La cancer coach offre il sostegno emotivo che serve a pazienti e caregiver
Un gruppo di mutuo auto aiuto dedicato a donne che affrontano un tumore, nato dall’esperienza personale e professionale di Laura Lodi, psiconcologa e fondatrice del progetto. Un luogo sicuro dove condividere paure, emozioni, speranze. Perché la malattia è una parentesi nel racconto della vita
Sai chi è una cancer coach? Una persona che ti prende per mano e ti guida all’inizio di una strada, accogliente e sicura. Da lì, guardandoti negli occhi, ti spiega come iniziare il tuo cammino e arrivare fino in fondo. A qualunque paziente oncologico servirebbe una figura così. Per fortuna, esiste.
Si chiama Mara Mussoni, la prima cancer coach italiana certificata, cha offre counseling oncologico a malati e caregiver. E che ci aiuta ad aiutarti
Classe 1974, sammarinese di origini, si presenta dicendo di aver già vissuto almeno un paio di vite. Nella prima c’è stato proprio l’incontro con il cancro.
“Avevo 18 anni, stavo per partire per la gita scolastica, quando una crisi d’asma mi ha portato a un passo dal soffocamento” racconta. La corsa da un ospedale all’altro trova fine a Bologna, dove un medico le annuncia che ha un linfoma non Hodgkin al quarto stadio con diverse metastasi e, senza troppi giri di parole, aggiunge che ha solo il 30% di possibilità di farcela. “Quella comunicazione è stata una violenza, un abuso”.
Dopo il terremoto, Mara prova a ripartire dalle macerie con diversi cicli di chemioterapia e radioterapia. La malattia regredisce, anche se i suoi sogni di ragazza si spezzano per sempre. “Volevo studiare lingue e viaggiare per il mondo, invece ho dovuto accontentarmi di fare la contabile. Non è stato facile, anche perché a quei tempi il cancro era una vergogna, qualcosa che non andava nemmeno nominato”.
Gli anni passano: Mara diventa mamma e anche questo momento assomiglia a una corsa a ostacoli, con gli strascichi lasciati dalle terapie. Poi un giorno, grazie a un amico, inizia un percorso di crescita personale. “Mi si è aperto un mondo: ho compreso che non aver mai parlato della malattia e non averla accettata, mi aveva reso un’eterna malata”.
Come funziona il counseling oncologico
Così comincia il suo percorso di studio, in Italia e all’estero, dove scopre proprio la figura del cancer coach. “Ho sentito subito che era il mio lavoro. Ho ottenuto la certificazione in America e poi ho creato un metodo tutto mio, da zero: un protocollo certificato e molto pratico che si adatta alle esigenze del singolo”.
In 10 anni, la dottoressa Mussoni ha seguito quasi 500 persone e si ricorda ancora la prima donna che si è rivolta a lei ed è rifiorita sotto i suoi occhi.
ll metodo CancerCoach di Mara Mussoni si articola in sei incontri telefonici. “La persona mi racconta di sé e poi partiamo subito con degli esercizi pratici per cambiare comportamenti e pensieri sbagliati. Lo scopo? Dare gli strumenti che portano il paziente a reagire alla malattia, a non esserne più vittima. Di solito, davanti a un tumore siamo passivi, deleghiamo tutto agli altri, invece è fondamentale essere protagonisti e autonomi per guarire davvero. Il mio motto è migliorare la vita oltre la cura e per farlo lavoro sul benessere mentale, sradicando quelle dinamiche disfunzionali che c’erano già prima del tumore”.
Dal 2021 Mara ha lanciato il Master in coaching oncologico, che ha già formato 50 professionisti. Da oggi regalerà alcuni dei suoi preziosi consigli anche a Koala Strategy. “Insieme, possiamo cambiare la mentalità: ancora oggi il cancro viene definito il male, l’intruso, la bestia, l’ospite… Viene sempre visto come qualcosa di esterno, che ci attacca. Invece dobbiamo chiamarlo con il suo nome e imparare a viverlo nel modo migliore”.
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