La forza di vivere associazione cancro

La Forza di Vivere ETS: la strada per ritrovarsi dopo il cancro

Quando una diagnosi di cancro irrompe nella vita, a cambiare non è solo la quotidianità del paziente. Cambia l’assetto emotivo di un’intera famiglia, le priorità, perfino il modo in cui ci si guarda allo specchio. Da più di cinquant’anni, La Forza di Vivere ETS – erede di Attive come prima Onlus – accoglie questo smarrimento e lo trasforma in percorsi di cura e di rinascita, gratuiti e su misura.

“Il nostro scopo è aiutare i pazienti oncologici, i loro caregiver e i figli,” spiega Stefano Gastaldi, psicologo psicoterapeuta e responsabile scientifico dell’associazione. “Ci occupiamo del benessere di tutta la famiglia perché sappiamo che, quando si parla di cancro, ad ammalarsi è l’intero nucleo.”

L'Associazione in breve

Chi: La Forza di Vivere ETS (già Attive come prima Onlus), attiva dal 1973 a Milano.

Per chi: persone con diagnosi oncologica, caregiver e figli.

Cosa offre: supporto psicologico, medico e legale, attività psico‑corporee, percorsi per bambini, adolescenti e lutto.

Dove: ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda (Milano) + servizi online in tutta Italia.

Costo: servizi gratuiti.

Contatti: segreteria@laforzadivivere.org • 02 688 9647 • www.laforzadivivere.org

Chi siamo

La storia dell’associazione nasce nel 1973 all’Istituto dei Tumori di Milano grazie all’intuizione di Ada Burrone, operata al seno, affiancata dal professor Pietro Bucalossi, suo chirurgo, e da Umberto Veronesi, insieme a molti sostenitori. “Oggi la nostra sede è presso l’Ospedale Niguarda di Milano,” ricorda Gastaldi, “ma grazie alla tecnologia offriamo servizi a pazienti in tutta Italia.” Dalla fine degli anni Ottanta e poi negli anni Novanta la missione si è allargata: non più soltanto le donne operate di tumore al seno, ma tutti i pazienti oncologici, indipendentemente da genere e patologia, con il coinvolgimento attivo dei familiari.

La qualità di vita del paziente passa anche dalla rete che ha attorno.

Servizi e attività dell'associazione

La forza dell’organizzazione sta nell’approccio olistico e integrato. “Siamo nati mezzo secolo fa come Attive come Prima e da allora abbiamo sviluppato diversi metodi per offrire il miglior supporto psicologico e non solo,” prosegue Gastaldi. Ai colloqui individuali e ai gruppi di sostegno si affiancano orientamento e assistenza di medicina generale – utili anche per gestire gli effetti collaterali delle terapie – e un servizio di accoglienza e supporto legale. Tutto viene costruito in base ai bisogni reali: non esistono percorsi standard, ma accompagnamenti che si modificano al cambiare della persona e della fase di malattia.

Accanto al lavoro clinico, La Forza di Vivere propone attività psico‑corporee che aiutano a rielaborare emozioni e vissuti traumatici, a rimettere in dialogo mente e corpo:

  • Biodanza, Tai Chi Qi Gong, Yoga e Arteterapia (YogArte) per l’ascolto di sé e il movimento;
  • Somatic Experiencing e PhotoVideoTherapy per lavorare sulle memorie del trauma;
  • Auto Shiatsu per ridurre lo stress,
  • La Forza e il Sorriso, un programma dedicato all’autostima e alla bellezza delle donne in terapia.

“Sono attività ideali per rielaborare le emozioni scaturite durante la malattia e ritrovare equilibrio,” sottolinea il dottor Gastaldi.

La forza di vivere onlus Gastaldi

Perché partecipare a un gruppo di auto aiuto

Uno dei tratti più originali è l’attenzione ai figli dei pazienti. “Con i bambini lavoriamo in gruppo usando attività artistiche e creative: non parliamo della malattia, ma li aiutiamo a riconoscere e trasformare ansie e difficoltà,” racconta Gastaldi.

Nella pratica questo significa iniziative come Labo Bimbi (8–11 anni) e Caro Figlio (12–21 anni), attività si sostegno psicologico pensate per dare spazio e strumenti alle emozioni sia ai piccoli che agli adolescenti e giovani adulti. Quando la malattia spezza una vita, l’associazione resta presente con Kintsugi, un percorso di sostegno nel lutto che aiuta a trovare nuove traiettorie di senso nella frattura.

Il supporto che troverai in associazione

Il sostegno si estende ai caregiver – partner, familiari, persone vicine – con percorsi individuali e di gruppo. “Offriamo sostegno psicologico al partner e alla famiglia,” dice Gastaldi, “perché la qualità di vita del paziente passa anche dalla rete che ha attorno.”

L’obiettivo per il futuro è chiaro: raggiungere sempre più persone, facendo rete con associazioni, società scientifiche di psicologia e psiconcologia, e realtà del territorio. “Abbiamo sempre fatto rete e continueremo a farlo. Il sogno è farci conoscere sempre di più,” confida Gastaldi.

A Milano, la casa dell’associazione è l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda; ma la sua presenza corre online, ovunque ci sia bisogno, e soprattutto resta gratuita. “Vi aspettiamo,” conclude Gastaldi. “Insieme possiamo alimentare la forza di vivere.”

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