6 Minuti27 Marzo 2025

Giorni di malattia per malati oncologici: aumentano permessi e il periodo di comporto


Aumenta il periodo di comporto per malattia oncologica, ma a zero retribuzione. Questa è una delle novità che riguardano i diritti dei malati oncologici nel testo unificato “Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche”, approvato all’unanimità in prima lettura dalla Camera dei deputati il 25 marzo 2025. Vediamo quali sono i cambiamenti in arrivo, se il testo non dovesse subire modifiche da parte del Senato.

Fatte salve le norme maggiormente favorevoli, eventualmente previste da alcuni contratti collettivi nazionali di categoria (CCNL), il testo approvato alla Camera all’unanimità il 25 marzo 2025  riconosce ai lavoratori affetti da malattie oncologiche il diritto di richiedere un periodo di congedo, continuativo o frazionato, di 24 mesi. Durante il congedo per malattia, il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro, senza retribuzione e non può svolgere alcun tipo di attività lavorativa.

Il periodo di congedo non rientra nel calcolo né a fini previdenziali né di anzianità di servizio. Però lo si può riscattare con il versamento dei contributi, calcolati secondo i criteri della prosecuzione volontaria. Il congedo non retribuito di 24 mesi va così ad aggiungersi ai 180 giorni di malattia che prevedono il pagamento dell’indennità.

Smart working e congedo cure più lungo

Concluso il periodo di congedo, il malato oncologico ha diritto di accedere con priorità alla modalità di lavoro agile. Può anche richiedere un cambio di mansione compatibile con il proprio stato fisico, in presenza di una certificazione medica comprovante la propria impossibilità a svolgere la stessa mansione di prima della malattia.

Nel testo approvato alla Camera si porta da 30 a 45 giorni la durata del congedo per cure previsto dalla normativa vigente (ex art. 7, c. 1, D.Lgs. 119/2011). Attualmente, in base alla norma del 2011, il malato oncologico e qualsiasi lavoratore con invalidità civile che ha una riduzione della capacità lavorativa superiore al 50 % può usufruire in maniera continuativa o frazionata di un congedo per cure per 30 giorni.

Per il lavoratore autonomo, è prevista la sospensione della prestazione dell’attività svolta in via continuativa per il committente per un periodo non superiore a 300 giorni per anno solare, invece dei 150 giorni previsti attualmente dall’art. 14 della L. 81/2017.

Aumentano i permessi per le visite e i controlli medici

Oltre a quanto previsto dalla normativa vigente e dai CCNL, secondo il testo approvato alla Camera, i malati oncologici potranno usufruire di ulteriori 10 ore annue di permesso retribuito per visite, esami strumentali e cure mediche frequenti, (articolo 2, comma 1).

Da ricordare che i malati oncologici con riconosciuta disabilità in situazione di gravità, oggi possono godere dei permessi retribuiti previsti dalla L. 104/1992 pari a 2 ore giornaliere o 3 giorni mensili continuativi o frazionati.

Mentre, i lavoratori e invalidi civili con una riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa superiore al 50 % possono utilizzare ogni anno, anche in maniera frazionata, di 3 giorni di congedo per cure (art. 7 del D.Lgs. 119/2011).

Nel documento che adesso passa in valutazione al Senato, si sottolinea che lavoratori dipendenti possono chiedere la trasformazione del rapporto di lavoro in modalità agile, ove compatibile, per il periodo in cui si sottopongono alle cure oncologiche e al follow up, ovvero i controlli periodici successivi alla malattia. I malati oncologici che ne fanno richiesta non possono essere sanzionati, demansionati, licenziati, trasferiti o sottoposti ad altre misure organizzative con effetti negativi sulle condizioni di lavoro. Ogni misura adottata in violazione si considera nulla, in quanto ritorsiva o discriminatoria.

Commissioni ASL specializzate

Tra le disposizioni previste dal testo approvato all’unanimità alla Camera e ora passato all’esame del Senato, compare la disposizione a integrare oncologo e psicologo esperto in oncologia, nelle Commissioni ASL chiamate ad accertare lo stato di invalidità o handicap da L. 104/1992, nei casi in cui le visite riguardino persone con patologie oncologiche.

Ora tocca al Senato

In Italia ci sono circa 3 milioni e mezzo di persone con una diagnosi di cancro, e 1 su 3 è in età lavorativa. Grazie ai grandi passi compiuti dalla ricerca medico scientifica, si perfezionano le terapie, aumentano le guarigioni e migliora la qualità della vita, ma è fondamentale attenersi agli esami e al percorso di follow-up richiesto dai medici. Agevolare i controlli è importante, così come garantire il mantenimento del posto di lavoro, anche se la decisione di negare retribuzione, contribuzione e anzianità di servizio sembra una misura insoddisfacente che potrebbe essere migliorata in sede di esame al Senato.

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