Post correlati
Hai un tumore? Dì addio a domande sbagliate e rabbia
Come superare sensi di colpa e pensieri inutili
Hai un tumore? Dì addio a domande sbagliate e rabbia
Il percorso oncologico, lo diciamo sempre, è fatto di tante tappe, mediche e psicologiche. Operazioni, cure e controlli. E, intanto, una tempesta di emozioni affolla la mente e il cuore. Gli alleati delle tappe mediche sono chirurghi, oncologi e specialisti vari, mentre per il percorso psicologico ti proponiamo i consigli della nostra cancer coach Mara Mussoni. “Attraverserai varie fasi, dalla negazione della malattia all’azione” ricorda l’esperta. “Ognuna è inevitabile, anzi necessaria. Allo stesso modo, è importante capire il ruolo fondamentale delle emozioni, come abbiamo spiegato negli articoli precedenti. Lo step successivo è superare le domande ingombranti che nascono in questo momento critico e la rabbia ad esse collegata”.
1
Perché a me? Ecco la domanda che tutti, prima o poi, si pongono quando fanno i conti con il cancro. Ti chiedi dove hai sbagliato e come mai questa prova così difficile sia toccata proprio a te. Cercando la risposta, passi in rassegna ogni istante della tua vita e così arriva anche il senso di colpa per gli errori fatti. Come le sigarette, per esempio, o l’alimentazione non proprio sana.
2
Il senso di colpa è un sentimento che si insinua pian piano, prende sempre più spazio e ti impedisce di concentrarti su quello che conta di più in questo momento. Ecco perché bisogna ‘spostare’ i pensieri e allargare i ragionamenti. Prima di tutto, è inutile pensare al passato, e a eventuali errori, perché tanto non puoi cambiarlo e non puoi intervenire su quello che è già accaduto. Poi, prova a pensare che in quel momento forse non riuscivi a comportarti in modo diverso. Come abbiamo già visto, dietro le nostre azioni si celano sempre emozioni e dinamiche personali e, per esempio, uno stile di vita sbagliato può essere dettato da stress o problemi relazionali.
3
Questo pensiero può quindi aiutarti a dare un senso alla malattia. Il tumore ha ovviamente delle cause biologiche, mediche e genetiche, ma è anche un segnale di qualcosa che non andava. C’era uno squilibrio nella tua esistenza e il cancro lo ha manifestato all’ennesima potenza.
4
Certo, questi ragionamenti non sono sempre facili da fare e spesso è la rabbia a prendere il sopravvento. E molte volte è persino difficile ammettere di provare questo sentimento, che ha una connotazione negativa e fa quasi paura. Così, viene represso e rimane nascosto a lungo tra le pieghe del cuore.
5
Ma, prima o poi, la rabbia esplode, magari proprio con i famigliari e gli amici che più ti stanno vicino e ti aiutano in questo momento. Approfitta di questo litigio per prenderne consapevolezza: questa emozione esiste ed è il momento di affrontarla.
6
Il primo passo è imparare che la rabbia non è solo negativa. Certo, è irruente e violenta, ma è comunque un sentimento forte e quindi può essere anche costruttivo, come una forza, una spinta.
7
Allora, prima di tutto sfoga la parte aggressiva. Lo sport è un ottima valvola di sfogo, così come la meditazione, lo yoga o l’aiuto di un terapista. Poi, pensa anche a incanalare la forza costruttiva della rabbia. Magari c’è un progetto, un cambiamento, qualcosa a cui pensavi da tempo e che ora può trasformarsi anche in un riscatto dalla malattia…
Cancro e benessere: l’esercizio della ruota
La nostra cancer coach ti aiuta a comprendere l’importanza delle emozioni e a lavorare su quelle negative
Cancro e benessere: prova l’esercizio della ruota
Uno stile di vita sano, tanta attenzione a tavola, l’attività fisica: sono tutti elementi fondamentali per la tua salute. Ma c’è molto di più, le emozioni. L’essere umano, infatti, è un’unione inscindibile di corpo e mente e non puoi sottovalutarlo, soprattutto ora che stai affrontando un percorso difficile come quello oncologico. Anzi, il tumore scatena proprio una valanga di sensazioni forti, come la rabbia e la paura. Prima o poi, per esempio, ti poni alcune domande come ‘perché è successo a me?’ o ‘che cosa ho fatto di sbagliato’ che portano frustrazione e sensi di colpa. Allora, la nostra cancer coach Mara Mussoni ti propone un’idea, sul fronte cancro e benessere: prova l’esercizio della ruota. Sei pronta a partecipare?
1
Ogni persona è ‘nutrita’ da sei fattori, che compongono l’essenza umana fatta di corpo e anima: il cibo, l’aria, i liquidi, l’attività fisica e l’ambiente, la genetica, i pensieri (che comprendono emozioni e dinamiche relazionali). Pensaci e noterai che, in effetti, questi sei elementi sono tutti presenti e vitali per la tua quotidianità.
2
Ora ti facciamo una domanda: quale di questi sei fattori ha influenzato di più l’arrivo della malattia? Attenzione, non parliamo dell’aspetto prettamente medico perché sappiamo, ovviamente, che il cancro è legato ai geni e a diverse cause biologiche. Fatta questa premessa, quale aspetto ha pesato di più? Il cibo? L’ambiente? I pensieri?
3
Quando inizi a riflettere su questo interrogativo, noterai la grande influenza dei pensieri e delle emozioni in ogni campo. Ecco un esempio per farti capire: pensi che la malattia sia legata al consumo di alimenti nocivi o al fatto di aver fumato troppe sigarette. Giustissimo, ma anche in questo caso devi chiederti perché ti sei comportato in questo modo e vedrai, magari, che la fonte di tutto sono nervosismo, ansia e stress.
4
Emozioni, pensieri e dinamiche relazionali, quindi, hanno un forte impatto nella malattia. Questo, ora, deve essere il tuo punto di partenza per cambiare ciò che di negativo c’era, e forse c’è ancora, a livello di sentimenti e rapporti.
5
Prova quindi ad approfondire e a scandagliare questo ambito. Sei soddisfatta, per esempio, di come reagisci alle difficoltà? Amore e amicizie ti rendono serena o, al contrario, ci sono rapporti che ti portano sofferenza? Ti senti stimata e gratificata? Ti occupi anche di te stessa e del tuo benessere o tendi a pensare prima di tutto agli altri?
6
Questo bilancio sul fronte di pensieri ed emozioni non è immediato. Datti tempo e ragiona passo dopo passo, accettando anche le considerazioni che ti mettono più a nudo e gli aspetti che ti danno fastidio perché magari ti fanno sentire in colpa, ‘esposta’ o fragile.
7
A questo punto, hai una sfida da affrontare: correggere i pensieri tossici e negativi e gli atteggiamenti che scaturiscono da questi. Approfitta di questo momento di forte cambiamento, legato alla malattia, per lavorare su te stessa e trovare un nuovo equilibrio. Se vuoi, possiamo farlo insieme con i preziosi consigli della nostra cancer coach. Continua a seguirci…
Tumore: come affrontare le fasi della malattia
La cancer coach ti spiega i momenti del percorso oncologico
Tumore: come affrontare le fasi della malattia
Un atleta che si prepara a una gara a tappe. O il protagonista di un romanzo che deve affrontare sfide e avventure. A questo assomiglia un paziente oncologico. Lo sappiamo, sono metafore molto più poetiche della realtà che stai vivendo, ma servono a farti riflettere su un concetto fondamentale: la malattia è un percorso fatto di più step.
“Le fasi della malattia sono quattro” spiega la nostra cancer coach Mara Mussoni. “Ogni persona ha i suoi tempi e passare da una tappa all’altra non è scontato. Non è sempre un passaggio fluido, anzi. Ma bisogna capire, appunto, che ci sono fasi diverse e ognuna richiede energie e atteggiamenti differenti. Anche perché è fondamentale passare poi alla fase più attiva, quella determinante per il nostro benessere”. In questo articolo, ti spieghiamo quindi le singole tappe, con i consigli dell’esperta.
1
La negazione: quando ricevi la diagnosi, a livello inconscio scatta una specie di meccanismo di difesa che ti spinge a negare il tumore. Nella quotidianità agisci, cerchi subito di attivarti e organizzare ricoveri, cure e tutto quello che ruota intorno, ma la notizia è così forte e impattante che tendi a proteggerti e, quindi, a non indagare troppo. Paura e confusione hanno il sopravvento e la tua mente prova a rimuovere le riflessioni più approfondite. È un momento fisiologico e legittimo ed è normale non andare troppo a fondo e cadere in un atteggiamento un po’ vittimistico che spinge a ripeterti ‘perché accade a me, perché adesso?’.
2
L’adattamento: ogni essere umano è fatto per adattarsi e dopo un trauma si abitua alla nuova realtà, anche alla più difficile. Così dopo il trauma iniziale e, per esempio, dopo il ricovero e l’operazione, trovi una nuova routine che incastra lavoro e terapie, ritorni pian alle piccole abitudini di prima o ne crei di nuove che ti regalano un po’ di equilibrio e di certezze. È un periodo molto faticoso e spesso, dopo una fase di grande energia, ne attraverserai un’altra di down, più apatica. Di solito, è la fase in cui finisci le terapie e ti senti stanca e abbandonata, senza più la sicurezza di guarigione data dalle cure frequenti.
3
La presa di coscienza: prima o poi arriva una delle tappe più importanti, quella in cui trovi la consapevolezza per elaborare quello che è accaduto e capire cosa è giusto fare. Si tratta di un’autentica svolta e, proprio per questo, non è scontata. Diverse persone rimangono a lungo ferme nelle prime due fasi, a volte ci restano tutta la vita. Ma di solito arriva il periodo in cui ti guardi intorni e capisci che potresti stare meglio e che il cancro ha portato una nuova modalità di essere. Ricordati, infatti, che per ogni paziente oncologico c’è sempre un prima e un dopo, perché la malattia ti cambia nel profondo anche se ci metterai un po’ a capirlo e a trovare una nuova strada da percorrere.
4
L’azione: è l’inizio del cambiamento, del percorso di crescita personale in cui ti guardi dentro e ti chiedi che persona vorresti essere. Il primo passo è pensare che la malattia non è stata una casualità e che può trasformarsi in un’occasione per migliorarsi. Prima di tutto, cerca le informazioni per stare davvero meglio e per fare in modo che il cambiamento sia reale: leggi, frequenta dei corsi, trova stimoli e spunti, fatti delle domande… E non fermarti a un cambiamento superficiale: certo, è importante prendersi cura della salute e seguire una stile di vita più sano, partendo dall’alimentazione. Ma la vera svolta è quella che fai dentro di te, modificando per esempio alcune dinamiche di comportamento, i rapporti personali o il lavoro. E per intraprendere questo percorso può essere necessario l’aiuto di un esperto, come uno psicologo o un cancer coach.