Una malattia come il cancro ti cambia, lo sai bene anche tu. A volte lo fa così nel profondo da stravolgere prospettive e priorità e da spingerti a scendere in campo. E’ quello che è successo a Laura Marziali, una nuova amica di Koala Strategy.

Dalle terapie migliori ai permessi per te e per i caregiver, sono tanti gli aspetti che devi conoscere per tutelarti e avere il meglio nel tuo percorso di cura. Ma spesso è difficile conoscere queste norme e vederle riconosciute. Ecco perché faremo chiarezza su leggi e diritti con una serie di articoli e di contenuti utili e Laura Marziali ci aiuterà a spiegarli meglio. Allora, te la presentiamo con questa intervista speciale.

Presentati

“Mi chiamo Laura Marziali, ho 34 anni, sono di origini marchigiane ma vivo in diverse parti d’Italia”.

Che cosa fai nella vita?

“Mi occupo di teatro: sono una performer e una team builder, quindi utilizzo le tecniche del teatro e dell’improvvisazione teatrale per costruire gruppi. E sono la responsabile di un’organizzazione di volontariato: si chiama C’è tempo OdV e si occupa di fare informazione e divulgazione in ambito oncologico e di diritti. Poi sono in tour in tutta Italia con lo spettacolo “C’è tempo tour”, dove racconto la mia storia oncologica e, nella seconda parte, c’è una conferenza con esperti del settore”.

Il momento della tua vita che vorresti dimenticare

“Se penso al momento più complesso potrei raccontarvi di quando ho ricevuto la diagnosi di tumore. Ma in realtà il momento davvero da dimenticare è quando sono entrata in follow-up e ho capito che dovevo rientrare nella società e potevo ricominciare la vita di prima. Infatti, ho sentito quanto fosse complesso questo passaggio visto che la società non è pronta a riaccogliere le persone che sono state male e hanno una disabilità invisibile come quella oncologica”.

"Vorrei lavorare sempre di più nell'attivismo in ambito oncologico perché credo che sia necessario avvicinare le persone a questi temi, raccontando e condividendo storie e battaglie e rendendo i pazienti molto più consapevoli dei loro diritti".

Se ti dico tumore e diritti, rispondi...

“Rispondo che c’è una pesante discriminazione perché le persone che hanno avuto un tumore sono viste come fragili e non ‘performanti’ come la società vorrebbe. Infatti, stiamo portando avanti una lotta per il diritto all’oblio oncologico, che permetterebbe a tutte le persone guarite da un tumore di non dover più dichiarare la malattia quando sono passati un tot. di anni (aspetto che penalizza gli ex pazienti quando, per esempio, chiedono un mutuo o un prestito). Speriamo che questa legge venga presto promulgata. Ma sono tantissimi i diritti sui cui pazienti oncologici devo poter contare per vivere al meglio la malattia”.

In futuro vorresti...

“Vorrei lavorare sempre di più nell’attivismo in ambito oncologico perché credo che sia necessario avvicinare le persone a questi temi, raccontando e condividendo storie e battaglie. Mi piacerebbe che ci fosse davvero un’uguaglianza effettiva, formale e sostanziale tra tutte le persone, al di là della patologia che stanno vivendo”.