Tutti i vantaggi della biopsia liquida
Un semplice prelievo di sangue rivoluziona l’approccio oncologico. La biopsia liquida è una tecnica che si sta consolidando negli ultimi 10 anni. Offrendo informazioni precise in modo rapido e non invasivo, trasforma il percorso di cura dei pazienti oncologici. Dalla diagnosi al monitoraggio, fino alla personalizzazione delle terapie, scopriamo le novità
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Immagina un esame semplice, rapido e indolore, come un normale prelievo di sangue, che però fornisce informazioni importanti sulla presenza, l’evoluzione e le caratteristiche di un tumore. Non è fantascienza, bensì è la realtà sempre più concreta offerta dalla biopsia liquida.
Questo strumento, dall’approccio minimamente invasivo, permette di analizzare i fluidi corporei, così da scovare la presenza di tracce tumorali, e aiutare l’oncologo nella diagnosi, nel monitoraggio e nel trattamento di diversi tipi di tumore. Grazie a questa tecnica, infatti si può attuare una Target Therapy efficace.
Che cos'è e come funziona la biopsia liquida
La biopsia liquida consiste nel ricercare e analizzare materiale genetico tumorale all’interno di fluidi corporei. Le cellule tumorali rilasciano frammenti del loro DNA (chiamati ctDNA da circulating tumor DNA) o cellule intere (chiamate CTC da Circulating Tumor Cells) nel flusso sanguigno o in altri fluidi corporei.
Quindi, analizzando semplicemente questi elementi attraverso un campione di sangue o di altri fluidi in caso di tumori specifici (come per esempio i tumori cerebrali o i tumori al polmone) i medici possono ottenere indicazioni preziose. Dopo un rapido prelievo, la biopsia liquida va a caccia delle cellule tumorali per fornire informazioni che caratterizzano meglio la malattia e orientano le cure.
Infatti, l’analisi di laboratorio del ctDNA o delle CTC rileva le caratteristiche e le alterazioni nel DNA del tumore che possono influenzare la sua sensibilità o resistenza a diversi trattamenti. Questo permette di capire in tempo reale quale strada terapeutica è opportuno seguire per una cura mirata e più efficace.
Differenze tra biopsia liquida e biopsia tissutale
A differenza della biopsia tissutale tradizionale, che richiede il prelievo di un campione di tessuto tumorale, spesso tramite un intervento chirurgico, la biopsia liquida è certamente meno invasiva e anche più veloce nel fornire risultati.
Infatti, gli esiti con la biopsia tradizionale arrivano in genere dopo 4 settimane. Al contrario, la biopsia liquida dà i risultati in una settimana. Le differenze non finiscono qui.
Mentre la biopsia tradizionale offre una “fotografia” del tumore di quel momento e di quel punto esatto, la biopsia liquida consente un monitoraggio dinamico e in tempo reale della malattia nella sua evoluzione e nella sua risposta alle terapie. Questa tecnica può anche aiutare a capire meglio l’eterogeneità del tumore, che la biopsia effettuata in un singolo sito potrebbe non cogliere appieno.
Per quali tumori si esegue oggi la biopsia liquida
La biopsia liquida è già utilizzata nella pratica clinica per diversi tipi di tumore e per vari scopi. Si sta dimostrando, infatti, molto utile per stabilire la cura e personalizzarla.
- Tumore del colon-retto: si usa la biopsia liquida per decidere la terapia più efficace, stabilire la sensibilità o la resistenza ai trattamenti. Può anche aiutare a capire quando riprendere le terapie dopo una sospensione (il cosiddetto “rechallenge“). L’utilizzo dopo l’intervento chirurgico per i tumori ad alto rischio aiuta a guidare la scelta della chemioterapia adiuvante e a personalizzare il trattamento. “La biopsia liquida per il cancro al colon-retto è lo strumento ideale per individuare il trattamento post-chirurgico nei pazienti con tumore del colon. Questo esame facile e veloce permette di personalizzare la cura ed escludere terapie che causerebbero solo inutili tossicità e sofferenze” spiega il professor Alberto Bardelli, coautore dello studio Pegasus e Direttore Scientifico dell’IFOM, Istituto di Oncologia Molecolare dell’AIRC. “Questo è ciò che chiamiamo medicina di precisione, che ha un impatto positivo sulla qualità della vita dei malati”.
- Tumore al seno: la biopsia liquida potrebbe essere fondamentale per prevedere le recidive, in pazienti ad alto rischio, con un anticipo di mesi o persino di anni prima che si manifestino clinicamente, come dimostrato dai risultati di uno studio condotto all’Institute of Cancer Research di Londra e presentati all’ultimo congresso dell’American Society of Clinical Oncology (Asco) a Chicago. È efficace per identificare specifiche mutazioni, come la mutazione del gene ESR1, ovvero una mutazione cosiddetta “acquisita” perché si sviluppa solo in seguito al trattamento con la terapia ormonale e genera resistenza a questi farmaci. L’analisi sul DNA circolante sembra in grado, infatti, di identificare mutazioni che nel tessuto potrebbero risultare impossibili da trovare. Questo permette di indirizzare e adeguare la cura verso nuovi farmaci ormonali come i SERD orali. , che dovrebbero bypassare il problema della resistenza sviluppata nel trattamento del tumore al seno positivo ai recettori ormonali in fase avanzata (HR+).
- Tumore del polmone: questo è l’organo da cui tutto è cominciato. La biopsia liquida valuta la risposta nei pazienti con carcinoma polmonare con mutazione del gene EGFR e serve per individuare precocemente eventuali meccanismi di resistenza acquisita. Si calcola che in Italia ci siano ogni anno 8.000 pazienti con tumore al polmone candidati alla biopsia liquida.
- Altri tumori: l’utilizzo della biopsia liquida si sta allargando anche ai tumori della prostata e al melanoma nella forma avanzata. Mentre sono in corso diversi studi anche per il monitoraggio del trattamento dopo l’intervento chirurgico.
Vantaggi della biopsia liquida per il paziente
I principali vantaggi della biopsia liquida sono la sua natura non invasiva e la possibilità di ripetere l’esame facilmente nel tempo, la rapidità dei risultati e la capacità di fornire una visione dinamica del tumore. Pertanto si tratta di una procedura che può migliorare la qualità della vita dei pazienti, evitando metodi più dolorosi.
Soprattutto, gli studi stanno valutando un altro vantaggio della biopsia liquida che permette di monitorare i progressi delle cure, con il beneficio per il paziente di sostituire un farmaco o di cambiare terapia tempestivamente, orientando gli interventi con una strategia personalizzata più efficace.
Un recente studio dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, centro di eccellenza in Italia per il trattamento dei tumori testa-collo, ha confermato che la biopsia liquida può rivoluzionare la diagnosi e il monitoraggio dei tumori testa-collo HPV correlati. Il test ha dimostrato ha dimostrato una sensibilità del 100% nella diagnosi dei tumori delle tonsille e della base lingua, HPV-correlati. Offrendo indicazioni precise anche per determinare la necessità di terapie adiuvanti post operatorie e il rischio di recidiva. Grazie alla rilevazione dell’HPV-DNA circolante, il test ha dimostrato una sensibilità del 100% nella diagnosi dei tumori di tonsille e base lingua. “La biopsia liquida rappresenta uno strumento centrale nel trattamento dei tumori orofaringei HPV correlati” ha detto il professor Raul Pellini, direttore di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale dell’Istituto Regina Elena. “Consente una diagnosi precoce, può essere utilizzato come test di screening e offre indicazioni preziose anche per personalizzare le terapie post-operatorie e intervenire tempestivamente in caso di recidiva”.
Dove si fa la biopsia liquida in Italia
La biopsia liquida in Italia viene adottata sia nella pratica clinica che nella ricerca, con applicazioni che vanno dalla diagnosi precoce al monitoraggio e alla personalizzazione delle terapie oncologiche, nella gran parte degli ospedali.
- L’Istituto Oncologico Veneto (IOV) di Padova è tra i centri italiani coinvolti nei principali studi clinici sulla biopsia liquida, come il progetto Pegasus per il tumore del colon-retto. Qui la biopsia liquida viene utilizzata per guidare la chemioterapia post-chirurgica in base alla presenza di DNA tumorale circolante, con l’obiettivo di personalizzare e ottimizzare i trattamenti. Esegue test di biopsia liquida per la ricerca di mutazioni genetiche (ad esempio EGFR) nei tumori solidi, in particolare nei tumori del polmone e del colon-retto.
- Il Policlinico Gemelli di Roma, uno dei maggiori poli oncologici d’Italia, offre un nuovo servizio dedicato alla biopsia liquida, basato su technology transfer, aperto non solo ai pazienti seguiti nella capitale, ma a tutti coloro che ne fanno richiesta. Per ora, a livello clinico, le indicazioni di rimborso del test, riguardano i pazienti affetti da tumore del polmone con mutazioni EGFR e da tumore del seno con mutazioni ESR1. L’iniziativa sviluppata grazie a una partnership tra Guardant Health e Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS sfrutta la piattaforma digitale di sequenziamento messa a punto da Guardant Health, con capacità diagnostiche avanzate per il cancro e di ricerca oncologica. Ma l’accordo di partnership del Gemelli comprende anche programma di ricerca per l’ulteriore implementazione del test in routine diagnostica per altre forme tumorali.
- All’Ospedale Gaslini di Genova la biopsia liquida viene utilizzata nell’ambito della medicina di precisione in oncologia pediatrica, in particolare per la diagnosi e il monitoraggio del neuroblastoma ad alto rischio nei bambini.
- Per l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano la biopsia liquida è una realtà concreta. L’istituto ha sviluppato una innovativa biopsia liquida per la diagnosi precoce delle lesioni precancerose del colon-retto, soprattutto nei pazienti con Sindrome di Lynch, e partecipa a studi multicentrici nazionali come il progetto Pegasus per il monitoraggio post-chirurgico del tumore del colon.
- All’Ospedale San Raffaele di Milano la biopsia liquida è oggetto di numerosi progetti di ricerca. In particolare per i tumori cerebrali, come gliomi e meningiomi di alto grado, sia per la diagnosi sia per il monitoraggio della malattia e la valutazione della risposta ai trattamenti.
- Allo IEO di Milano la biopsia liquida è disponibile sia come servizio clinico sia come parte di protocolli di ricerca avanzata, come strumento fondamentale per l’oncologia di precisione e la personalizzazione delle cure nei principali tumori solidi.
- Anche all’Humanitas di Rozzano la biopsia liquida è una realtà consolidata, impiegata per diverse tipologie di tumore e accessibile ai pazienti oncologici secondo indicazioni cliniche precise o nell’ambito di studi sperimentali.
Il futuro della biopsia liquida nella diagnosi precoce
I ricercatori sono fiduciosi che nei prossimi anni la biopsia liquida diventerà un esame fondamentale. Una delle prospettive per il futuro è il suo potenziale utilizzo nella diagnosi precoce e nello screening oncologico di tumori al seno, del polmone, del colon-retto e della prostata.
L’idea è quella di poter rilevare la presenza di un tumore in fasi molto iniziali, anche in persone asintomatiche ma a rischio, tramite un semplice prelievo di sangue. Gli studi condotti indagano questa possibilità, cercando ‘segnali’ in persone apparentemente sane per cogliere le prime tracce di tumore con test ultrasensibili anche in presenza di minime quantità di ctDNA.
Dunque, la biopsia liquida è una tecnica innovativa che sta già avendo un impatto sulla cura del cancro, migliorando la capacità di personalizzare le terapie e monitorare la malattia. Il suo potenziale anche per la diagnosi precoce e lo screening è notevole. Magari non sostituirà la biopsia tissutale, ma è sicuramente uno strumento aggiuntivo prezioso per migliorare la diagnosi e il trattamento del cancro.