La verità, vi spiego, sul tumore. Ascoltando le parole di Francesca Pisano, il pensiero va subito al titolo del famoso film ‘La verità, vi spiego, sull’amore”. Certo, nella storia con Ambra Angiolini si parla di rapporti e sentimenti, mentre qui il centro di tutto è il cancro, la malattia. Ma in tutte e due risuona la necessità di essere realisti e magari anche duri, per poi trovare una strada per ricominciare.
La testimonianza di Francesca Pisano, infermiera 30enne di origini sarde che oggi vive a Vercelli, ci ha colpite proprio per la sua verità e per i sentimenti che tante pazienti oncologiche provano durante il percorso di cura. Così, te la proponiamo proprio in occasione di Ottobre Rosa, il mese dedicato al tumore al seno. Perché, ed è il nostro motto, condividere significa un po’ anche prendersi cura di se stessi.
La diagnosi di tumore al seno è arrivata durante il Covid
L’esperienza di Francesca, lo dice lei stessa, assomiglia a quella di tante donne e ragazze che si trovano a fare i conti con il cancro. In più, però, lei fa l’infermiera, una professione che per certi versi l’ha aiutata ma, a volte, ha anche complicato le cose. “Ho ricevuto la diagnosi a 27 anni. Mi sono accorta di un nodulo facendo autopalpazione sotto la doccia, ma all’inizio non mi sono preoccupata perché avevo già avuto dei fibroadenomi. Poi è scoppiato il Covid e al lavoro sono stata travolta dall’emergenza. Così mi sono ritrovata a fare l’ecografia alla fine del primo lockdown”.
Gli esami confermano un carcinoma alla mammella e per Francesca inizia il lungo iter fatto di chemioterapie, prima, e poi dell’intervento. Ma anche comunicare ai propri cari quello che sta accadendo la mette a dura prova. “Il fatto di lavorare in ospedale mi ha aiutato a organizzare il percorso e ad averne consapevolezza, ma dall’altra parte leggere dispiacere e preoccupazione sul volto di amici e colleghi è stata dura. Tutti, poi, mi sommergevano di consigli in un momento in cui avrei solo voluto essere trattata come una semplice paziente”.
“Mi guardavo intorno e vedevo che tutti i pazienti sottolineavano il lato positivo della malattia. Invece io credo che sia solo una sfiga, punto, e mi sembra tossico questo modo così ottimistico di condividerla. Stiamo sempre bene? No. Mi vedevo bella anche senza capelli o gonfia di cortisone? Assolutamente no. Quindi ho voluto parlare anche dei lati negativi e farlo con razionalità e verità”
“Parlo del tumore perché non mi piace l’ottimismo a tutti i costi”
Francesca rivive i momenti della diagnosi e delle cure e ripercorre prima di tutto l’istante in cui ha deciso di raccontarsi, sui social e non solo. “Mi guardavo intorno e vedevo che tutti i pazienti sottolineavano il lato positivo della malattia. Invece io credo che sia solo una sfiga, punto, e mi sembra tossico questo modo così ottimistico di condividerla. Stiamo sempre bene? No. Mi vedevo bella anche senza capelli o gonfia di cortisone? Assolutamente no. Quindi ho voluto parlare anche dei lati negativi e farlo con razionalità e verità”.
Infatti, Francesca non nasconde i momenti più difficili, da quando ha dovuto comunicare la diagnosi alla famiglia e al marito, fino alle chemio e al periodo degli interventi. “La prima operazione non è andata bene, quindi sono stata in ballo tre mesi ed è stato tosto perché alla gente sembrava tutto risolto, cominciavano anche a ricrescermi i capelli, ma io stavo davvero male”.
“Mi hanno aiutata la psicoterapia e l’ironia”
Gli occhi di Francesca si velano di tristezza perché quei momenti bui sembrano ancora così vicini. Ma raccontare la verità significa anche condividere consigli e soluzioni. “La psicoterapia mi ha aiutato tantissimo, ho chiesto il supporto di uno specialista sin dall’inizio. E poi ho cercato di ironizzare: per esempio ho chiamato i miei drenaggi Bobby perché mi seguivano ovunque come un cagnolino e facevo ridere le amiche con i dettagli sulla mia protesi al seno”.
Francesca sorride e ricorda così anche i momenti felici, come l’addio al nubilato e il matrimonio della sorella e le sue nozze, così intense ed emozionanti proprio perché la fatica per arrivare a quel giorno era stata tanta…
“Parlate del tumore e vivete ogni emozione”
Nel percorso di ogni paziente oncologico si rincorrono tempeste e istanti di quiete, lacrime e sorrisi. E il segreto per farcela sembra proprio accettare e vivere ogni sfumatura. “Se dovessi dare dei consigli direi, prima di tutto, di parlare della malattia, non per forza sui social ma, per esempio, con le amiche perché anche farsi vedere deboli è importante. Poi sappiate che la vostra vita cambierà e assomiglierà alle montagne russe, con tante discese nel baratro ma anche tante risalite e a quel punto vi godrete di più quello che c’è lassù”.
“Insomma, vivete tutte le emozioni, nel bene e nel male, senza vie di mezzo. Arriveranno i momenti di grande sconforto in cui vorrete mollare tutto: accettateli perché anche quelli passeranno”. Dopo ogni tempesta, si sa, torna a splendere il sole e fa capolino anche la voglia di sognare. Il desiderio più grande di Francesca è diventare mamma. “Spero di realizzarlo in un modo o nell’altro. È il mio sogno da quando ero bambina: ora si è allontanato un po’ ma spero di realizzarlo”.
Leggi anche...
Non è stato trovato nulla.