rientro al lavoro dopo malattia oncologica

Ritorno al lavoro dopo una malattia lunga: fallo con il sorriso

Tornare al lavoro dopo un tumore non è solo una questione personale: è un fenomeno che coinvolge migliaia di donne ogni anno in Italia. I numeri aiutano a capire quanto sia diffusa questa esperienza, ma ci possono essere diversi ostacoli sulla strada del rientro al lavoro dopo la malattia oncologica.

Circa il 50% delle nuove diagnosi di cancro avviene in età lavorativa, Ogni anno sono circa 100mila le persone che vanno ad aggiungersi al milione e mezzo di “pazienti-lavoratori” oncologici rientrati al lavoro dopo un tumore. Tra le donne, quelle operate al seno rappresentano il gruppo più numeroso: si stimano tra 30.000 e 40.000 casi annui di rientro.

Tornare al lavoro dopo il cancro: quali difficoltà

Secondo i dati il 42% delle donne sottoposte a intervento per tumore riscontra un reinserimento lavorativo problematico per via dei sintomi persistenti che rendono difficile la quotidianità professionale:

  • Fatigue (stanchezza cronica)
  • Problemi emozionali
  • Deficit di attenzione e memoria
  • Dolore cronico
  • Disturbi del sonno

Questi effetti collaterali delle terapie non scompaiono da un giorno all’altro e possono impattare significativamente sulla capacità di svolgere le mansioni come prima. A tutto ciò si aggiunge il fatto che al ritorno al lavoro dopo la malattia oncologica, molte donne si sentono discriminate o subiscono un demansionamento che accettano passivamente per non creare problemi.
Queste esperienze alimentano la paura dell’isolamento e della scarsa comprensione da parte di colleghi e datori di lavoro, trasformando quello che dovrebbe essere un momento di rinascita in una fonte di ansia e disagio.

Rientrare al lavoro dopo un lungo percorso di malattia e di cura è un momento atteso che può essere fonte di ansia e preoccupazione. Provare dubbi e insicurezze è normale ma, come ci spiega la cancer coach Mara Mussoni, la priorità dev’essere tutelare la propria salute, sia fisica che psicologica.

Il valore del lavoro per la guarigione

Nonostante le difficoltà, tornare al lavoro è una tappa fondamentale verso il ritorno alla normalità. Diversi studi dimostrano che le pazienti oncologiche che riprendono l’attività lavorativa presentano livelli inferiori di ansia, depressione e angoscia rispetto a chi non riesce a rientrare.
Il lavoro non è solo una fonte di reddito: è identità, socialità, routine. Per questo è importante affrontare il rientro con consapevolezza, preparazione e il supporto giusto.

Gli esperti concordano: servono interventi su più fronti per facilitare il reinserimento. La collaborazione tra oncologi, medici del lavoro, aziende e associazioni è essenziale per sviluppare protocolli di supporto personalizzati. Adattamenti ergonomici, flessibilità organizzativa e programmi di ritorno graduale facilitano il processo.
Ma anche a livello personale si può fare molto. Conoscere i propri diritti di malato oncologico, pianificare il rientro e affrontare con consapevolezza dubbi e paure sono passi fondamentali per trasformare questa sfida in un’opportunità di crescita.

Affrontare le insicurezze

La diagnosi di cancro, l’intervento, le prime cure… E poi, per lasciarsi le tappe più difficili e dolorose, la voglia di tornare al lavoro. Da una parte, c’è il desiderio di dimostrare di essere sempre validi professionisti dall’altra c’è la consapevolezza che molto è cambiato, a cominciare da te stessa. L’idea di rientrare al lavoro dopo la malattia oncologica può generare dubbi e ansia.
“Il tumore fa da spartiacque, esiste sempre un prima e un dopo” spiega Mara Mussoni. “Tanti pazienti oncologici mi confidano che il lavoro è un capitolo critico, che innesca dubbi e malesseri”. Ci si può chiedere se si sarà in grado di svolgere i compiti come un tempo, se ci saranno limitazioni e come affrontare le reazioni di colleghi e i datori di lavoro.

I consigli del cancer coach

In questa nuova fase, è importante ricordare che la legge tutela i lavoratori che si ammalano di cancro, considerandoli persone con disabilità e garantendo il diritto a richiedere adeguamenti ragionevoli sul luogo di lavoro. Avere consapevolezza dei propri diritti di malato oncologico può aiutare a ritrovare quella sicurezza necessaria per avere successo nel rientro al lavoro dopo il cancro.
Tornare alla routine lavorativa implica una nuova fase di adattamento e di transizione che richiede una certa pianificazione. Con l’aiuto della nostra esperta cancer coach, Mara Mussoni, abbiamo stilato alcuni consigli pratici, semplici ma efficaci, per affrontare al meglio questo delicato passaggio, concentrandosi sul percorso di rinascita personale e professionale.

Scrivi le tue paure

Se rimetterti alla scrivania ti angoscia, devi porti le domande giuste per fare chiarezza. Per esempio, puoi domandarti:

  • Ho le motivazioni valide per continuare questo percorso?
  • Le me mansioni si possono conciliare con la nuova quotidianità e con il bisogno di più tempo per la mia salute?
  • Le mie priorità sono cambiate con la malattia?

Metti domande e risposte su carta per essere lucida e per cominciare a riflettere in maniera costruttivo.

Prova a fare i conti

Paure e dubbi possono essere tanti, ma il lato economico non va sottovalutato e devi averlo ben chiaro. Non c’è niente di meglio che valutare la tua situazione dal punto di vista del budget familiare. Metti nero si bianco i tuoi costi, le spese che devi sostenere e quelle che potresti ridurre. a quel punto fai un confronto, potresti scoprire che puoi permetterti di fare un part time o che puoi cercare un impiego diverso, anche con uno stipendio inferiore, se questo ti fa sentire meglio.

Supera la tue insicurezze

Prepara il rientro al lavoro con calma e pensa ai dettagli, così da individuare le possibili soluzioni alle tue paure. Per esempio, temi il giudizio dei colleghi sul tuo aspetto, sui capelli o sulla tua professionalità? Allora scegli il tuo look con attenzione, compra una parrucca o delle extension, concorda un pranzo con i colleghi per avere aggiornamenti: fai tutto quello che ti serve per ripartire con fiducia e serenità. Se hai superato la malattia, il lavoro sarà una ‘gara’ più semplice: non dimenticarlo. Anzi, ripetitelo spesso.

Scegli il grado di riservatezza

Non devi parlare per forza del tumore, scegli tu con chi farlo. Ovviamente, il datore di lavoro è informato del tuo stato di salute. Per il resto nessuno è obbligato a raccontare a chiunque l’accaduto o a dare aggiornamenti. Se vuoi, confidati con chi è più sensibile, anche solo per esperienza. Affronta subito anche chi nutre delle perplessità sulle tue capacità dopo la malattia.

Fai nuovi progetti

Inizia a lavorare al piano B: il rientro al lavoro dopo la malattia è stato deludente? Se non ti senti più a tuo agio, ma non puoi fare a meno dello stipendio, comincia a preparare la strada per la tua svolta professionale: manda curriculum, cerca contatti, frequenta corsi online, consulta degli esperti… Fai tutto quello che serve e quando sarà il momento di cambiare, potrai farlo.

Conosci i tuoi diritti

Considera i tuoi doveri e le tue responsabilità e parla serenamente con il tuo datore di lavoro delle mansioni, delle tempistiche, del ruolo. Ricorda che la legge tutela i malati oncologici sia con un adeguamento delle mansioni lavorative e l’esenzione dal lavoro notturno, sia con la possibilità di passare al part time o forme di lavoro agile, con la facoltà di tornare a tempo pieno quando ci si sente pronti.

Contributor

Nutrizionista Istituto Nazionale dei Tumori, Patrizia Pasanisi

Con un passato di paziente oncologica, oggi Mara Mussoni è la prima Cancer Coach Professionista Certificata in Italia, Coach ACC ICF, Formatrice e docente di counseling oncologico. Collabora con  medici e  associazioni che danno sostegno ai malati di tumore. 

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