Aiuto psicologico con il cancro: a tu per tu con la psiconcologa Luigia Carapezza
Il tumore e le terapie oncologiche hanno ripercussioni non solo sul fisico ma anche a livello psicologico, cognitivo e sociale, sul malato e anche sul caregiver. Possono compromettere le relazioni, la vita lavorativa, la fiducia in se stessi, la vita di coppia e persino la sfera sessuale. Il supporto psicologico davanti a un tumore che ti stravolge la vita è necessario, utile ed efficace. Ne parliamo con un’esperta, la dottoressa Luigia Carapezza
Quello che ti aiuta a restare in piedi quando il cancro prova a buttarti giù è il supporto psicologico. Quando un tumore entra nella tua vita è un terremoto: servono bravi clinici, cure efficaci e l’abbraccio di chi ami. Ma serve anche qualcos’altro che spesso si trascura finché non fa davvero male: la cura della mente.
Se cerchi aiuto psicologico per te o per chi ami — magari perché l’ansia ti toglie il respiro, il sonno non torna, o la parola ‘diagnos’ ha congelato tutto — questa guida fa per te. A raccontarti come e perché interviene uno psiconcologo nella vita di una persona segnata dal cancro è Luigia Carapezza, professionista che da anni lavora nei reparti oncologici, accanto ai pazienti e alle famiglie.
“Sono psiconcologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, oltre che consulente in sessuologia, lavorando all’interno di un team oncologico, ho potuto fare esperienza di tantissime storie di vita e di malattia dall’esordio dei sintomi a tutto il percorso” ci racconta la dottoressa Caparezza, Dirigente Psicologo, ARNAS Garibaldi, Catania.
Chi è lo psiconcologo e cosa fa davvero in oncologia
Se ti domandi in che cosa consiste l’assistenza psicologica per malati di cancro, pensa a un professionista che ti affianca dove il tumore “morde” di più: emozioni, relazioni, lavoro, identità, sessualità. La sua presenza non si riassume in semplici colloqui: parliamo di strategie concrete per stare meglio e decidere meglio.
“Lo psicologo interviene per ridurre la sofferenza causata dalla ‘convivenza’ con la malattia. Aiuta a disinnescare la carica emotiva, a tenere lontana ansia ed evitare che il panico abbia il sopravvento”. Non solo: perché è anche un supporto i genitori che non sanno come parlare ai figli della malattia, propone interventi sulla gestione di rabbia e tristezza, sullo stress, sul sonno, sulle decisioni difficili. Può anche aiutare ad avere una migliore comunicazione con i medici e proporre interventi dedicati alla coppia quando la malattia è responsabile di disfunzioni sessuali” sottolinea la dottoressa Luigia Carapezza.
In buona sostanza, lo psiconcologo non “ascolta e basta”. Ti aiuta a rimettere in moto le funzioni vitali — dormire, scegliere, parlare, amare — che la malattia ha inceppato.
Perché l’assistenza psicologica ti serve (davvero)
Cercare un supporto psicologico per malati oncologici, non è un di più: è parte della cura. L’assistenza dello psiconcologo migliora la qualità di vita, sostiene la speranza, ti offre strumenti di fronte alle incertezze.
“Lo psiconcologo favorisce il pensiero che si possa affrontare le difficoltà senza perdere la speranza” sottolinea la dottoressa. “Purtroppo spesso i bisogni psicosociali sono disattesi, anche per mancanza di personale. Mentre sarebbe necessario garantire a tutti i pazienti il supporto più adeguato.”
Se stai cercando aiuto psicologico per una persona cara, portare questa pagina al prossimo colloquio in reparto può essere un buon modo per chiedere formalmente un contatto con lo psiconcologo interno.
Quanto dura un percorso di supporto psicologico in oncologia?
La quantita delle sedute e la durata dell’assistenza psicologica per chi ha in cancro dipendono da ciò che stai vivendo. C’è chi ha bisogno di una sola consulenza mirata (per esempio prima di un intervento o per parlare coi figli), e chi attraversa fasi diverse lungo il percorso clinico.
“La consulenza può esaurirsi in una seduta singola oppure può essere necessario un percorso di psicoterapia che può durare alcuni mesi, un anno o anche di più” precisa la dottoressa Carapezza. “A volte seguiamo in modo continuativo, altre solo in alcune fasi, o al bisogno quando il paziente è ricoverato e lo psiconcologo lavora presso il reparto di Oncologia”.
Videoterapia: si può fare
Quando la distanza dall’ospedale rende tutto più complicato, l’assistenza psicologica online è una risorsa. “La pandemia ha abituato le persone a questo genere di supporto. Proprio per favorire chi ha difficoltà e non riuscirebbe a rispettare i tempi degli incontri, oramai è prassi organizzare il supporto online in videoterapia: è un’ottima soluzione” spiega la psiconcologa. “Si può lavorare in ospedale, in ambulatorio, in studio e online, con sedute individuali e di gruppo. L’importante è offrire un assistenza psicologica efficace e personalizzata”.
Lo psiconcologo ti aiuta a protegge le aree sensibili
Il tumore non vive in laboratorio: entra nel letto, in cucina, nelle chat di famiglia. E spesso fa più danni di quanti ne immagini. La psiconcologia interviene dove serve ricostruire intimità, parola e confini. “Insieme ai genitori troviamo la maniera più adatta per comunicare la diagnosi ai chi è emotivamente più fragile” spiega la Luigia Carapezza. “Proponiamo interventi dedicati alla coppia quando per la malattia bisogna imparare a gestire il cambiamenti del corpo e le conseguenze sulla sessualità; aiutiamo a curare le cicatrici psicologiche“. Perché spesso, dopo un cancro, vorresti ‘tornare come prima’ ma senti che non puoi farcela da solo/a.
“È normale chiedere aiuto psicologico durante il cancro. Non sei ‘debole’: stai curando una parte della malattia che i referti non misurano, ma che impatta sulle tue decisioni e sulla qualità della vita”
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