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Mi innamorerò ancora dopo il cancro?
Il nostro sessuologo ti regala i consigli per buttarti in una nuova storia
L’emozione del primo appuntamento, la voglia di farsi belli e immaginare che cosa accadrà, il gioco di sguardi… Quando sei nel pieno delle cure, tra tour de force in ospedale e ambulatori, tutto questo ti sembra un miraggio, qualcosa di lontano e irrealizzabile. Ma poi il momento peggiore della tempesta passa e allora non puoi non chiedertelo: mi innamorerò ancora dopo il cancro?
La risposta è sì: puoi provare a ricostruire la tua vita, anche quella che riguarda la sfera sentimentale. “Già, innamorarsi è ancora possibile” spiega Fabrizio Quattrini, presidente dell’Istituto italiano di sessuologia scientifica e coach di Koala Strategy. “Chi ha visto la morte in faccia ha il terrore di rimettersi in gioco, come se non avesse più il diritto di essere felice. Invece ce l’ha ancora di più. Prima di rapportarsi con gli altri, però, bisogna aver accettato la malattia, con l’aiuto di uno psicologo se necessario, perché altrimenti non potremmo mai farla vivere positivamente agli altri. Fatto questo, tutte le paure, come quella di non piacere a nessuno, possono essere superate”. Noi ti aiutiamo a farlo proprio con le dritte del nostro esperto.
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Forzati un po’: non aspettare di essere pronta per innamorarti ancora perché non lo sarai mai veramente dopo la malattia. Sei cambiata, hai sofferto molto, magari hai messo in discussione il tuo passato: insomma, è una sfida importante ed è normale essere insicura. Ma se continui a rimuginare, rischi di non vivere. E sai bene, invece, quanto la vita sia preziosa e vada sperimentata in ogni istante. Quindi, buttati, osa e approfitta di ogni opportunità.
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Scegli una situazione ‘facile’: se torni a giocare la partita del cuore dopo tanto tempo, non pretendere di fare gol al primo minuto. La cena a lume di candela nel ristorante più cool della città può essere troppo per un primo contatto: meglio un caffè o, addirittura, un’uscita con degli amici in comune. Insomma, cerca una situazione che ti metta a tuo agio.
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Colleziona gli insuccessi: hai letto bene. Ci saranno serate da dimenticare, telefonate sterili o conversazioni imbarazzanti: non importa, perché sono tutte esperienze che ti serviranno a conoscere la nuova te, quella post cancro. Impara da ogni esperienza negativa e non darle troppo peso. Hai ricevuto il classico due di picche o lui/lei è sparito dopo la prima uscita? Tu non sei questo insuccesso, così come non sei la tua malattia.
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Rivelati poco a poco: lo sappiamo, c’è una domanda che ti tormenta: quando devo raccontare della mia malattia? La risposta contiene tante variabili: dipende dal vostro grado di conoscenza (ovvero se vi conoscevate già prima, se avete amici in comune…), ma in ogni caso il consiglio è di affrontare l’argomento con calma. Il cancro non deve essere il tuo biglietto da visita. Prima, cerca di conoscere questa persona, ascoltala, prova a capire i suoi valori e le sue priorità. Non fingere, certo, ma prenditi tutto il tempo che ti serve e raccontagli il tuo percorso con calma e con i dettagli che ti senti di svelare.
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Non metterlo alla prova: la sua reazione al tuo racconto della malattia non ti ha convinta? Mantieni la calma, perché non è da questo dettaglio che puoi valutare la sua personalità. Magari non ha mai avuto a che fare con l’argomento e si sente spaesato. Quindi, se comunque ti piace continua a frequentarlo per qualche settimana e datevi il tempo di crescere insieme. Poi farai le tue considerazioni…
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Sentiti libera: dopo la malattia hai bisogno di essere libera, ovvero di essere te stessa, senza troppe formalità o ragionamenti. Quindi, vivi questi momenti con naturalezza e segui sempre il tuo cuore, anche a costo di sbagliare o di comportarti in modo diverso dal solito.
Se lui ha problemi di erezione dopo un tumore
Il nostro sex coach ti spiega tutto quello che c’è da sapere dopo un cancro alla prostata
E se non ‘funzionerà’ mai più? Chissà quante volte ti sei posto questa domanda prima e dopo l’intervento alla prostata. Già, cosa succede se lui ha problemi di erezione dopo un tumore?
Il carcinoma alla proostata colpisce ogni anno 37.000 italiani e la percentuale di sopravvivenza supera ormai il 90%. La guarigione è realtà, quindi, eppure rimangono ancora tante paure legate soprattutto alla sessualità e alla perdita dell’erezione. “I pazienti temono di non riuscire più ad avere rapporti” spiega Fabrizio Quattrini, presidente dell’Istituto italiano di sessuologia scientifica e coach di Koala Strategy. “La virilità conta parecchio e vederla minata può mettere in crisi il malato tanto da spingere a non accettare tutto il percorso di cura. Ma oggi avere una vita sessuale soddisfacente è possibile”. Allora, il nostro sex coach ti spiega tutto quello che c’è da sapere.
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Mantieni la fiducia nella chirurgia: in sala operatoria la fa da padrona la chirurgia robotica, con interventi sempre meno invasivi che riescono a conservare i nervi necessari all’erezione. Parlane con i medici e fatti spiegare tutti i dettagli dell’operazione e, soprattutto, del post operatorio. Su quest’ultimo fronte, infatti, serve pazienza: magari ci vorrà qualche mese, ma poi il recupero potrebbe essere ottimo. Sapere le tempistiche e le modalità di ripresa ti aiuta ad avere le idee chiare e a concentrare le energie.
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Non preoccuparti per l’erezione: gli interventi alla prostata causano la cosiddetta ‘eiaculazione retrograda‘. In pratica, il seme non fuoriesce più durante l’orgasmo ma viene poi espulso con le urine. In altri casi, l’eiaculazione viene addirittura interrotta. Chiedi spiegazioni ai medici e ricordati sempre che l’erezione non è collegata all’eiaculazione (la prima ci può essere anche senza la seconda). Certo, questa cosa va digerita e all’inizio è normale sentire che qualcosa si è rotto e avere poi difficoltà ad arrivare al piacere.
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Fai riabilitazione: nei centri di eccellenza, si è indirizzati a un vero e proprio servizio di riabilitazione. Ovvero a un programma di recupero personalizzato, ideato dal chirurgo e da un fisioterapista specializzato. Trova il centro più vicino a te e inizia questo percorso. Lo sappiamo: può essere imbarazzante o frustrante ma vinci queste remore e vedrai che ne varrà la pena.
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Riscopri l’autoerotismo: la masturbazione fa parte proprio della riabilitazione prevista dopo l’intervento. Lasciati andare e riscopri questa pratica per ritrovare la dimensione sessuale e per ricaricare la ricettività di questa zona.
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Affidati ai farmaci: anche i medicinali possono darti una mano se l’erezione latita e i rapporti sessuali ne risentono. Ormai esistono diversi farmaci vasodilatatori, dal classico Viagra ad altre molecole, che si prendono per bocca, tramite iniezioni o pomate. Fatti consigliare dallo specialista quello più adatto a te.
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Chiedi aiuto: è l’ultimo consiglio, ma è anche il più importante. Non chiuderti in te stesso, anche se la questione è delicata ed è ancora un tabù. Parlarne con un esperto (che sia un medico, uno psicologo o un sessuologo) ti permette di affrontare il problema e di risolverlo nella maniera più efficace. Ovviamente, discutine anche con il partner: questa è una strada da percorrere insieme, mano nella mano.
Così ritrovi il desiderio sessuale dopo il cancro
La libido, questa sconosciuta. Se c’è un filo rosso che accomuna i pazienti oncologici è dover venire a patti, prima o poi, con la passione che latita. Succede anche a te? Leggi subito questo articolo, così ritrovi il desiderio sessuale dopo il cancro.
All’inizio, infatti, c’è lo shock della diagnosi, di quelle parole che, anche solo inconsciamente, ti mettono faccia a faccia con la morte. E poi arriva il tour de force tra ospedale e terapie, che debilitano l’organismo e la mente. Così, tutto il resto quasi si azzera: spesso pensi solo a sopravvivere e il piacere ti sembra un lusso che non ti puoi permettere. Non ne hai la forza e nemmeno la voglia. Ma poi questo aspetto si trasforma in un altro problema e inizi a chiederti come ritrovare la voglia di intimità con il partner. Lo abbiamo domandato al nostro sessuologo Fabrizio Quattrini, presidente dell’Istituto italiano di sessuologia scientifica, che ti propone i passi da seguire.
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Ripetiti che è tutto normale: il terrore prima e le cure dopo sono state un grande nemico per la sessualità. Alcuni farmaci, poi, possono anche interagire a livello ormonale e causare un calo della libido. Quindi, fai un semplice esercizio di convincimento e ripetiti che quello che stai provando è fisiologico e passeggero.
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Spegni Internet: non andare a caccia di notizie online su sesso e oncologia. Gli unici che possono darti consigli e prescrizioni sull’argomento sono i medici. Rivolgiti solo a loro per dubbi e rassicurazioni e per sapere, per esempio, se ci sono prodotti che ti possono aiutare su questo fronte.
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Ricorda ciò che ti piace: per riaccendere il desiderio concentrati su quello che ti eccitava davvero o su quelle pratiche che in passato non hai mai provato “perché non c’era tempo”. Ora, in fondo, stai imparando che non bisogna mai perdere l’attimo…
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Pensa positivo: il sesso si basa anche sulla componente mentale e immaginare e lasciarsi andare alla fantasia ha un forte potere eccitante. Allora, quando ti senti tranquilla/o e rilassata/o pensa a momenti intimi passati o a qualcosa che ti intriga. Libera la mente, senza freni, e poi condividi queste idee con il partner. Vedrai che ti farà bene.
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Prova lo yoga di coppia: in questi momenti ti servono il giusto equilibrio tra corpo e mente e un po’ di contatto con l’altro. Ecco perché lo yoga di coppia può funzionare: scegli un video e qualche posizione e poi provali con il partner. Non cercate la perfezione, ma approfittate di questo momento per stare vicini e in libertà.
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Usa i prodotti giusti: il calo della libido può essere legato anche a questioni ormonali o fisiche e può causare, per esempio, secchezza vaginale o problemi di erezione. Sul mercato esistono lubrificanti, oli e rimedi naturali. Ovviamente, chiedi sempre il parere del medico prima di usarli.
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Esci di casa: il tuo appartamento, purtroppo, è diventato il ‘teatro della malattia’, il luogo in cui hai vissuto i postumi di interventi e ricoveri o dove trascorri i giorni difficili post terapia. Per ritrovare la miccia che accende l’intimità, cambia scenario magari concedendoti con il partner una piccola fuga alla casa al mare, da amici o una giornata diversa.
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Parla con lui/lei: chiedere al tuo compagno di pazientare è indispensabile. Intanto, concedigli senza recriminare i suoi piccoli spazi di piacere, dall’autoerotismo alla visione di quei filmati hot…
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Chiedi aiuto: se non riesci comunque a ritrovare la dimensione sessuale e questo freno influisce sul tuo stato d’animo non esitare a parlarne con un esperto, come uno psicoterapeuta o un sessuologo.