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Uomini e tumore: sì allo sport
L’attività fisica fa bene anche a lui dopo un’operazione oncologica. In questo articolo la nostra fisiocoach chiarisce tutti i dubbi
Sei un uomo e sei stato appena operato per un tumore? Non mandare in pensione lo sport. Anzi, l’attività fisica è fondamentale nel tuo percorso di guarigione. “Il carcinoma più diffuso tra gli uomini è quello alla prostata, che dopo l’operazione comporta spesso una sorta di menopausa al maschile” spiega la fisioterapista Sara Mantovani, coach di Koala Strategy. “I sintomi? Vampate, aumento di peso, riduzione della massa magra, osteopenia e osteoporosi. Per fortuna, parecchi studi dimostrano che l’esercizio fisico riduce questi disturbi ed è fondamentale per il benessere, perché abbassa anche il rischio di problemi cardiovascolari”.
I benefici del movimento non valgono solo per chi è stato operato alla prostata, ma per tutti i pazienti oncologici. Certo, è sempre bene parlarne con il medico o consultare un fisioterapista specializzato, ma una volta che hai avuto il via libera, puoi ritornare a praticare il tuo sport preferito o puoi provare qualche nuova attività, se prima della malattia la pigrizia la faceva da padrona. Ecco, allora, i consigli della nostra esperta, che fa parte del Progetto Linfedema Italia.
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Fai esercizio aerobico e contro resistenza: piegamenti, flessioni, esercizi con pesi ed elastici sono perfetti per iniziare e per lavorare su muscoli e ossa. Benissimo anche gli esercizi ad alto impatto, ovvero corsa, marcia sul posto e saltelli. Questi ultimi vanno però evitati se si hanno problemi di incontinenza dopo l’intervento alla prostata e in caso di osteoporosi o metastasi ossee.
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Via libera a nuoto e bicicletta: la piscina e le due ruote sono due attività che non possono mancare e una sessione di 30-40 minuti è un ottimo toccasana. Anche in questo caso, se hai avuto un carcinoma alla prostata e vuoi andare in bici chiedi il parere dello specialista.
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Ricomincia con il calcio (e con il padel): prima del cancro, eri appassionato di calcio o di padel? Puoi ritornare ad allenarti e a giocare con gli amici. Mi raccomando: riprendi gradualmente e alterna sempre queste attività con esercizi contro resistenza, come pesi ed elastici.
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Prova anche il sollevamento pesi: non esistono attività controindicate e anche il sollevamento pesi può essere un’idea per muoverti e allenare la muscolatura. Anche qui, procedi in modo graduale e fatti seguire da un personal trainer.
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Muoviti in gruppo per vincere la pigrizia: se non sei mai stato uno sportivo, è ora di invertire la rotta. Ricordati che l’attività fisica aumenta l’efficacia delle terapie oncologiche e previene anche le recidive, quindi inizia. Prova con qualche disciplina che ti incuriosisce e scegli le attività di gruppo, anche all’aria aperta, così sarai motivato dagli altri.
Cancro e movimento: così trovi il fisioterapista giusto
Come si sceglie il fisioterapista specializzato in tumori e cure oncologiche? Leggi qui i consigli dell’esperta
L’attività fisica ti aiuta a guarire. Lo dimostrano studi e ricerche. Ed è per questo motivo che qui su Koala Strategy affrontiamo spesso l‘argomento e ti proponiamo i consigli della fisioterapista Sara Mantovani, coach di Koala Strategy. “Gli interventi oncologici sono spesso pesanti e invasivi e il movimento facilita la ripresa e previene, per esempio, il linfedema” spiega l’esperta. “E’ un ottimo alleato anche per i disturbi legati alle cure, come la fibrosi (irrigidimento dei tessuti) causata dalla radioterapia e la fatigue o i problemi ossei dati dalla chemio o dall’immunoterapia”.
Ma come si trova il fisioterapista giusto, ovvero quello specializzato in riabilitazione oncologica? Come puoi capire se ti stai affidando a mani esperte? Ti aiutiamo noi, con le tips della nostra esperta, che fa parte del Progetto Linfedema Italia.
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Controlla il suo curriculum: oggi esiste un master dedicato alla riabilitazione senologica e diversi corsi di formazione per lavorare con i pazienti oncologici. Quindi, puoi verificare la preparazione dello specialista. In Rete puoi anche cercare dei professionisti con questo curriculum, visto che ormai quasi tutto hanno un sito o un profilo social, dove si fanno pubblicità e mostrano le loro credenziali. Sempre online puoi anche controllare se il fisioterapista è iscritto all’ordine.
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Chiedi a ospedali e associazioni di pazienti: l’ospedale che ti sta seguendo può consigliarti anche un buon fisioterapista. Lo stesso discorso vale per le associazioni di pazienti, che spesso collaborano con questa figura. Il passaparola è sempre una buona idea
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Valuta la prima visita: il primo appuntamento può essere un ottimo banco di prova. Il fisioterapista sa ‘leggere’ gli esami istologici e la cartella clinica? Conosce le varie terapie con i loro effetti collaterali? Ti fa domande specifiche, per esempio sul formicolio alla mano dopo un’operazione al seno? Fa una valutazione sul rischio di linfedema?
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Scegli sempre una terapia personalizzata: il numero di sedute che ti propone e la loro frequenza non sono un parametro per capire se ti stai affidando al terapista ideale, perché ogni percorso deve essere personalizzato, fatto su misura del paziente e delle sue esigenze.
Ti è stato utile questo articolo? Se hai domande sull’argomento, scrivici a info@koalastrategy.com.
Cancro e menopausa anticipata: gli esercizi per stare meglio
La nostra fisiocoach ti insegna a prevenire i disturbi causati dall’accoppiata tumore-menopausa
Sei entrata in menopausa anticipata dopo il tumore? Non ti diciamo bugie: i sintomi sono fastidiosi, dai dolori alla rigidità articolare al rischio osteoporosi, dalla sindrome genito-urinaria fino ai disturbi del sonno e dell’umore e alle classiche vampate. Ma ci sono tanti modi per tenerli a bada e stare molto meglio. “Il movimento è uno di questi” precisa la fisioterapista Sara Mantovani, coach di Koala Strategy. “Le linee guida sui pazienti oncologici consigliano due sessioni settimanali di allenamento con esercizi basati sulla forza, alternati ad allenamento aerobico. Questi consigli, poi, sono adatti anche per gli uomini: anche loro vanno in andropausa anticipata, per esempio dopo un tumore alla prostata”. Allora, leggi subito le tips della nostra esperta e tutti questi problemi saranno un lontano ricordo…
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Salta e corri: per prevenire l’osteoporosi e l’osteopenia, ovvero le ossa più sottili e deboli, prova a eseguire i cosiddetti esercizi ad alto impatto. In pratica, sono quelli che prevedono l’impatto del piede al suolo. Quindi, saltelli, corsa, marcia sul posto. Ovviamente, la gradazione dell’allenamento varia a seconda dell’età e della persona.
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Punta su aerobica e pesi al mattino: hai avuto un tumore al seno e stai prendendo un inibitore dell’aromatasi? Per combattere i dolori articolari e muscolari, privilegia gli esercizi aerobici e con i pesi e falli appena sveglia, aggiungendo anche un po’ di stretching.
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Fai riabilitazione al pavimento pelvico: la sindrome genito-urinaria causa secchezza vaginale, infiammazione, incontinenza, bruciore e dolore durante i rapporti sessuali. Anche in questo caso, il movimento è un alleato perfetto. Non un movimento qualsiasi, ma una vera e propria riabilitazione del pavimento pelvico che si fa con un fisioterapista specializzato. Vinci i dubbi e inizia questo percorso: non te pentirai.
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Prova lo stretching: la menopausa anticipata, purtroppo, dura più anni di quella naturale e il fisico, quindi, risente più a lungo di tutti gli effetti su articolazioni e muscoli. Concederti una bella sessione di stretching più volte alla settimana ti aiuta a mantenere il corpo in forma.
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Organizza la tua routine: insonnia, nervosismo e irritabilità e vampate accompagnano spesso la quotidianità? Anche in questo caso, l’attività fisica non deve mancare perché produce endorfine, gli ormoni del buonumore, favorisce il sonno e migliora le vampate. Infine, non dimenticare che per tutti questi disturbi esistono anche diversi farmaci, sia tradizionali che naturali. Parlare subito con il medico di famiglia e con l’oncologo.