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Dopo il tumore, il sesso non mi interessa più…
Non si tratta solo di calo del desiderio: dopo la malattia l’intimità sembra non avere più importanza. Leggi qui i consigli del nostro esperto
Niente sesso, non mi interessa più. Se anche tu ti ritrovi in questa frase dopo il tumore, non sei sola. E, attenzione, non si tratta di ‘semplice’ calo del desiderio, legato a operazioni o terapie, ma di un vero e proprio disinteresse nei confronti dell’intimità.
È un sentimento fisiologico e naturale? Come puoi affrontarlo, mantenendo l’armonia con il partner? Qui trovi le risposte del nostro esperto, il sessuologo e psicoterapeuta Fabrizio Quattrini, presidente dell’Istituto italiano di sessuologia scientifica.
Il disinteresse verso erotismo e sessualità è un fenomeno sempre più diffuso, che non coinvolge soltanto i pazienti oncologici. Lo confermano diverse ricerche sull’argomento, che sottolineano come sempre più persone rinuncino ai rapporti, soprattutto tra i giovani. “Negli ultimi anni, abbiamo assistito ovunque a un declino della sessualità ed è un fenomeno mondiale che va di pari passi con una dimensione più fluida della sessualità. Pensiamo agli under 30, per esempio, che cambiano orientamento e gusti con più libertà” precisa Fabrizio Quattrini. “A livello sociale, ci sono meno regole e obblighi, non si deve per forza concedersi al partner come si faceva un tempo e questo può essere un bene per tutti”. Ecco, allora, i consigli per vivere al meglio questa nuova dimensione.
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Basta obblighi: una volta bisognava fidanzarsi, sposarsi, fare dei figli e soddisfare il proprio compagno/a tra le lenzuola. Oggi, per fortuna, non è più così. Comportamenti ed equilibri stanno cambiando e c’è una maggiore attenzione al benessere della singola persona. Questo può essere un bene anche per te. Infatti, può approfittarne per sganciarti dalle vecchie logiche dei rapporti e del sesso senza sentirti troppo in colpa.
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Puoi essere ciò che vuoi: il tumore ti sta insegnando che l’esistenza è imprevedibile e ci sono tanti aspetti incontrollabili. La conseguenza? Per ora l’unica tua priorità deve essere la salute, il resto non conta. Quindi puoi provare a essere più libera e leggera, meno legata al passato e alle incombenze quotidiane. Insomma, approfitta di questo momento per rivedere le tue priorità e cambiare anche il tuo modo di essere.
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Circondati delle persone giuste: per mettere in atto questo piccolo grande cambiamento, servono dei buoni alleati, delle persone serene e capaci di affrontare questo tuo momento con pazienza e ‘leggerezza’, ovvero senza farti sentire in colpa. Parla di questa tua esigenza con il partner, che così riuscirà a starti vicino, e cerca di trascorrere il tempo con gli amici che abbiano questo atteggiamento sano.
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Non fingere mai: accetta quello che sei e che vuoi ora. Quindi, se non hai voglia di avere rapporti con il partner, dillo senza remore. Non cedere e non costringerti, ma imposta la relazione sulla sincerità e sulla trasparenza.
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Sii egoista: non avere fretta e ascolta il tuo corpo e i tuoi sentimenti. Hai voglia solo di coccole e carezze? Va benissimo e non agire solo per il partner: in questo momento devi rendere serena te stessa, nessun altro.
Ti sono stati utili questi suggerimenti? Se hai domande, scrivici a info@koalastrategy.com.
Paura del ginecologo? Ecco 5 consigli
Visite e prevenzione sono fondamentali quando hai un tumore e con il nostro sex coach superi l’ansia in 5 mosse
Paura del ginecologo? Ecco 5 consigli. Perché visite e prevenzione sono davvero vitali quando hai un tumore, eppure andare dal ginecologo può scatenare l’ansia, soprattutto quando vedi il tuo corpo già provato da diagnosi, interventi e terapie. Ma, lo sai, questo controllo non può essere saltato: così, abbiamo chiesto aiuto al nostro sex coach Fabrizio Quattrini, sessuologo e psicoterapeuta e presidente dell’Istituto italiano di sessuologia scientifica.
“Purtroppo la visita ginecologica rimane un tabù per molte donne, sia per le più giovani sia per quelle che hanno già avuto una o più gravidanze e dovrebbero avere più confidenza con il proprio fisico” spiega l’esperto. “Invece tante riescono a farsi visitare solo da una donna e, in fondo, pensano che questa parte del corpo non sia da toccare, curare, osservare… Spesso, poi, la situazione si complica dopo la diagnosi di tumore. In questi casi cambiare rotta diventa urgente”. Ecco allora i 5 consigli per le pazienti oncologiche:
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Scegli lo specialista perfetto: il ginecologo giusto è empatico, sensibile, ti capisce. E, non dimenticarlo mai, esiste. Quindi non rassegnarti ad andare dal medico di sempre, ma cambia e prova. Affidati al passaparola di un’amica fidata che ha le tue stesse esigenze, filtra con attenzione le recensioni online e chiedi un’opinione anche all’oncologo.
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Informati: la paura si combatte con la conoscenza, quindi cerca più informazioni possibili sul tuo corpo, sulla salute e sul benessere sessuale. In questo caso, niente passaparola o vecchi consigli della mamma, ma leggi contenuti attendibili, come quelli del ministero della Salute o dei vari ospedali e istituti di ricerca. Anche noi affrontiamo spesso l’argomento con le nostre news e con le interviste ai pazienti.
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Trova il tuo rito relax: prima della visita, rilassati più che puoi. Ognuno ha il suo rito per calmarsi e buttare fuori lo stress: c’è chi si fa un bagno caldo, chi pratica yoga o mindfulness, chi balla, legge o corre. Cerca il tuo rito e mettilo in pratica, senza guardare l’orologio e senza pensare agli altri impegni.
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Parla durante la visita: quando sei nello studio del ginecologo, non chiuderti nel silenzio, ma fagli le tue richieste. Digli, per esempio, che senti freddo o provi fastidio, chiedigli se puoi assumere una posizione diversa o se può entrare un’amica insieme a te. Sono richieste assolutamente legittime e utili per migliorare l’atmosfera. E, inoltre, parlare ti distrae.
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Distraiti (ricordando il tuo rito) e respira: nel momento clou della visita, devi focalizzare l’attenzione su altro. Un trucco? Ripensa al tuo rituale di relax che ti sei concessa prima del controllo e concentrati su come stavi in quegli istanti e sulla sensazione di benessere che ti hanno regalato. Chiudi gli occhi mentre lo fai e respira con il naso, prestando attenzione alla respirazione.
Salva questo articolo e, quando metti in pratica i consigli del nostro coach Fabrizio Quattrini, scrivici se ti sono stati utili a info@koalastrategy.com.
Mi innamorerò ancora dopo il cancro?
Il nostro sessuologo ti regala i consigli per buttarti in una nuova storia
L’emozione del primo appuntamento, la voglia di farsi belli e immaginare che cosa accadrà, il gioco di sguardi… Quando sei nel pieno delle cure, tra tour de force in ospedale e ambulatori, tutto questo ti sembra un miraggio, qualcosa di lontano e irrealizzabile. Ma poi il momento peggiore della tempesta passa e allora non puoi non chiedertelo: mi innamorerò ancora dopo il cancro?
La risposta è sì: puoi provare a ricostruire la tua vita, anche quella che riguarda la sfera sentimentale. “Già, innamorarsi è ancora possibile” spiega Fabrizio Quattrini, presidente dell’Istituto italiano di sessuologia scientifica e coach di Koala Strategy. “Chi ha visto la morte in faccia ha il terrore di rimettersi in gioco, come se non avesse più il diritto di essere felice. Invece ce l’ha ancora di più. Prima di rapportarsi con gli altri, però, bisogna aver accettato la malattia, con l’aiuto di uno psicologo se necessario, perché altrimenti non potremmo mai farla vivere positivamente agli altri. Fatto questo, tutte le paure, come quella di non piacere a nessuno, possono essere superate”. Noi ti aiutiamo a farlo proprio con le dritte del nostro esperto.
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Forzati un po’: non aspettare di essere pronta per innamorarti ancora perché non lo sarai mai veramente dopo la malattia. Sei cambiata, hai sofferto molto, magari hai messo in discussione il tuo passato: insomma, è una sfida importante ed è normale essere insicura. Ma se continui a rimuginare, rischi di non vivere. E sai bene, invece, quanto la vita sia preziosa e vada sperimentata in ogni istante. Quindi, buttati, osa e approfitta di ogni opportunità.
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Scegli una situazione ‘facile’: se torni a giocare la partita del cuore dopo tanto tempo, non pretendere di fare gol al primo minuto. La cena a lume di candela nel ristorante più cool della città può essere troppo per un primo contatto: meglio un caffè o, addirittura, un’uscita con degli amici in comune. Insomma, cerca una situazione che ti metta a tuo agio.
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Colleziona gli insuccessi: hai letto bene. Ci saranno serate da dimenticare, telefonate sterili o conversazioni imbarazzanti: non importa, perché sono tutte esperienze che ti serviranno a conoscere la nuova te, quella post cancro. Impara da ogni esperienza negativa e non darle troppo peso. Hai ricevuto il classico due di picche o lui/lei è sparito dopo la prima uscita? Tu non sei questo insuccesso, così come non sei la tua malattia.
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Rivelati poco a poco: lo sappiamo, c’è una domanda che ti tormenta: quando devo raccontare della mia malattia? La risposta contiene tante variabili: dipende dal vostro grado di conoscenza (ovvero se vi conoscevate già prima, se avete amici in comune…), ma in ogni caso il consiglio è di affrontare l’argomento con calma. Il cancro non deve essere il tuo biglietto da visita. Prima, cerca di conoscere questa persona, ascoltala, prova a capire i suoi valori e le sue priorità. Non fingere, certo, ma prenditi tutto il tempo che ti serve e raccontagli il tuo percorso con calma e con i dettagli che ti senti di svelare.
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Non metterlo alla prova: la sua reazione al tuo racconto della malattia non ti ha convinta? Mantieni la calma, perché non è da questo dettaglio che puoi valutare la sua personalità. Magari non ha mai avuto a che fare con l’argomento e si sente spaesato. Quindi, se comunque ti piace continua a frequentarlo per qualche settimana e datevi il tempo di crescere insieme. Poi farai le tue considerazioni…
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Sentiti libera: dopo la malattia hai bisogno di essere libera, ovvero di essere te stessa, senza troppe formalità o ragionamenti. Quindi, vivi questi momenti con naturalezza e segui sempre il tuo cuore, anche a costo di sbagliare o di comportarti in modo diverso dal solito.