Come fare la tinta ai capelli con la chemio
Il colore ai capelli è sempre vietato durante la chemioterapia? Come si convive con la paura di perdere i capelli per la chemio e la voglia di sentirsi in ordine, curate e belle? Ne parliamo insieme a Angela Noviello, Direttore Italia e Coordinatore Europa OTI Oncology Training international Oncology Esthetics, e a Teresa Scotti di Rella hair stylist docente di OTI Oncology Esthetics.
Secondo i dati, una donna su tre sopra i 18 anni e un uomo su 10 sopra i 40 anni fa la tinta dei capelli regolarmente. Purtroppo proprio la capigliatura, che ha un ruolo importante nella percezione della propria bellezza, è quella che per prima paga lo scotto delle terapie oncologiche. La perdita dei capelli è uno degli effetti collaterali più noti della chemioterapia ed è anche una preoccupazione aggiuntiva per chi affronta un percorso oncologico. Sebbene la priorità sia la cura della cancro, non si deve trascurare l’impatto psicologico di quest’effetto indesiderato. Perché la salute e le cure contro il tumore vengono prima di tutto. Ma anche vedersi e sentirsi bella è importante.
Come si colorano i capelli con la chemio
Quella tra chemioterapia e tinta è una relazione pericolosa? Farsi qualche domanda è normale perché la salute e le cure contro il tumore vengono prima di tutto. Ma anche vedersi e sentirsi bella è importante. “Ancora oggi troppe persone credono che i trattamenti estetici siano sempre vietati durante la chemioterapia, invece sono possibili e utili. L’importante è affidarsi alle persone giuste” precisa Noviello. “Anche per quanto riguarda la tinta non c’è un divieto totale, ma un invito a fare attenzione. Le nostre consulenti sono a disposizione delle pazienti oncologiche per aiutarle e seguirle durante tutto il percorso di cura”.
1. L’alopecia da chemio
Informati sul farmaco previsto per la chemioterapia. Perché la caduta dei capelli per la chemioterapia è dovuta all’impiego di farmaci alopecizzanti, mentre con quelli non alopecizzanti non c’è rischio di perdere capelli e altri peli. I più diffusi sono i primi, purtroppo. Se il tuo percorso prevede un medicinale alopecizzante, durante la terapia andrai incontro all’alopecia da chemio. Dopo 28 giorni dalla conclusione delle infusioni i capelli possono cominciare a ricrescere. Da allora dovrai comunque portare pazienza e non colorarli per alcuni mesi perché la cute potrebbe essere ancora molto sensibile e delicata.
2. Quali tinte usare dopo la chemio
Trascorsi sei mesi dalla chemioterapia i capelli si possono tingere. Tieni presente che inizialmente i capelli possono risultare più secchi, avere una consistenza diversa e di una diversa tonalità di colore. Se vuoi provare a tingerli, opta per le tinte biologiche, senza ammoniaca, parabeni e siliconi. I prodotti migliori per il tuo cuoio capelluto sensibile sono i coloranti per capelli bio che contengono sostanze naturali idratanti e nutrienti, come pantenolo, aloe vera e ceramidi dalle proprietà idratanti.
3. Vegetali sì, henné no
Prova le erbe tintorie: sono prodotti innovativi, di ultima generazione, tutti organici e naturali. Attenzione, non si tratta del classico henné, che può causare fastidiose reazioni alla cute. Sono colorazioni vegetali senza pigmenti chimici, semplici da usare e innocui. Sono un’ottima alternativa alla tinta quando la chemio rende la pelle più sensibile.
4. Fai la tinta ai capelli prima della chemio
Fai subito il colore, prima ancora di iniziare le terapie. Dal momento in cui cominci il ciclo di infusioni, non potrai più fare la tinta i capelli, più che altro perché la cute è maggiormente sensibile e irritabile. Se vuoi essere sicura di continuare a sfoggiare quel colore che ami durante la chemio, prima di cominciare la terapia fissa un appuntamento per farti realizzare una parrucca di capelli naturali personalizzata: le parrucche da chemio sono considerate protesi mediche e quindi godono delle detrazioni fiscali.
5. Prova gli shatush senza ammoniaca
Quando i farmaci non provocano l’alopecia da chemio, puoi giocare in altro modo con il colore. Una volta che hai cominciato la chemioterapia puoi nascondere la ricrescita o qualche filo bianco usando gli speciali mascara per capelli. Oppure valuta qualche trattamento che non tocca la cute ma illumina solo le lunghezze, come lo shatush. Se vuoi divertirti con il fai da te, puoi provare a usare i prodotti naturali per fare lo shatush senza ammoniaca, perfetto per ravvivare il colore o intensificare un riflesso senza irritare il cuoio capelluto o danneggiare i capelli.
Quando serve cautela
Il motivo per cui si raccomanda di non tingere i capelli durante la chemioterapia non deriva dal fatto che ci sia una relazione tra l’uso delle tinte e il cancro. A oggi, non esistono, infatti, dati scientifici in questo senso.
Il problema è che il cuoio capelluto durante le terapie diventa più sensibile e fragile, quindi ha una maggiore facilità di sviluppare reazioni allergiche o infiammatorie. Soprattutto, diventa intollerante a sostanze aggressive e nocive come il silicone e l’ammoniaca. Allo stesso modo, è bene evitare di usare prodotti che contengono PPD, ovvero la parafenilendiamina, che insieme alla profumazione e ai conservanti è spesso l’ingrediente principale delle colorazioni permanenti per i capelli. Perché una persona con il sistema immunitario indebolito dal tumore e dalle terapie oncologiche può essere più esposta a reazioni allergiche, eczema e dermatite da contatto.
Contributor
Dottoressa Angela Noviello, laureata in Scienze e Tecniche Applicate di Estetica e Cosmetologia, ha ottenuto nel 2013 la certificazione in Oncology Esthetics. Oggi è Direttore Italia e Coordinatore Europa OTI Oncology Esthetics. È la beauty coach di Koala Strategy con cui parliamo di estetica oncologica.
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