Pasticcera per passione, ingegnere per professione e sognatrice per scelta. Si definisce proprio così Roberta Marino. Una cascata di capelli che le incornicia il viso, una voce allegra che ti spinge a chiacchierare, questa donna di 37 anni, sembra avere già vissuto tante vite. Nata in Sicilia, dopo la maturità si trasferisce a Milano perché vuole fare l’ingegnera da quando è piccola e lo ripete con il sorriso, sottolineando con orgoglio la declinazione al femminile di questa professione.

Si laurea al Politecnico di Milano e muove i primi passi nel suo settore. Quando è ormai convinta di aver trovato il suo posto nel mondo, arriva il destino, che la porta a cambiare strada,  impiego e città.

Roberta Marino arriva così a Torino. “Qui ho ricominciato da capo e per conquistare i nuovi colleghi portavo in ufficio torte e biscotti. Preparare i dolci è sempre stata la mia passione che ho coltivato fin da bambina”. Impasti e creme le aprono le porte di un’altra dimensione, quella della televisione. Roberta, infatti, partecipa a Bake off Italia, il famoso talent show in onda su Real Time. “È stata un’esperienza fantastica: l’unica preoccupazione era cucinare dolci! Quando l’avventura è finita, ho continuato a godermi apparizioni, show cooking e tanto divertimento”. 

Ma il sogno di Roberta Marino ha un brusco risveglio. In quella ‘quotidianità zuccherosa’ irrompe un tornado che sradica ogni certezza.

Roberta Marino - Koala Strategy

“Ho accettato il mio tumore, perché ho capito che io non sono la mia malattia. Io faccio e sono tanto altro. Ho promesso a me stessa che non permetterò a niente e a nessuno di rendermi infelice. Non voglio più sprecare nemmeno un momento di gioia”.

Roberta Marino

I sintomi del tumore all'occhio

Ma il sogno di Roberta Marino ha un brusco risveglio. In quella ‘quotidianità zuccherosa’ irrompe un tornado che sradica ogni certezza. È l’estate del 2020 e Roberta si sta godendo il relax delle vacanze al mare, quando accusa dei disturbi all’occhio destro. “La vista era annebbiata. In realtà, già nei mesi precedenti avevo sentito prurito, però avevo dato la colpa allo smart working, a continue call e meeting on line davanti allo schermo”.

Nel giro di pochi giorni, invece, i problemi per Roberta Marino peggiorano. Quando comincia a vedere dei veri e propri lampi, si precipita al Pronto Soccorso. “Mi ricordo ancora il viso cupo e lo sguardo serio dell’oculista che mi ha visitato. Mi ha annunciato che avevo un enorme melanoma nell’occhio. Ho sempre controllato i nei, perché ho la carnagione molto chiara, ma ignoravo che questa patologia potesse colpire anche l’occhio”.

Roberta scopre presto che il melanoma oculare è una forma molto rara di tumore, che purtroppo dà sintomi quando ormai è in fase già avanzata. Mentre stenta a crederci e si chiede perché le stia accadendo, le sue condizioni peggiorano: il melanoma spinge sulla retina, che rischia di staccarsi. Comincia una corsa contro il tempo, tra esami e approfondimenti che Roberta deve affrontare in solitudine per colpa delle restrizioni imposte dalla pandemia. “Sono entrata all’improvviso nel mondo del cancro, sospesa tra angoscia, domande pesanti come macigni e il terrore che ci fossero già altre metastasi” racconta Roberta Marino. Una volta diagnosticato il melanoma oculare, infatti, è prassi controllare se il tumore si è diffuso silenziosamente ad altri organi del corpo,  attraverso altri esami come radiografie, risonanza o tomografie computerizzate.

Per fortuna, Roberta è pulita, un termine che sente per la prima volta. Così come per la prima volta deve ascoltare altre parole difficili, quasi crudeli. I medici, infatti, le illustrano le due opzioni possibili: può togliere l’occhio oppure può sottoporsi a un’operazione seguita  dalla radioterapia. Per curare il suo tumore Roberta Marino, sceglie la seconda strada, anche se non le offrono alcuna garanzia. “Per certi versi è stato tutto veloce: in tre settimane mi hanno operata e ho portato a termine le cure. Il dolore rimane e anche la paura, perché ogni quattro mesi devo entrare nel tunnel dei controlli. Però, mi sono abituata al mio occhio monello e al fatto di vedere a metà, quindi voglio godermi ogni istante al cento per cento”.

La reazione al tumore oculare

Quando la diagnosi e il dolore le sono piombati addosso senza un perché, Roberta Marino reagisce con grinta. “Ho un’esistenza piena, tanti hobby come la pole dance, gli amici e una famiglia meravigliosa. Accetto la malattia ma non lascio che abbia il sopravvento. Non voglio che niente e nessuno possano portarmi via nemmeno un minuto di gioia che la vita mi offre”. Ecco quello che questa donna ha promesso a se stessa nei momenti più bui,

Siccome si dichiara una sognatrice, Roberta Marino insegue un desiderio speciale: raccontare la sua storia il più possibile per aiutare i pazienti oncologici e regalare loro un messaggio di forza e speranza. “Mi sarebbe stato tanto utile sentire una voce positiva quando ero in ospedale, quindi voglio supportare chi sta passando questa prova. Consiglio di tirare fuori tutto il coraggio e di pensare che si tratta solo di un momento. La malattia è una fase da vivere, perché poi pian piano si tornerà a stare bene. Soprattutto, invito ad avere sempre fiducia nella ricerca scientifica e medica. Io continuo a sperare che magari un giorno riacquisterò la vista e ci saranno nuove cure sempre più efficaci per ogni malato”.

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