsi di gruppo, guidati da un esperto, che possono aiutarti a superare queste criticità e a vivere la menopausa con maggiore consapevolezza.
4
Divora film, serie tv e libri sulla menopausa: bisogna cancellare tutti i pensieri che identificano la menopausa con la vecchiaia, la perdita di femminilità e la fine della passione. Oggi ci sono tanti film, serie tv e libri che trattano l’argomento in modo moderno e veritiero. Guardali e leggili e potrai vedere questo momento come una rinascita in tutti i sensi.
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Rivolgiti a un esperto: come abbiamo scritto diverse volte (per esempio qui), il supporto psicologico è fondamentale durante il percorso oncologico. Così, se non l’hai già considerato, approfitta di questo momento critico per chiedere il sostegno di uno psicologo o di uno psicoterapeuta specializzato.
I consigli del nostro coach Fabrizio Quattrini ti sono stati utili? Scrivici a info@koalastrategy.com.
Paura del ginecologo? Ecco 5 consigli
Visite e prevenzione sono fondamentali quando hai un tumore e con il nostro sex coach superi l’ansia in 5 mosse
Paura del ginecologo? Ecco 5 consigli. Perché visite e prevenzione sono davvero vitali quando hai un tumore, eppure andare dal ginecologo può scatenare l’ansia, soprattutto quando vedi il tuo corpo già provato da diagnosi, interventi e terapie. Ma, lo sai, questo controllo non può essere saltato: così, abbiamo chiesto aiuto al nostro sex coach Fabrizio Quattrini, sessuologo e psicoterapeuta e presidente dell’Istituto italiano di sessuologia scientifica.
“Purtroppo la visita ginecologica rimane un tabù per molte donne, sia per le più giovani sia per quelle che hanno già avuto una o più gravidanze e dovrebbero avere più confidenza con il proprio fisico” spiega l’esperto. “Invece tante riescono a farsi visitare solo da una donna e, in fondo, pensano che questa parte del corpo non sia da toccare, curare, osservare… Spesso, poi, la situazione si complica dopo la diagnosi di tumore. In questi casi cambiare rotta diventa urgente”. Ecco allora i 5 consigli per le pazienti oncologiche:
1
Scegli lo specialista perfetto: il ginecologo giusto è empatico, sensibile, ti capisce. E, non dimenticarlo mai, esiste. Quindi non rassegnarti ad andare dal medico di sempre, ma cambia e prova. Affidati al passaparola di un’amica fidata che ha le tue stesse esigenze, filtra con attenzione le recensioni online e chiedi un’opinione anche all’oncologo.
2
Informati: la paura si combatte con la conoscenza, quindi cerca più informazioni possibili sul tuo corpo, sulla salute e sul benessere sessuale. In questo caso, niente passaparola o vecchi consigli della mamma, ma leggi contenuti attendibili, come quelli del ministero della Salute o dei vari ospedali e istituti di ricerca. Anche noi affrontiamo spesso l’argomento con le nostre news e con le interviste ai pazienti.
3
Trova il tuo rito relax: prima della visita, rilassati più che puoi. Ognuno ha il suo rito per calmarsi e buttare fuori lo stress: c’è chi si fa un bagno caldo, chi pratica yoga o mindfulness, chi balla, legge o corre. Cerca il tuo rito e mettilo in pratica, senza guardare l’orologio e senza pensare agli altri impegni.
4
Parla durante la visita: quando sei nello studio del ginecologo, non chiuderti nel silenzio, ma fagli le tue richieste. Digli, per esempio, che senti freddo o provi fastidio, chiedigli se puoi assumere una posizione diversa o se può entrare un’amica insieme a te. Sono richieste assolutamente legittime e utili per migliorare l’atmosfera. E, inoltre, parlare ti distrae.
5
Distraiti (ricordando il tuo rito) e respira: nel momento clou della visita, devi focalizzare l’attenzione su altro. Un trucco? Ripensa al tuo rituale di relax che ti sei concessa prima del controllo e concentrati su come stavi in quegli istanti e sulla sensazione di benessere che ti hanno regalato. Chiudi gli occhi mentre lo fai e respira con il naso, prestando attenzione alla respirazione.
Salva questo articolo e, quando metti in pratica i consigli del nostro coach Fabrizio Quattrini, scrivici se ti sono stati utili a info@koalastrategy.com.
Mi innamorerò ancora dopo il cancro?
Il nostro sessuologo ti regala i consigli per buttarti in una nuova storia
L’emozione del primo appuntamento, la voglia di farsi belli e immaginare che cosa accadrà, il gioco di sguardi… Quando sei nel pieno delle cure, tra tour de force in ospedale e ambulatori, tutto questo ti sembra un miraggio, qualcosa di lontano e irrealizzabile. Ma poi il momento peggiore della tempesta passa e allora non puoi non chiedertelo: mi innamorerò ancora dopo il cancro?
La risposta è sì: puoi provare a ricostruire la tua vita, anche quella che riguarda la sfera sentimentale. “Già, innamorarsi è ancora possibile” spiega Fabrizio Quattrini, presidente dell’Istituto italiano di sessuologia scientifica e coach di Koala Strategy. “Chi ha visto la morte in faccia ha il terrore di rimettersi in gioco, come se non avesse più il diritto di essere felice. Invece ce l’ha ancora di più. Prima di rapportarsi con gli altri, però, bisogna aver accettato la malattia, con l’aiuto di uno psicologo se necessario, perché altrimenti non potremmo mai farla vivere positivamente agli altri. Fatto questo, tutte le paure, come quella di non piacere a nessuno, possono essere superate”. Noi ti aiutiamo a farlo proprio con le dritte del nostro esperto.
1
Forzati un po’: non aspettare di essere pronta per innamorarti ancora perché non lo sarai mai veramente dopo la malattia. Sei cambiata, hai sofferto molto, magari hai messo in discussione il tuo passato: insomma, è una sfida importante ed è normale essere insicura. Ma se continui a rimuginare, rischi di non vivere. E sai bene, invece, quanto la vita sia preziosa e vada sperimentata in ogni istante. Quindi, buttati, osa e approfitta di ogni opportunità.
2
Scegli una situazione ‘facile’: se torni a giocare la partita del cuore dopo tanto tempo, non pretendere di fare gol al primo minuto. La cena a lume di candela nel ristorante più cool della città può essere troppo per un primo contatto: meglio un caffè o, addirittura, un’uscita con degli amici in comune. Insomma, cerca una situazione che ti metta a tuo agio.
3
Colleziona gli insuccessi: hai letto bene. Ci saranno serate da dimenticare, telefonate sterili o conversazioni imbarazzanti: non importa, perché sono tutte esperienze che ti serviranno a conoscere la nuova te, quella post cancro. Impara da ogni esperienza negativa e non darle troppo peso. Hai ricevuto il classico due di picche o lui/lei è sparito dopo la prima uscita? Tu non sei questo insuccesso, così come non sei la tua malattia.
4
Rivelati poco a poco: lo sappiamo, c’è una domanda che ti tormenta: quando devo raccontare della mia malattia? La risposta contiene tante variabili: dipende dal vostro grado di conoscenza (ovvero se vi conoscevate già prima, se avete amici in comune…), ma in ogni caso il consiglio è di affrontare l’argomento con calma. Il cancro non deve essere il tuo biglietto da visita. Prima, cerca di conoscere questa persona, ascoltala, prova a capire i suoi valori e le sue priorità. Non fingere, certo, ma prenditi tutto il tempo che ti serve e raccontagli il tuo percorso con calma e con i dettagli che ti senti di svelare.
5
Non metterlo alla prova: la sua reazione al tuo racconto della malattia non ti ha convinta? Mantieni la calma, perché non è da questo dettaglio che puoi valutare la sua personalità. Magari non ha mai avuto a che fare con l’argomento e si sente spaesato. Quindi, se comunque ti piace continua a frequentarlo per qualche settimana e datevi il tempo di crescere insieme. Poi farai le tue considerazioni…
6
Sentiti libera: dopo la malattia hai bisogno di essere libera, ovvero di essere te stessa, senza troppe formalità o ragionamenti. Quindi, vivi questi momenti con naturalezza e segui sempre il tuo cuore, anche a costo di sbagliare o di comportarti in modo diverso dal solito.