protesi seno

Allenarsi in estate fa bene. Anche a chi a un tumore

Allenarsi in estate è un’opportunità preziosa anche, e soprattutto, per chi affronta un tumore. Con il giusto approccio e le indicazioni mediche adeguate, il movimento all’aperto diventa parte integrante della terapia, migliorando efficacia delle cure, energia e qualità della vita.

F are attività fisica fa bene a tutti. Soprattutto a chi si vuole contrastare gli affetti collaterali delle cure oncologiche. Muoversi e allenarsi non è solo un consiglio bensì una raccomandazione per chiunque abbia un tumore. Per un malato di cancro, le ferie diventano spesso un percorso a ostacoli tra ciò che è concesso e vietato. La paura di stare male e di rovinarsi il relax è sempre presente. Ma se hai valutato ogni aspetto con il tuo medico, allontana l’ansia e approfitta delle belle giornate per rigenerarti all’aria aperta con il movimento. “I benefici dell’attività fisica per i pazienti oncologici sono dimostrati da anni da un’infinità di ricerche medico scientifiche” conferma la dottoressa Sara Mantovani. “Grazie agli studi recenti ora si sa che non bisogna accontentarsi dei 30 minuti al giorno di attività aerobica, serve fare di più, magari definendo dei programmi di esercizio fisico personalizzati, in base all’intervento fatto e alle cure oncologiche somministrate”.

Con le belle giornate, insomma, non ci sono più scuse per oziare. Questo è il momento di uscire all’aperto e di godere degli effetti positivi della terapia del movimento. “Certamente, perché tenersi allenati potenzia l’efficacia delle cure oncologiche, migliora l’umore, oltre che constrastare alcuni effetti indesiderati come l’osteoporosi e la sarcopenia, cioè il declino di forza e massa muscolare” sottolinea la nostra esperta.

Quanto allenamento fisico fare

Il punto di partenza è che qualsiasi movimento è meglio della sedentarietà che favorisce la comparsa di molteplici malattie. Secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), però, bisognerebbe strutturare la giornata includendo almeno 45 minuti di attività fisica, composti da 30 minuti di attività aerobica e 15 di potenziamento muscolare. “Questo è il punto di partenza, ma bisogna gradualmente aumentare per puntare a un benessere totale” sottolinea la fisioterapista. “Soprattutto è fondamentale fare attività di rafforzamento muscolare, coinvolgendo tutti i principali gruppi muscolari”. 

Dalla sedentarietà all'attività

Fare attività fisica in estate è possibile e raccomandato anche per i pazienti oncologici. “Ovviamente bisogna scegliere attività adeguate allo stato di salute, rispettando le proprie condizioni e con le giuste precauzioni. Salvo casi particolari, il movimento necessario ed è un alleato prezioso nel percorso di cura di ogni malato oncologico”.

Chi nell’ultimo anno non ha fatto movimento deve cominciare con un’attività moderata per 30 minuti, aumentando gradualmente la durata delle sessioni. Nel caso, è possibile frazionare l’allenamento fisico in sessioni programmate in diversi momenti della giornata, della durata di almeno 15-20 minuti ciascuna.

Per contrastare lo stile di vita sedentario, poi, bisogna  interrompere ogni 30 minuti i momenti inattivi con pause per brevi camminate  o per alternare la posizione seduta a quella in piedi.

Informati sugli sport da vacanza

Prima di partire per le vacanza, chiedi al tuo medico se ci sono controindicazioni particolari alle attività fisiche soprattutto se legate alla destinazione come nuoto, acqua gym e altri sport acquatici se vai al mare, trekking e nordic walking se passi le vacanze al fresco della natura. “L’attività fisica può essere molto benefica durante i trattamenti oncologici. L’esercizio aiuta anche a superare la “fatigue” (stanchezza) associata a chemioterapia o radioterapia” ricorda la dottoressa Mantovani.

Se soffri di linfedema, l’ambiente della piscina potrebbe essere potenzialmente pericoloso per via della facilità con cui si trasmettono micosi e infezioni cutanee.

L'attrezzatura per allenarsi

Allenarsi all’aperto è più divertente, anche quando devi fare esercizi con sovraccarico. Quindi, metti in valigia le fasce elastiche e se non hai spazio per manubri e cavigliere, potrai sempre usare le bottigliette dell’acqua piene oppure riempite di sabbia. Porta con te anche una power bank per dare carica al tuo smarphone quando vuoi seguire una lezione online di yoga, pilates o altre attività da fare all’aperto. 

Scegli le ore giuste

Che sia una lunga pedalata in bicicletta, una passeggiata in montagna o una rigenerante lezione di acquagym al mare, non muoverti mai durante le ore centrali della giornata, che sono troppo calde. Meglio stabiliare il programma di allenamento nelle ore più fresche e ventialte: mattina presto e tardo pomeriggio.

Fatica, fatti le ossa e i muscoli

Gli esercizi di forza, contro resistenza e con sovraccarico, sono indispensabili per contrastare la perdita di massa ossea e mantenere o migliorare la massa muscolare. Soprattutto per le donne in trattamento ormonale questo tipo di allenamento è prezioso e andrebbe svolto due o tre volte alla settimana, a intensità moderata, a corpo libero o pesi o macchine isotoniche.

Sfrutta l'acqua, anche a metà

Fare movimento tra le onde è un vero toccasana contro la pesantezza degli arti o il gonfiore legato a un intervento. Il massaggio dell’acqua è benefico sia che tu cammini o nuoti. Se non vuoi muovere le braccia per l’intervento recente puoi usare la tavoletta galleggiante o il cuscinetto gonfiabile, per appoggiarti e pinnare solo con i piedi. Ma chiedi sempre prima al chirurgo.

Cammina, ma non solo

In pineta, in campagna e anche tra le vette. Camminare è sempre benefico ed è un ottimo punto di partenza per chi viene da un anno di sedentarietà. Presta attenzione alle temperature, all’abbigliamento, alla protezione solare (usa una crema fattore 50) anche quando è nuvoloso. E non chiedere troppo al tuo corpo. Alla vetta si arriva sempre passando per le tappe intermedie. Ricordati che ci sono anche altre attività che puoi fare all’aperto, come lo yoga e il tai-chi, oltre agli esercizi leggeri di allungamento muscolare (stretching) e di mobilità articolare che sono utili anche per ridurre il gonfiore e facilitare il ritorno linfatico degli arti dopo l’asportazione dei linfonodi.

Tieni d'occhio il beauty

Alberghi e villaggi offrono spesso la Spa. Prima di partire, consultati con l’oncologo e chiedigli, per esempio, se puoi regalarti un massaggio, sauna o bagno turco. In genere, sono permessi massaggi leggeri e alla schiena, che non coinvolgono arti o zone sottoposte a terapie, e trattamenti più veloci del solito. Ma in ogni caso, informati prima con lo specialista.

Contributor

Nutrizionista Istituto Nazionale dei Tumori, Patrizia Pasanisi

Dottoressa Sara Mantovani, fisioterapista specializzata nel trattamento di Linfedema e Lipedema, da anni si dedica ai pazienti oncologici. Insegna al primo Master di Riabilitazione del linfedema e del lipedema dell’università degli Studi di Bologna. È il coach di Koala Strategy con cui possiamo parlare di riabilitazione dopo un tumore e chiedere consigli.

Tante novità in una mail!

La nostra newsletter ti segnala interviste con i medici, testimonianze di chi è guarito dal cancro e di chi lo sta affrontando. Trovi consigli utili per migliorare la qualità della vita e...

Tanta energia positiva!
Unisciti alla nostra Koalizione: insieme il cancro fa meno paura.