Guida al Pilates: cos'è, come si fa, quali benefici
Il Pilates fa bene a tutti e a qualsiasi età. Soprattutto dopo una malattia o con la mezza età, seguire le lezioni di Pilates è uno dei migliori regali che ti puoi fare. L’attività fisica non può guarire un tumore, ma senza dubbio è un aiuto formidabile per alleviare il peso delle cure durante la malattia, compreso il cancro.
Il Pilates offre numerosi anche ai benefici ai pazienti oncologici, perché contribuisce a recuperare il benessere psicofisico durante e dopo le terapie. Con un allenamento funzionale, infatti, gli esercizi di Pilates ti permettono di rafforzare e tonificare i muscoli, lavorando anche sul miglioramento della postura e la flessibilità. Scopriamo insieme all’esperta di Pilates tante informazioni utili e i suggerimenti per sfruttare bene le potenzialità della tecnica.
Il Pilates si è conquistato una posizione di rilievo nel campo della riabilitazione fisica e posturale grazie ai suoi esercizi, che combinano controllo, flessibilità e stabilità muscolare.
Per esempio, nel caso di recupero dal cancro al seno, la forma di tumore più diffusa tra le donne, l’attività del Pilates è utilissima e molto efficace perché si concentra sulla mobilità di braccia e spalle. Si lavora sulla respirazione e sull’allineamento del corpo, per favorire la simmetria e per ritrovare la fluidità e l’ampiezza dei movimenti con naturalezza. Rafforzando i muscoli addominali, lombari e pelvici, infatti, il Pilates aiuta a stabilizzare e proteggere il core, ovvero il nucleo del corpo e primo anello della catena che permette l’espressione funzionale di ogni nostro movimento.
Il Pilates è uno strumento riabilitativo
Sebbene il Pilates venga spesso confuso con lo Yoga e ci siano diversi collegamenti tra le due attività, si tratta di discipline diverse.
“Un aspetto chiave del Pilates in ambito riabilitativo è la sua capacità di promuovere la consapevolezza del corpo”, spiega Marcella Pastore, Docente Pilates Network di Jolita Trahan e Maestra di 5° livello APPI (Associazione Professionisti Pilates Italia). “Durante la riabilitazione, la pratica di esercizi dalla gestualità controllata e precisa aiuta a ripristinare schemi di movimento corretti, evitando di sovraccaricare le aree lesionate e favorendo un recupero sicuro e progressivo”.
Grazie ai numerosi effetti benefici, il Pilates terapeutico è utilizzato anche per migliorare la qualità della vita di pazienti con patologie croniche, delle donne sedentarie, in menopausa e a rischio di osteoporosi e nelle persone anziane.
“I movimenti del Pilates possono essere adattati alle esigenze specifiche personali, per questo è efficace anche per chi si riprende da infortuni sportivi, da interventi chirurgici o ha problemi di mobilità” sottolinea Marcella Pastore. “Grazie alla varietà di esercizi e alla possibilità di eseguirli con o senza attrezzature, il metodo Pilates è largamente impiegato per il recupero post-operatorio, migliorando la forza muscolare e l’allineamento corporeo. La tecnica è molto utile per riacquisire consapevolezza di tutti i muscoli interessati da un intervento chirurgico. Serve a riscoprire giorno per giorno che attraverso allenamento costante è possibile il ritorno alla normalità”. Non a caso, il libro scritto da Joseph Pliates si chiama proprio Return to Life.
Puoi scegliere di allenarti con i grandi attrezzi Pilates, ma allora dovrai raggiungere un centro per usufruire dei macchinari. Oppure puoi provare il Pilates a corpo libero, molto popolare e altrettanto efficace. Ha il vantaggio di essere adatto a tutti e praticabile anche nella comodità di casa propria, grazie alle speciali lezioni online che puoi seguire quando vuoi, purché tenute da insegnanti qualificati.
A cosa serve fare Pilates se hai un tumore
Gli esercizi di Pilates possono offrire numerosi benefici ai pazienti oncologici, contribuendo al benessere fisico e psicologico durante e dopo le terapie di cura del cancro. Ecco alcuni dei principali effetti positivi degli esercizi che puoi imparare a fare a casa mentre segui un buon corso di Pilates online.
- Miglioramento della mobilità e flessibilità – “Il Pilates aiuta a sviluppare la flessibilità e la forza muscolare, potenziando il metabolismo, le funzioni linfatiche, circolatorie e respiratorie” ci ricorda l’istruttrice di Pilates, Marcella Pastore. Questo è particolarmente importante per i pazienti oncologici che possono sperimentare rigidità e limitazioni di movimento a seguito di interventi chirurgici o terapie stressanti.
- Recupero funzionale – Gli esercizi di Pilates permettono un percorso graduale verso il ripristino della mobilità, specialmente nelle aree interessate dai trattamenti. Ad esempio, la pratica del Pilates può aiutare nel recupero della funzionalità del braccio dopo un intervento al seno.
- Riduzione del linfedema – Alcuni studi pubblicati sul Journal Brest Helth hanno evidenziato che gli esercizi di Pilates clinico possono avere effetti positivi sulla riduzione della gravità del linfedema in pazienti con cancro al seno, migliorando anche la funzionalità e la forza di presa.
- Miglioramento del benessere fisico – L’attività fisica, incluso il Pilates, può aiutare a contrastare la fatica muscolare e a migliorare la capacità cardiorespiratoria, che spesso peggiorano durante i trattamenti oncologici, aumentando la capacità di trasportare ossigeno ai tessuti.
Quali sono i benefici del Pilates sulla psiche
- Aumento della consapevolezza corporea – Il Pilates si basa su controllo e consapevolezza dei movimenti. La sua pratica aiuta i malati oncologici a riconquistare il senso di padronanza del proprio corpo, spesso compromesso dalla malattia e dai trattamenti.
- Riduzione dello stress e miglioramento dell’umore – La pratica del Pilates può favorire la concentrazione e il relax, contribuendo a ridurre lo stress e migliorare l’umore di un malato di cancro che sta seguendo la terapia.
- Incremento dell’autostima – La ripresa del controllo sul proprio corpo attraverso il Pilates può contribuire a migliorare l’autostima dei pazienti oncologici.
Parlane con il tuo oncologo
Il Pilates è una forma di esercizio sicuro e benefico per i pazienti oncologici, in grado di offrire vantaggi sia fisici che psicologici. “L’importante è praticarlo sempre sotto la guida di istruttori qualificati e in accordo con il team medico del o della paziente” sottolinea l’esperta. “Ed è fondamentale per ogni malato oncologico consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi programma di esercizio fisico, incluso il Pilates. Serve ad accertarsi che l’attività sia idonea o adattabile alle condizioni individuali e alla fase del trattamento in cui ci si trova”.
I 6 princìpi del Pilates
Per capire che cos’è il Pilates in cosa consiste basta conoscere i sei princìpi chiave che guidano la pratica: concentrazione, controllo, centratura o baricentro, precisione, respirazione e fluidità. Sebbene Joseph Pilates non abbia formalmente stabilito questi principi, i suoi allievi li hanno plasmati nel tempo, fornendo le basi per l’approccio integrato mente-corpo alla pratica del Pilates.
- Concentrazione – Questo principio invita ad avere un’attenzione consapevole a ogni movimento. Concentrarsi sugli esercizi migliora l’efficacia e sviluppa la consapevolezza corporea, promuovendo un approccio mindfulness.
- Controllo – Il Pilates richiede un controllo totale della mente sul corpo, noto come Contrology che è il nome originario della tecnica ideata da Joseph Pilates agli inizi del secolo scorso. Ogni movimento va eseguito senza cedere a forze esterne o alla velocità, garantendo che ogni parte del corpo partecipi attivamente.
- Ricerca del Centro – Tutti i movimenti della tecnica Pilates si concentrano attorno alla zona centrale del corpo. Attivare il core e quindi rafforzare i muscoli che vanno da gabbia toracica al bacino serve a mantenere la spina dorsale sicura e stabile e ad avere un baricentro solido.
- Precisione – In Pilates, l’esecuzione precisa è fondamentale per massimizzare i benefici di ogni esercizio. Ogni movimento deve seguire un allineamento corretto e un percorso specifico per garantire uno sviluppo muscolare uniforme.
- Respirazione – Fin dalle origini del Pilates più classico, la respirazione è sempre stata fondamentale. Coordinare i movimenti con il respiro migliora, infatti, l’efficacia dell’esercizio, favorisce la concentrazione e aumenta l’ossigenazione del corpo.
- Fluidità – Gli esercizi nel Pilates devono essere eseguiti con movimenti fluidi, che migliorano la coordinazione, creando una transizione senza soluzione di continuità tra un esercizio e l’altro.
Questi sei principi rendono il Pilates un metodo efficace per connettere mente e corpo, migliorare la forza, la flessibilità e la consapevolezza del proprio corpo.
Che tipi di Pilates ci sono
Esistono diversi tipi di Pilates, ognuno con caratteristiche uniche, che si adattano a diverse esigenze fisiche e livelli di esperienza. Ecco i principali:
- Pilates Matwork o Pilates sul tappetino – Questo è il Pilates tradizionale, eseguito a corpo libero, quindi senza letti o macchinari sofisticati, o con l’ausilio di piccoli attrezzi (palle, bande elastiche, roller e ring). “Il lavoro è incentrato principalmente sul peso corporeo, per rinforzare i muscoli, migliorare la flessibilità e l’equilibrio attraverso esercizi controllati e a basso impatto” spiega Marcella Pastore. È accessibile a tutti, economico, può essere praticato nei centri in piccoli gruppi e, in mancanza di questi, si possono seguire i corsi di Pilates online, se svolte da insegnanti specializzati.
- Pilates con grandi attrezzi – Si può praticare il Pilates con i grandi attrezzi, come il Reformer, uno degli attrezzi che permette di svolgere una grande varietà di esercizi offrendo la resistenza di molle e carrucole. “Questo tipo di attività, che permette di variare l’intensità e l’assistenza a seconda delle necessità, è ideale sia per chi cerca allenamenti intensivi sia per chi è in fase di riabilitazione” aggiunge la nostra esperta. Tra gli attrezzi più frequenti ci sono anche Barrel, la Cadillac e la Chair.
- Pilates clinico – È utilizzato principalmente per la riabilitazione e praticato da fisioterapisti con una formazione appropriata. Con questo tipo di Pilates personalizzato si trattano, infatti, problemi fisici specifici come dolori cronici, infortuni o condizioni post-operatorie, così da migliorare la postura, la forza del core e l’equilibrio.
La storia del Pilates
Vuoi sapere come nasce il Pilates? Tutto comincia con dei problemi di salute, tra cui asma e febbre reumatica, che affliggono il giovane tedesco Joseph Hubertus Pilates, classe 1883. Per rafforzare il suo corpo e superare le debolezze fisiche, il ragazzo studia diverse discipline come yoga, ginnastica, boxe e arti marziali. Ma è con la Prima Guerra Mondiale, che Pilates sviluppa un sistema di esercizi per mantenere in forma i soldati feriti mentre sono immobilizzati a letto. Le molle dei letti d’ospedale che Pilates usava per la riabilitazione dei soldati saranno l’idea base da cui nasceranno le grandi attrezzature, come il famoso Reformer, in grado di offrire una resistenza ancora più precisa ed efficace che integra forza, flessibilità e controllo.
Dopo la guerra, infatti, Pilates emigra a New York e apre uno studio che attira l’attenzione di ballerini, atleti e attori, grazie all’efficacia del metodo nel migliorare la forza fisica, prevenire gli infortuni e favorire il recupero post-infortunio. Da lì nasce il successo di un metodo che si diffonde nel mondo, si evolve e si adatta.
Oggi, le varianti del Pilates sono praticate ovunque e continuano a essere considerate uno dei migliori allenamenti completi per il corpo e la mente.
Unisciti alla nostra Koalizione e Iscriviti alla newsletter. Insieme il cancro fa meno paura.
Leggi anche...